Decreto ministeriale - 21/02/2011 - n. 44 art. 18 - Notificazioni per via telematica eseguite dagli avvocati 1Notificazioni per via telematica eseguite dagli avvocati 1
[1. L'avvocato che procede alla notificazione con modalita' telematica ai sensi dell'articolo 3-bis della legge 21 gennaio 1994, n. 53, allega al messaggio di posta elettronica certificata documenti informatici o copie informatiche, anche per immagine, di documenti analogici privi di elementi attivi e redatti nei formati consentiti dalle specifiche tecniche stabilite ai sensi dell'articolo 34.]2 [2. Quando il difensore procede alla notificazione delle comparse o delle memorie, ai sensi dell'articolo 170, quarto comma, del codice di procedura civile, la notificazione e' effettuata mediante invio della memoria o della comparsa alle parti costituite ai sensi del comma 1.]3 [3. La parte rimasta contumace ha diritto a prendere visione degli atti del procedimento tramite accesso al portale dei servizi telematici e, nei casi previsti, anche tramite il punto di accesso.]4 4. L'avvocato che estrae copia informatica per immagine dell'atto formato su supporto analogico, compie l'asseverazione prevista dall'articolo 22, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, inserendo la dichiarazione di conformita' all'originale nella relazione di notificazione, a norma dell'articolo 3-bis, comma 5, della legge 21 gennaio 1994, n. 53. 5. La procura alle liti si considera apposta in calce all'atto cui si riferisce quando e' rilasciata su documento informatico separato allegato al messaggio di posta elettronica certificata mediante il quale l'atto e' notificato. La disposizione di cui al periodo precedente si applica anche quando la procura alle liti e' rilasciata su foglio separato del quale e' estratta copia informatica, anche per immagine. 6. La ricevuta di avvenuta consegna prevista dall'articolo 3-bis, comma 3, della legge 21 gennaio 1994, n. 53 e' quella completa, di cui all'articolo 6, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68. [1] Articolo modificato dall'articolo 5, comma 1, lettere a) e b), del D.M. 15 ottobre 2012, n. 209, sostituito dall'articolo 1, comma 1, del D.M. 3 aprile 2013, n. 48. [2] Comma abrogato dall'articolo 4, comma 1, del D.M. 29 dicembre 2023, n. 217, come rettificato con Comunicato 15 gennaio 2024. [3] Comma abrogato dall'articolo 4, comma 1, del D.M. 29 dicembre 2023, n. 217, come rettificato con Comunicato 15 gennaio 2024. [4] Comma abrogato dall'articolo 4, comma 1, del D.M. 29 dicembre 2023, n. 217, come rettificato con Comunicato 15 gennaio 2024. CommentoLa norma in commento descrive le modalità operative della notifica telematica che, ad ogni buon conto, sono state già descritte dettagliatamente nel commento agli articoli 3-bis e 3-ter della legge n. 53/1994 a cui si rimanda. Il comma 1 dell'articolo 26 del provvedimento DGSIA specifica poi che, qualora l'atto da notificarsi sia un documento originale informatico, lo stesso dovrà essere un PDF nativo ottenuto dalla trasformazione di un documento testuale senza restrizioni per le operazioni di copia, mentre il comma 2 statuisce che se trattasi di documento informatico o copia informatica di atto scansionato lo stesso dovrà essere in formato pdf privo di elementi attivi. Il successivo comma 3 chiarisce poi che « nei casi in cui l'atto da notificarsi sia l'atto del processo da trasmettere telematicamente all'ufficio giudiziario (esempio: atto di citazione), si procede ai sensi del precedente comma 1 ». Ne consegue che, sulla base del combinato disposto del comma 1 e 3, qualora si debba notificare un atto formato dall'avvocato notificante lo stesso dovrà essere redatto sotto forma di pdf testuale e firmato digitalmente, in particolare se, tale atto, sarà poi soggetto ad un successivo deposito telematico, come ad esempio nel caso dell'atto di citazione. Ci si è chiesti tuttavia se la portata del combinato disposto sopracitato, possa o meno ritenersi inderogabile e quale possa essere la conseguenza di una notifica della eventuale scansione di un atto cartaceo pur attestata come conforme ai sensi dell'art. 3-bis della legge n. 53/1994. Ebbene, a tal proposito, non si ritiene