Decreto legislativo - 30/06/2003 - n. 196 art. 172 - (Pene accessorie)(Pene accessorie)
1. La condanna per uno dei delitti previsti dal presente codice importa la pubblicazione della sentenza, ai sensi dell'articolo 36, secondo e terzo comma, del codice penale 1. [1] Comma modificato dall'articolo 15, comma 1, lettera g), del D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101. InquadramentoAnche l'art. 171 del codice è stato sostituito dal d.lgs. n. 101/2018, ma si è trattato di un intervento meramente formale che non ha intaccato il merito della fattispecie di reato contravvenzionale. La violazione delle disposizioni in materia di controlli a distanza sui lavoratori e di divieto di indagini sulle opinioni politiche, religiose e sindacali del lavoratore nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore, è punita con le sanzioni di cui all'art. 38 dello Statuto dei Lavoratori (l. n. 300/1970), cioè con ammenda da 154 euro a 1.549,37 euro o con l'arresto da 15 giorni a di un anno, ma nei casi più gravi si possono applicare insieme sia ammenda sia arresto. Sul punto, ad avviso di chi scrive, potrebbe a certe condizioni presentarsi un concorso di reati fra fattispecie privacy e fattispecie giuslavoristiche. Concorso formale, in caso di coincidenza dell'unica azione di trattamento operata in contrasto con più norme penali (es. 167, comma 2 codice e artt. 4 e 38 l. n. 300/1970 – Statuto dei Lavoratori) O concorso materiale – se non stemperato da una ricostruzione di reato continuato – in caso di azioni differenti, ciascuna ricadente in una diversa fattispecie: infatti, le azioni rilevanti per la contravvenzione dei controlli a distanza o dell'indagine sulle opinioni (ex artt. 4,8,38 dello Statuto dei Lavoratori e art. 171 del codice) ben potrebbero esaurirsi, a monte, nel momento della raccolta a distanza (illecita, appunto) dei dati personali dei lavoratori da parte dei soggetti che impersonano il datore di lavoro, mentre i successivi trattamenti di dati personali potrebbero – per ipotesi – configurare azioni a sé stanti e rilevanti per il distinto delitto ex art. 167 commi 2 e 3. Il d.lgs. n. 101/2018 ha abrogato il reato in materia di omissione delle misure minime di sicurezza (vecchio art. 169 del codice), peraltro da considerarsi tacitamente abrogato per evidente incompatibilità con il Regolamento degli ormai abrogati art. 33 e Allegato B del Codice, a cui questa contravvenzione si riferiva nella condotta di violazione. Resta ferma la previsione, ex art. 172, relativa alle pene accessorie: la condanna per uno dei delitti previsti dal Codice importa la pubblicazione della sentenza. BibliografiaBolognini, Pelino, Codice privacy: tutte le novità del D.lgs. n. 101/2018, Milano, 2018; Bolognini, Pelino, Bistolfi, Il regolamento privacy europeo. Commentario alla nuova disciplina sulla protezione dei dati personali, Milano, 2016. |