Richiesta di rescissione del giudicato da parte di soggetto detenuto in carcere all’estero in forza di mandato di arresto europeo

19 Giugno 2024

Il soggetto condannato in absentia che, sottoposto a custodia all'estero in forza di mandato di arresto europeo, intenda formulare istanza di rescissione del giudicato, deve farlo entro 30 giorni dalla sua consegna alle autorità italiane, ovvero entro 30 giorni dalla notifica del MAE?

Questione controversa

La questione controversa riguarda la decorrenza del termine per proporre istanza di rescissione del giudicato, da parte di soggetto giudicato in absentia e arrestato all'estero in forza di MAE: detto termine, pari, ai sensi dell'art. 629 comma 2, c.p.p., a «trenta giorni dal momento dell'avvenuta conoscenza della sentenza», decorre dalla notifica del mandato di arresto europeo, che consente all'interessato di avere conoscenza tanto del procedimento quanto del provvedimento emesso nei suoi confronti, ovvero dal momento in cui il condannato viene consegnato alle autorità italiane, poiché solo da quel momento egli è in grado di esercitare effettivamente e concretamente il proprio diritto di difesa?

Possibile soluzione
  • Secondo il costante orientamento dei giudici di legittimità, il termine di trenta giorni per la presentazione della richiesta di rescissione del giudicato decorre non già dal momento in cui il condannato ha avuto compiuta conoscenza degli atti del processo e della sentenza conclusiva, bensì da quello in cui lo stesso ha avuto conoscenza del procedimento, ferma restando, in caso di particolare complessità della vicenda processuale, la possibilità per lo stesso di chiedere la restituzione nel termine per esercitare pienamente il diritto all'impugnazione straordinaria.
  • Il principio ha trovato applicazione anche nei confronti di soggetto detenuto all'estero e richiesto in consegna nell'ambito dell'esecuzione di una procedura estradizionale o di mandato di arresto europeo, essendosi rilevato, per un verso, che l'art. 629 comma 2, c.p.p., nulla prevede in proposito (a differenza dell'art. 175 comma 2-bis, c.p.p., che disciplina la restituzione nel termine per impugnare e contiene una specifica previsione relativa al caso di specie), e, per altro verso, che il tenore testuale ed il senso della norma non consentono di distinguere il caso in cui il condannato sia detenuto all'estero da quello in cui egli sia detenuto in Italia (1).

(1Cass. pen., sez. V, 23 giugno 2023, n. 26260; Cass. pen., sez. VI, 5 marzo 2023, n. 19454; Cass. pen., sez. II, 24 novembre 2023, n. 51285; Cass. pen., sez. IV, 22 settembre 2021, n. 36560.

