Disp. Att. Trans. Codice Procedura Civile - 18/12/1941 - n. 1368 art. 46 - Forma e criteri di redazione degli atti giudiziari 1

Nicola Gargano
Luca Sileni
Giuseppe Vitrani

Forma e criteri di redazione degli atti giudiziari1

[I]. I processi verbali [126, 130 c.p.c.] e gli altri atti giudiziari [57 2 c.p.c.] debbono essere scritti in carattere chiaro e facilmente leggibile[, in continuazione, senza spazi in bianco e senza alterazioni o abrasioni]23.

 

[II]. Quando sono redatti in forma di documento informatico, rispettano la normativa, anche regolamentare, concernente la redazione, la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici4.

[III]. Negli altri casi debbono essere scritti in continuazione, senza spazi in bianco e senza alterazioni o abrasioni. Le aggiunte, soppressioni o modificazioni eventuali debbono essere fatte in calce all'atto, con nota di richiamo senza cancellare la parte soppressa o modificata5.

[IV]. Il Ministro della giustizia, sentiti il Consiglio superiore della magistratura e il Consiglio nazionale forense, definisce con decreto gli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo. Con il medesimo decreto sono stabiliti i limiti degli atti processuali, tenendo conto della tipologia, del valore, della complessità della controversia, del numero delle parti e della natura degli interessi coinvolti. Nella determinazione dei limiti non si tiene conto dell'intestazione e delle altre indicazioni formali dell'atto, fra le quali si intendono compresi un indice e una breve sintesi del contenuto dell'atto stesso. Il decreto è aggiornato con cadenza almeno biennale6.

[V]. Il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri  e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo7.

 

[VI]. Il giudice redige gli atti e i provvedimenti nel rispetto dei criteri e dei limiti di cui al presente articolo8.

[1] Rubrica modificata dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 4), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149  che ha inserito le parole inserite le seguenti «e criteri di redazione» dopo la  parola «Forma» (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

[2]  Comma modificato dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 1), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149  che ha soppresso le parole «, in continuazione, senza spazi in bianco e senza alterazioni o abrasioni» (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

[3] Seguiva un secondo comma abrogato dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 2), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale).Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti." Il testo del comma era il seguente: « Le aggiunte, soppressioni o modificazioni eventuali debbono essere fatte in calce all'atto, con nota di richiamo senza cancellare la parte soppressa o modificata.».

[4] Comma aggiunto dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 3), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

[5] Comma aggiunto dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 3), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito  dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

[6] Comma aggiunto dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 3), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito  dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

[7] Comma modificato  dall'art. 4, comma 2, lett. f), d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 , che ha inserito  le parole «e dei limiti»Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Precedentemente il presente comma è stato aggiunto dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 3), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito  dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

[8] Comma modificato  dall'art. 4, comma 2, lett. f), d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 , che ha inserito  le parole «e dei limiti»Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Precedentemente il presente comma è stato aggiunto dall'art. 4, comma 3, lett. b), numero 3), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149/2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come sostituito  dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che: "Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti."

Commento

L'articolo in commento rappresenta sicuramente una chiave interpretativa e attuativa della modifica contenuta nell'articolo 121 del codice di procedura civile ove vengono aggiunte le parole “tutti gli atti del processo sono redatti in modo chiaro e sintetico”.

Un precetto, quest'ultimo, finora contenuto in protocolli e giurisprudenza, che entra a far parte del codice di procedura e che vede nell'articolo in commento uno dei veicoli che possono dargli attuazione, soprattutto dal punto di vista dei criteri redazionali per gli atti giudiziari.

In attuazione della norma in commento è stato infatti emanato il decreto n. 110 del 7 agosto 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 11 agosto 2023, che regolamenta per l'appunto "i limiti degli atti processuali, tenendo conto della tipologia, del valore, della complessità della controversia, del numero delle parti e della natura degli interessi coinvolti", ma non solo; il provvedimento ministeriale ha infatti dettato anche criteri redazionali validi per l'impostazione di tutti gli atti giudiziari e ha puntato in più passaggi sull'utilità dei collegamenti ipertestuali interni ed esterni all'atto (ad es. indici, sommari e link a documenti contenuti nella busta). Su quest'ultimo punto si rimanda al paragrafo due del commento all'art. 121 c.p.c.

Per il commento al decreto n. 11 del 2023 si rimanda comunque all'apposita sezione dedicata nonchè al paragrafo tre del commento all'articolo 121.

Per quanto concerne invece l'articolo in commento occorre sottolineare come esso ribadisca la centralità dell’avvocatura e non solo della magistratura nella redazione delle regole tecnico-organizzative del processo e nel contempo scelga una strada (per fortuna) non troppo rigida per sanzionare il mancato rispetto delle linee guida tracciate dalla norma.

Si prevede infatti che, il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell’atto non comporti invalidità, ma possa essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. In questo modo si codifica che l'atto prolisso, o comunque non rispettoso dei dettami del d.m. 110/2023, raggiunge comunque il suo scopo primario e semmai può subire una sanzione di rango certamente inferiore all'inammissibilità (come avviene invece nel PAT).

Sul punto non mancano peraltro le prime pronunce giurisprudenziali; si è ad esempio stabilito che "le spese, tenuto conto dell'accoglimento parziale della domanda e della violazione del principio di sinteticità nella redazione degli atti (in ragione della sovrabbondanza della narrazione, improntata sul rendiconto di fatti e situazioni che esulano dall'oggetto del giudizio), vengono compensate per 1/3 tra le parti e per i 2/3 seguono la soccombenza.

Per un approfondimento sul principio del raggiungimento dello scopo e rimessione in termini si rimanda alla lettura del commento all'art. 153 c.p.c.

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