Codice di Procedura Civile art. 615 - Forma dell'opposizione.

Nicola Gargano
Luca Sileni
Giuseppe Vitrani

Forma dell'opposizione.

[I]. Quando si contesta il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata e questa non è ancora iniziata [491], si può proporre opposizione al precetto [480] con citazione davanti al giudice competente per materia o valore [17] e per territorio a norma dell'articolo 27. Il giudice, concorrendo gravi motivi, sospende su istanza di parte l'efficacia esecutiva del titolo. Se il diritto della parte istante è contestato solo parzialmente, il giudice procede alla sospensione dell'efficacia esecutiva del titolo esclusivamente in relazione alla parte contestata (1).

[II]. Quando è iniziata l'esecuzione, l'opposizione di cui al comma precedente e quella che riguarda la pignorabilità dei beni [514, 515, 545] si propongono con ricorso al giudice dell'esecuzione [484] stessa [184 att.]. Questi fissa con decreto l'udienza di comparizione delle parti davanti a sé [185 att.] e il termine perentorio [153] per la notificazione del ricorso e del decreto. Nell'esecuzione per espropriazione l'opposizione e' inammissibile se e' proposta dopo che e' stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli articoli 530, 552, 569, salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile (2).

(1) In sede di conversione, l'art. 2 3 lett. e) n. 40 d.l. 14 marzo 2005, n. 35, conv. con modif., in l. 14 maggio 2005, n. 80, con effetto dalla data indicata sub art. 476, ha aggiunto il periodo «Il giudice, concorrendo gravi motivi, sospende su istanza di parte l'efficacia esecutiva del titolo». L'art. 13 d.l. 27 giugno 2015, n. 83, conv. con modif. in l. 6 agosto 2015, n. 132, ha inserito il periodo: «Se il diritto della parte istante è contestato solo parzialmente, il giudice procede alla sospensione dell'efficacia esecutiva del titolo esclusivamente in relazione alla parte contestata.», per l'applicazione vedi l'art. 23, comma 9, d.l. n. 83 del 2015.

(2) L'articolo 4, comma 1, lettera l) del d.l. 3 maggio 2016, n. 59, conv., con modif., in l. 30 giugno 2016, n. 119, ha aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nell'esecuzione per espropriazione l'opposizione e' inammissibile se e' proposta dopo che e' stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli articoli 530, 552, 569, salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile.». A norma dell'art. 4, comma 3, d.l. n. 59, cit., conv., con modif., in l. 30 giugno 2016, n. 119, le presenti disposizioni «si applicano ai procedimenti di esecuzione forzata per espropriazione iniziati successivamente all'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.».

Commento

Gli articoli 615 c.p.c. e 617 c.p.c., disciplinano le opposizioni alle esecuzioni ed agli atti esecutivi, in tale ambito la dottrina, prima della riforma Cartabia, si è chiesta se di dovesse procedere al deposito di tale tipologia di atti di causa in via esclusivamente telematica o meno.

Si precisa, tuttavia, che la diatriba dottrinale è di fatto divenuta di nessun interesse, posto il generale obbligo di deposito telematico di tutti gli atti del processo, previsto, anche per i procedimenti pendenti, dall'art. 196-quater disp. att. c.p.c.

L'opposizione ad esecuzione non ancora iniziata

Nel caso di esecuzione non ancora iniziata, l'opposizione si proporrà con citazione dinanzi al Giudice competente per materia e valore e quindi non dinanzi al Giudice dell'Esecuzione. Prima della riforma Cartabia e quindi antecedentemente al 1° gennaio 2023 la normativa di riferimento — per quanto attinente all'obbligatorietà del deposito telematico — era l'art. 16-bis d.l. n. 179/2012, in virtù del quale era obbligatoria la trasmissione telematica degli atti successivi alla costituzione in giudizio della parte.

La c.d. “opposizione a precetto” poteva essere iscritta a ruolo anche con modalità analogica, ma solo prima della entrata in vigore della riforma Cartabia e prima della normativa emergenziale, emanata a seguito della pandemia da Covid-19, che fin dal 9 marzo 2020 aveva reso obbligatorio il deposito telematico anche degli atti introduttivi.

L'opposizione ad esecuzione iniziata ed iscritta a ruolo

Qualora l'opposizione venga invece depositata ad esecuzione già iniziata, la stessa dovrà essere proposta con ricorso dinanzi al Giudice dell'esecuzione. Per tale ragione— in ordine all'obbligatorietà del deposito in via telematica — era applicabile prima la norma di cui al secondo comma dell'art. 16-bis d.l. 179/2012 oggi abrogato e poi, dal 1° gennaio 2023, è divenuto applicabile l'articolo 196-quater disp. att. c.p.c.

Ai sensi della normativa attualmente vigente, la proposizione di tale ricorso in opposizione deve quindi essere effettuata esclusivamente in forma digitale e depositata all'interno del fascicolo della procedura esecutiva.

