Codice della Navigazione - 30/03/1942 - n. 327 art. 669 - Opposizione di terzi.Opposizione di terzi. [I]. Il terzo che pretende la proprietà o altro diritto reale sulla nave o sui carati, soggetti ad espropriazione, può proporre opposizione con ricorso al giudice dell'esecuzione prima che sia disposta la vendita. [II]. Si applicano gli articoli 619, secondo comma, 621, 622 del codice di procedura civile. InquadramentoLa disciplina dell'opposizione di terzo è interamente rimessa dall'art. 669 cod. nav. alle norme dettate dal c.p.c., artt. 619, comma 2, 621 e 622. Come nella procedura ordinaria, l'opposizione in argomento è proponibile dal terzo che pretende di avere la proprietà o altro diritto reale sulla nave o sui carati soggetti a espropriazione; il ricorso in opposizione va presentato al giudice dell'esecuzione. Esso, dunque, è proponibile soltanto dopo che tale giudice è stato designato dal presidente del tribunale (Vullo, 857; Corsaro, Bozzi, 805). La regola, che sembra ovvia, ha un suo significato nella specifica materia regolata dal codice della navigazione, dato che la nomina del giudice dell'esecuzione avviene soltanto entro i novanta giorni dal pignoramento, dopo che il creditore istante ha depositato la documentazione e raccolto le osservazioni del debitore proprietario, dei creditori ipotecari e dei creditori intervenuti (art. 653 cod. nav.). Nel frattempo, sussiste la competenza del presidente del tribunale, quale capo dell'ufficio giudiziario (art. 643), e sua è, ad esempio, la competenza a disporre l'amministrazione della nave pignorata. Ma la norma in esame indica il solo giudice dell'esecuzione quale destinatario a ricevere l'opposizione del terzo e a conoscerne. Ciò significa che l'opposizione in argomento può essere proposta unicamente al giudice dell'esecuzione e dunque occorre attenderne la nomina. La disposizione in commento non richiama anche l'art. 620 c.p.c., circostanza che impedisce di ritenere compatibile all'espropriazione su nave l'opposizione di terzo tardiva. Non si tratta, al riguardo, di una lacuna legislativa. L'esclusione è frutto di una precisa scelta rivolta alla semplificazione della procedura. Una scelta ulteriore di tale genere riguarda l'assegnazione al creditore dei beni pignorati, che l'art. 669 cod. nav. non contempla come possibile atto dell'espropriazione forzata della nave o dei suoi carati. In assenza di una specifica normativa dedicata all'espropriazione di navi e aeromobili deve ritenersi utilizzabile l'art. 185 disp. att. c.p.c., per il quale all'udienza davanti al giudice dell'esecuzione fissata sulle opposizioni di terzo all'esecuzione si applicano le norme del procedimento camerale di cui agli artt. 737 e ss. del c.p.c. Il giudizio di opposizione ex art. 619 c.p.c. ha per oggetto l'accertamento dell'illegittimità dell'esecuzione in rapporto alla situazione giuridica soggettiva fatta valere dal terzo come prevalente rispetto al diritto del creditore procedente, senza necessariamente involgere l'esercizio di un'azione di rivendicazione o di accertamento della proprietà o di altro diritto reale, con la conseguenza che la sentenza che lo conclude fa stato unicamente in ordine all'assoggettabilità o meno ad espropriazione dei beni pignorati, statuendo circa la sussistenza della situazione vantata dal terzo soltanto in via incidentale e con efficacia limitata alla specifica procedura esecutiva (Cass. ord., n. 3846/2023). La Corte di cassazione (sent. Cass. n. 4715/1998) ha ritenuto assimilabile all'opposizione di terzo prevista dall'art. 669 cod. nav. la controversia promossa per opporsi alla vendita all'estero e alla demolizione di una nave ai sensi degli artt. 156 e 160 cod. nav.; e ha individuato la competenza a conoscerne a favore del tribunale nella cui circoscrizione era compreso l'ufficio del registro di iscrizione della nave, negando rilevanza al fatto che il titolo posto a base dell'esecuzione intrapresa fosse una pronuncia emessa dal giudice del lavoro. Il procedimento per opposizione di terzo ha una disciplina peculiare che le deriva dalla partecipazione di un terzo soggetto, non chiamato dalle parti né dal giudice, al giudizio tra altri soggetti. Poiché si presuppone che il procedimento sia in corso (e che il terzo abbia avuto notizia dalla sua pendenza), la competenza a ricevere l'opposizione spetta al giudice dell'esecuzione già adito. Questi fissa con decreto l'udienza davanti a sé e il termine perentorio per la notifica alle parti. All'udienza di comparizione si aprono varie alternative. Le parti possono raggiungere un accordo e in tal caso il giudice ne dà atto con ordinanza e dispone i provvedimenti conseguenti: a dichiarare estinto il processo, a compensare le spese, a cancellare trascrizioni e simili, a seconda di quanto è risultato. Se non interviene un accordo, il procedimento deve essere proseguito per l'accertamento dei diritti pretesi dal terzo. Se per conoscere di essi è competente il giudice dell'esecuzione, questi fissa il termine perentorio per l'introduzione del giudizio di merito secondo le modalità previste in ragione della materia e del rito, previa iscrizione della causa a ruolo come causa di ordinaria cognizione. Se, per contro, non è competente a conoscere del merito dell'opposizione, tenuto anche conto dei criteri per valore, il giudice dell'esecuzione rimette la causa al giudice competente, con termine perentorio per riassumere il processo. La causa è decisa con sentenza impugnabile conformemente alle regole ordinarie. Il giudizio di opposizione di terzo