che la disposizione del comma 3, che peraltro si rammenta essere norma regolamentare di terzo livello (cfr. Tribunale di Perugia del 10 novembre 2014 dott. Medoro), possa ritenersi portatrice di conseguenze quali la nullità della notifica, soprattutto qualora l'atto da notificarsi debba essere successivamente iscritto a ruolo in forma cartacea (ad es: ricorso in Cassazione). Tuttavia, stante l'incertezza dettata dalla assenza di specifica giurisprudenza sul punto, si consiglia la massima aderenza al dettato normativo, utilizzando la facoltà di attestazione di cui alla legge 53 del 1994 solo nel caso in cui l'atto da notificarsi non possa essere costituito da un documento nativo digitale (ad es: copia conforme o esecutiva rilasciata dalla cancelleria su supporto cartaceo). Un'ulteriore questione di particolare rilevanza è inerente all'allegazione della procura alle liti che, ai sensi del comma 5, si considera apposta in calce quando rilasciata su documento informatico separato, anche sotto forma di scansione, allegato al messaggio di posta elettronica certificata mediante il quale l'atto è notificato. Ebbene tale disposizione, pur ricalcando quanto espresso dall'articolo 83 c.p.c. in tema di deposito telematico della procura alle liti, non sembra richiedere l'ulteriore adempimento della firma digitale per autentica. Ne consegue che, nel silenzio della norma specifica riguardante la notifica della procura, la stessa potrà essere allegata anche in copia semplice e non dovrà essere oggetto di specifica attestazione di conformità sia perché non espressamente richiesta dalla norma e sia perché la procura non può considerarsi propriamente un atto processuale e non rientrerebbe quindi fra le tipologie di documento attestabili dall'avvocato. Peraltro, come si è avuto modo di anticipare in sede di commento dell'articolo 83 c.p.c. a cui si rimanda per un approfondimento, non vi è alcuna norma di legge che impone la notifica della procura ma, tra i requisiti delle notificazioni in proprio, vi è quello di essere muniti di procura al momento della notifica. Ne consegue che, essendo pacifica la non necessità di notificare la procura nei procedimenti introdotti con ricorso, in quanto a semplice allegazione della procura alle liti all'atto telematico lascia presumere l'esistenza della procura alle liti sin dal momento della presentazione del ricorso, rendendo ultronea una successiva notifica della procura, la questione appare diversa nei procedimenti introdotti con citazione. In tali casi, infatti, sarà opportuno inserire la data della procura per provare il conferimento della stessa prima della notifica e, in ogni caso, sarà opportuno inserirla nella PEC di notifica in modo da apporvi un riferimento temporale certo. Ad ogni buon conto, pur non essendo specificatamente previsto dalla norma tecnica in commento, l'apposizione della firma digitale sulla procura inserita all'interno della PEC di notifica potrà certamente qualificarsi come condotta prudenziale anche alla luce della circostanza che, detta procura, è in effetti finalizzata ad un successivo deposito telematico. Ovviamente, in tal caso, in fase di trasmissione digitale dovrà essere depositata in giudizio quella stessa procura già firmata digitalmente in sede di notifica. Quanto invece alla prova della notificazione, il comma 5 dell'articolo 27 delle specifiche tecniche prevede che, in caso di notifica avvenuta in proprio a mezzo PEC, il deposito telematico della stessa, avverrà allegando le ricevute di accettazione e consegna relative ad ogni destinatario della notificazione, in formato digitale (.eml o.msg). Si rammenta inoltre che, ai sensi del comma 6 dell'articolo 18 del d.m., la ricevuta di consegna dovrà essere — a pena di nullità — quella completa. Inoltre, sempre ai sensi del comma 5, in fase di allegazione delle ricevute dovranno essere inseriti i codici fiscali e gli indirizzi PEC dei destinatari unitamente all'indicazioni dei pubblici elenchi da cui detti indirizzi sono stati estrapolati. In ordine, infine, alle modalità di attestazione di conformità di cui all'art. 28 delle specifiche tecniche, si rimanda al commento di cui all'art. 196-undecies disp. att. c.p.c. |