Dal punto di vista esclusivamente pratico, la nota della DGSIA del 16 febbraio 2017 ha annunciato l'introduzione di uno specifico “tipo atto” per i ricorsi in opposizione, introduzione oggi integralmente perfezionata e che ha permesso di superare la prassi precedente che costringeva a trasmettere le opposizioni unicamente come “atto generico” o, in alternativa, “costituzione avvocato”. Nel primo caso la trasmissione dell'opposizione provocava un errore forzabile rilevato nella terza PEC di ricevuta, ossia, nei controlli automatici di sistema. Ciò perché l'anagrafica di tale Difensore non era ancora censita all'interno del fascicolo digitale di destinazione; l'errore come detto era comunque forzabile dal personale di Cancelleria.

Utilizzando il “tipo atto” costituzione avvocato, che si continuerà ad utilizzare in caso di mera costituzione nella procedura esecutiva senza proposizione di alcuna opposizione invece, il Sistema Giustizia non opera il check di controllo fra soggetto depositate e anagrafiche presenti nel sistema, ciò perché — come è logico — si tratta di una busta telematica normalmente atta al fine di costituire in giudizio una parte nuova.

Si ribadisce tuttavia che con i nuovi schemi XSD, tali problematiche sono superate ed è oggi possibile depositare le opposizioni sempre come atti endoprocessuali all'interno della procedura esecutiva, ma utilizzando le apposite tipologie di atto che qui di seguito si elencano:

— “OpposizioneAllaDistribuzione”: da associare al DEPOSITO RICORSO PER OPPOSIZIONE ALLA DISTRIBUZIONE (EX ART. 512 co. 2);

— “OpposizioneAttiEsecutivi”: da associare al DEPOSITO RICORSO PER OPPOSIZIONE AGLI ATTI ESECUTIVI (EX ART. 617);

— “OpposizioneAllaEsecuzione”: da associare al DEPOSITO RICORSO PER OPPOSIZIONE ALLA ESECUZIONE (EX ART. 615 co. 2);

— “OpposizioneDiTerzi”: da associare al DEPOSITO RICORSO PER OPPOSIZIONE DI TERZI (EX ART. 619 co. 2) (presente nei riti post legge 80);

— “OpposizioneCumuloMezziEspropiazione”: da associare al DEPOSITO OPPOSIZIONE PER CUMULO DEI MEZZI DI ESPROPRIAZIONE (EX ART. 483).

All'interno della busta, infine, sarà poi possibile indicare se sia stata o meno presentata istanza di sospensione.

L'opposizione ad esecuzione iniziata ma non ancora iscritta a ruolo

Un problema di ordine pratico, tuttavia, potrà presentarsi laddove il creditore non abbia ancora iscritto a ruolo telematicamente il pignoramento, rendendo dunque impossibile il deposito telematico o cartaceo dell'opposizione in assenza di numero di ruolo.

Tale problematica trova la sua risoluzione nelle disposizioni di attuazione del codice di procedura e precisamente nell'art. 159-ter intitolato iscrizione a ruolo del processo esecutivo per espropriazione a cura di soggetto diverso dal creditore.

Tale articolo, introdotto dalla legge n. 132 del 6 agosto 2015 che ha convertito, con modificazioni, del d.l. 27 giugno 2015, n. 83 prevede che colui il quale, prima che il creditore abbia depositato la nota di iscrizione a ruolo prevista dagli articoli 518, 521-bis, 543 e 557 del codice, depositi per primo un atto o un'istanza debba depositare anche la nota di iscrizione a ruolo de qua e una copia dell'atto di pignoramento.

Di fatto, in quest'ultimo caso, sarà il debitore ad iscrivere a ruolo la procedura, depositando copia dell'atto di pignoramento, di cui non sarà necessario attestare la conformità, e successivamente il creditore depositerà nel predetto fascicolo le copie conformi di quanto restituitogli dall'ufficiale giudiziario, nei termini previsti dagli artt. 518, 521-bis, 543 e 557, così come riformati dal d.l. n. 132/2012. Tale deposito dovrà essere effettuato dal creditore, a pena di inefficacia del pignoramento, nel medesimo termine a lui assegnato e che decorrerà in ogni caso dalla restituzione degli atti da parte dell'ufficiale giudiziario.

Si prevede, altresì, che quando al deposito della nota di iscrizione a ruolo procede uno dei soggetti di cui all'articolo 16-bis, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni, diverso dal creditore, il deposito stesso possa aver luogo con modalità non telematiche e la copia dell'atto di pignoramento possa essere priva dell'attestazione di conformità.

Su quest'ultimo punto si segnala che, forse per mero refuso, l'art. 159-ter delle disposizioni di attuazione non è stato modificato dalla riforma Cartabia e pertanto non risulta coordinato con l'articolo 196-quater delle medesime disposizioni che prevede l'obbligatorietà del deposito telematico di qualsiasi atto processuale civile.

A parere di chi scrive, anche se il 159-ter di fatto lascerebbe invariata una facoltà di deposito cartaceo dell'opposizione all'esecuzione non ancora iscritta a ruolo, tale ipotesi potrebbe prestare il fianco a pretestuose eccezioni.

Peraltro, è opportuno rilevare che l'articolo 159-ter nel lasciare spazio alla facoltà di deposito cartaceo richiama una norma quale l'art. 16-bis del d.l. n. 179 abrogata dalla riforma Cartabia. Pertanto, si consiglia al lettore, che debba iscrivere a ruolo una procedura esecutiva come legale del debitore o di un terzo, di procedere in ogni caso con modalità telematiche.

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