all'esecuzione, ex art. 619 c.p.c., sebbene abbia struttura bifasica presenta natura unitaria, sicché l'atto di citazione per la fase di merito che segua, eventualmente, quella sommaria dinanzi al giudice dell'esecuzione è validamente notificato presso il difensore nominato con la procura alle liti rilasciata già nella prima fase, in mancanza di una diversa ed esplicita volontà della parte destinataria che abbia limitato, a tale fase, la validità del mandato difensivo (Cass. III, ord., n. 17913/2022). La disciplina dell'espropriazione ordinaria è più completa: «Il terzo che assume di essere proprietario dei beni mobili pignorati può proporre l'opposizione ex art. 619 c.p.c. – prima della vendita o dell'assegnazione – per paralizzare l'azione esecutiva e, dopo la vendita, l'opposizione tardiva ex art. 620 c.p.c. per la ripetizione della somma ricavata; dopo l'assegnazione al creditore, il terzo può agire, ai sensi dell'art. 2926, comma 1, c.c., nei confronti del creditore assegnatario che ha acquisito in buona fede il possesso dei beni, entro il termine decadenziale di 60 giorni, soltanto per la ripetizione della somma corrispondente al credito soddisfatto con l'assegnazione; in caso di mala fede dell'assegnatario, invece, il terzo può rivendicare i beni senza limiti temporali exartt. 2920 e 2925 c.c.; indipendentemente dalla condizione soggettiva dell'assegnatario, il terzo può proporre l'opposizione tardiva ex art. 620 c.p.c. per far valere i suoi diritti sulla somma ricavata, ma solo nell'ipotesi in cui l'esecuzione mobiliare sia ancora pendente, dopo l'assegnazione, per la distribuzione tra i creditori concorrenti sull'eccedenza; resta ferma, in ogni caso, la responsabilità del creditore procedente di mala fede per i danni cagionati al terzo e per le spese affrontate a causa dell'espropriazione» (Cass. III, ord., n. 13362/2023: nella specie, la S.C. ha confermato la decisione della Corte territoriale che, avendo ravvisato la mala fede dell'assegnatario, aveva qualificato in termini petitori la domanda giudiziale proposta dal terzo e condannato il creditore al risarcimento dei danni). Si veda, per il resto, il commento dedicato in questo volume all'opposizione di terzo. L'opposizione di terzo nell'espropriazione coattiva tributariaLa disciplina dell'opposizione di terzo, proponibile dal soggetto estraneo alla procedura che pretende di avere la proprietà o altro diritto reale sul bene soggetto a espropriazione, è rimessa dal codice della navigazione alle norme dettate dal codice di procedura civile, artt. 619, comma 2, 621 e 622. La risultante disciplina trova deroga per quanto concerne la riscossione coattiva, nel disposto dell'art. 58 d.P.R. n. 602/1973 che pone le seguenti limitazioni: – l'opposizione deve essere promossa prima della data fissata per il primo incanto (la data costituisce un termine di preclusione che, come tale, può essere rilevata d'ufficio); – l'opposizione non può essere proposta quando il bene pignorato nell'azienda del debitore iscritto a ruolo o dei coobbligati o in altri luoghi a loro appartenenti hanno formato oggetto di una precedente vendita nell'ambito di una procedura di espropriazione forzata promossa dal concessionario a carico del medesimo debitore o dei medesimi coobbligati; – il coniuge, i parenti e gli affini fino al terzo grado del debitore iscritto a ruolo e dei coobbligati possono dimostrare la loro proprietà sui beni pignorati nell'azienda del debitore o del coobbligato o in altri luoghi a loro appartenenti nei modi di cui all'ultimo comma dell'art. 58 d.P.R. n. 602/1973. La prima limitazione è certamente compatibile con il procedimento di riscossione coattiva concernente navi o aeromobili, trattandosi di condizione di natura esclusivamente processuale. Le altre trovano giustificazione nei rapporti interfamiliari e parentali e di esse appare circoscritta l'applicabilità alle vicende riguardanti l'espropriazione di navi e di aerei. BibliografiaAa.Vv., Rassegna dell'esecuzione forzata, Napoli, 2024; Bartolini, La riforma dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2022; Bartolini, Il pignoramento di navi e aeromobili, in Aa.Vv., Il pignoramento nel suo aspetto pratico, diretto da De Stefano e Giordano, Milano, 2020, 325 ss.; Berlingieri, Le convenzioni internazionali di diritto marittimo e il codice della navigazione, Milano, 2009; Carbone, Celle, Lopez de Gonzalo, Il diritto marittimo. Attraverso i casi e le clausole contrattuali, Milano, 2024; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2013, 363 ss.; Conforti, Iovane, Diritto internazionale, Milano, 2023; Corsaro, Bozzi, Manuale dell'esecuzione forzata, Milano, 1996; De Carolis, L'esecuzione forzata, Milano, 2024; Di Pirro, Commentario sistematico dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2013, 455 ss.; R.P. Huerta, Diritto marittimo, Roma, 2022;La China, Esecuzione forzata, IV, Esecuzione forzata e misure cautelari su navi e aeromobili, in Enc. giur., XIII, Roma, 1989; Lobietti, Sull'immunità da pignoramento e sequestro della nave pronta a partire o in corso di navigazione, in Dir. mar., 2008, 3, 783; M. Morrone, Storia del diritto marittimo, Milano, 2022; Nasini, Il principio del contraddittorio nel processo di esecuzione: compatibilità ed effetti nella procedura di espropriazione forzata di navi, in Riv. dir. mar., 2006; Puoti, Cucchi, Simonelli, La nuova riscossione tributaria, Padova, 2012; Tedoldi, Esecuzione forzata, Milano, 2023; Vullo (Aa.Vv.), Codice dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2012, 831 ss. |