Rimessione alle Sezioni Unite

Cass. pen., sez. IV, 7 febbraio 2024, n. 23715

  • I giudici rimettenti erano chiamati a scrutinare il ricorso per cassazione del condannato avverso il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione, calcolando la decorrenza dei termini dal momento in cui il condannato era stato tratto in arresto in Romania in esecuzione del MAE emesso dall'autorità giudiziaria italiana, aveva dichiarato inammissibile la richiesta di rescissione del giudicato.
  • Il ricorrente rappresentava che, al momento della notifica del mandato di arresto europeo, non era in condizioni di presentare la richiesta di rescissione del giudicato: egli si trovava, invero, detenuto in uno stato estero, ed era assistito da un difensore non abilitato ad esercitare il proprio mandato innanzi all'autorità giudiziaria italiana.
  • La Sesta Sezione penale ha rilevato l'esistenza del consolidato orientamento di legittimità del quale si è detto, ma lo ha ritenuto contrastante con l'art. 4-bis, paragrafo 2, della decisione quadro 2009/299/GAI del Consiglio dell'Unione Europea, adottata il 26 febbraio 2009, secondo cui, qualora il mandato di arresto europeo sia emesso ai fini dell'esecuzione di una pena detentiva o di una misura privativa della libertà nei confronti di soggetto mai ritualmente informato dell'esistenza del procedimento nel cui ambito è stata irrogata quella pena o quella misura, gli deve essere trasmessa, prima della consegna, copia della sentenza a fini informativi, con l'espressa precisazione che «La sentenza è trasmessa all'interessato a soli fini informativi; la trasmissione non costituisce notificazione ufficiale della sentenza né fa decorrere i termini applicabili per la richiesta di un nuovo processo o per la presentazione di un ricorso in appello».
  • Dunque, rilevano i giudici rimettenti, «tale disposizione ... esclude che per il diritto dell'Unione europea la conoscenza della sentenza di condanna sulla base della quale è stato emesso il mandato di arresto europeo ... possa far decorrere il termine per la richiesta di un nuovo processo di merito», differendo l'esercizio del diritto al rimedio restitutorio al momento della sua consegna allo Stato emittente, essendosi evidentemente ritenuto che solo in questo momento il condannato è in condizioni di «esercitare effettivamente il proprio diritto di difesa».
  • Nel recepire la decisione quadro, il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 31 non ha introdotto nel nostro ordinamento una disposizione analoga a quella appena illustrata: «si è dunque al cospetto - rilevano i giudici rimettenti - di un'antinomia tra il diritto dell'Unione, che, in via generalizzata, esclude che il termine per proporre il rimedio restitutorio contro il giudicato penale formatosi in assenza del condannato possa decorrere anteriormente alla sua consegna all'autorità giudiziaria che ha emesso il mandato di arresto europeo, e l'interpretazione prevalente dell'art. 629, comma 2, c.p.p., che, invece, sembra consentire incondizionatamente tale decorrenza dalla conoscenza del procedimento, anche nel caso di destinatario del mandato di arresto europeo arrestato all'estero».
  • L'antinomia non può essere risolta né con un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, poiché il contenuto precettivo della norma convenzionale «è chiaro nella propria valenza descrittiva, ed è solo controversa la modalità della sua attuazione nel diritto interno», né con la disapplicazione delle norme interne, «in quanto le disposizioni delle decisioni quadro sono prive di efficacia diretta».
  • Le disposizioni delle decisioni quadro vincolano, tuttavia, tanto il legislatore quanto l'interprete, sicché, qualora un'interpretazione conforme non sia possibile, è necessario sollevare questione di legittimità costituzionale della norma interna contrastante con quella convenzionale, per violazione degli artt. 11 e 117 Cost.
  • Nel caso di specie, osservano i giudici rimettenti, un'interpretazione conforme potrebbe fondarsi sulla applicazione analogica di quanto prescritto in tema di restituzione nel termine per impugnare dall'art. 175 comma 2-bis, c.p.p., norma che espressamente prescrive che, in caso di estradizione dall'estero, «il termine per la presentazione della richiesta decorre dalla consegna del condannato», indipendentemente dal momento in cui egli ha avuto rituale conoscenza del provvedimento che intende impugnare.
  • Dunque, «pur nella distinzione della disciplina della rescissione del giudicato da quella della restituzione in termini ... si potrebbe ritenere che il disposto dell'art. 175, comma 2-bis, secondo periodo, c.p.p., nel garantire l'effettività del rimedio restitutorio per il condannato arrestato all'estero, esprima un principio generale, costantemente affermato dalla Corte Edu ..., e ribadito dal diritto dell'Unione, cui va riconosciuta valenza generale e che si applica anche quando non è espressamente richiamato dal legislatore».
  • Il ricorso è stato, pertanto, rimesso alle Sezioni Unite, alle quali è stato rivolto il seguente quesito: «Se, per la persona richiesta in consegna in attuazione di un mandato di arresto europeo esecutivo e detenuta in carcere, il termine di trenta giorni per proporre la rescissione del giudicato decorra dal momento dell'avvenuta conoscenza della sentenza, per effetto del contenuto del mandato di arresto, o, in conformità con l'art. 4-bis, par. 2, della decisione quadro 2002/584/GAI, dalla consegna del condannato».

Le Sezioni Unite tratteranno il ricorso nell'udienza del 24 ottobre 2024.

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