Codice della Navigazione - 30/03/1942 - n. 327 art. 1057 - Aeromobili non soggetti a pignoramento e a sequestro.

Francesco Bartolini

Aeromobili non soggetti a pignoramento e a sequestro.

[I]. Non possono formare oggetto di espropriazione forzata né di misure cautelari:

a) gli aeromobili di Stato [744 ss.];

b) gli aeromobili effettivamente in servizio su di una linea di trasporti aerei e gli aeromobili di riserva, se non sia intervenuta l'autorizzazione del ministro dei trasporti e della navigazione (1);

c) gli aeromobili addetti al trasporto per scopo di lucro di persone o di cose, pronti a partire o in corso di navigazione, non si tratti di debiti a causa del viaggio che stanno per intraprendere o che proseguono. L'aeromobile si reputa pronto a partire quando il comandante ha ricevuto l'autorizzazione di cui all'articolo 802.

(1) Per la nuova nomenclatura, organizzazione e competenze dei Ministri e dei Ministeri vedi il d.lg. 30 luglio 1999, n. 300.

Inquadramento

Non sono soggetti a pignoramento (e a sequestro) gli aeromobili indicati dall'art. 1057 cod. nav. La disciplina da esso dettata è parzialmente divergente da quella concernente la non espropriabilità delle navi e dei galleggianti (art. 645).

Non sono sottoponibili ad espropriazione gli aeromobili di Stato. Il divieto è assoluto e riferito alla mera appartenenza statuale, qualunque sia la destinazione dei beni. Si tratta di una esenzione dalla giurisdizione esecutiva interna che, a differenza da quanto stabilito per le navi, è giustificata dall'esigenza di tutelare un patrimonio considerato irrinunciabile per gli interessi pubblici. In proposito l'art. 744 cod. nav. precisa che sono aeromobili di Stato gli aeromobili militari e quelli, di proprietà dello Stato, impiegati in servizi istituzionali delle Forze di polizia dello Stato, della Dogana, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del Dipartimento della protezione civile o in altro servizio di Stato. Sono equiparati ad essi gli aeromobili utilizzati da soggetti pubblici o privati, anche occasionalmente, per attività dirette alla tutela della sicurezza nazionale. Tutti gli altri mezzi sono considerati di natura privata. Agli effetti della navigazione aerea internazionale sono considerati privati anche gli aeromobili di Stato, fatta eccezione per quelli militari, di dogana, di polizia e del corpo dei vigili del fuoco. La definizione di aeromobile militare è contenuta nell'art. 745. Sono tali anche quelli, progettati dai costruttori secondo caratteristiche costruttive di tipo militare, destinati ad usi militari.

Il d.l. n. 92/2024, conv. in l. n. 112/2024, ha dettato la disciplina dei casi in cui è fatto divieto di pignoramento di beni di stati esteri.

Non sono espropriabili gli aeromobili effettivamente in servizio su di una linea di trasporti aerei e gli aeromobili di riserva, se non è rilasciata l'autorizzazione permissiva del ministero competente. L'effettività del servizio, che sembrerebbe riferita all'attualità del servizio stesso, è da intendere in modo relativo, posto che l'esenzione dall'esecuzione forzata si applica anche agli aeromobili di riserva. Il criterio da seguire è dunque quello di una attitudine che può essere momentaneamente non adoperata ma che permane come caratteristica presente nell'aeromobile.

In questa ipotesi la non espropriabilità è di ordine relativo, potendo l'esecuzione essere autorizzata con un provvedimento amministrativo (Castoro, 347; Vullo, 840).

Infine, l'art. 1057 esenta dall'espropriazione gli aeromobili addetti al trasporto per scopo di lucro di persone o cose, pronti a partire o in corso di navigazione, a meno che si tratti di tutelare crediti sorti a causa del viaggio che stanno per intraprendere o che proseguono. Come per le navi, il divieto trova ragione nell'esigenza di non interrompere un utilizzo ormai apprestato e imminente, con conseguente utile ricavabile per i creditori e con soddisfacimento di interessi di riflesso pubblico per l'economia generale. L'aeromobile si intende pronto a partire quando il comandante ha ricevuto l'autorizzazione di cui all'art. 802.

Nell'espropriazione tributaria

Le norme sull'impignorabilità delle navi e dei galleggianti sono trasferibili nell'ambito dell'espropriazione forzata tributaria. L'esclusione dalla sottoposizione a pignoramento risponde a ragioni prevalenti sull'interesse dello Stato ad ottenere il pagamento dei tributi ed opera in radice sulla possibilità che determinati beni possano essere distratti dalla loro destinazione di utilità pubblica o dalle loro attitudini a soddisfare bisogni collettivi. In assenza di disposizioni specifiche vale comunque il dettato dell'art. 49, comma 2, del d.P.R. n. 602/1973, per il quale il procedimento di espropriazione forzata è regolato dalle norme ordinarie applicabili in rapporto al bene oggetto di esecuzione, in quanto non derogate e compatibili.

Queste «norme ordinarie» individuate dalla natura del bene da espropriare sono quelle del codice della navigazione.

La questione che si pone all'interprete riguarda la compatibilità con le norme del codice della navigazione dell'istituto del fermo amministrativo, disciplinato dall'art. 86 del d.P.R. n. 602/1973. Il fermo può essere ordinato dall'agente della riscossione in relazione a beni mobili iscritti in pubblici registri appartenenti al debitore o a suoi coobbligati e lo scopo del provvedimento consiste nel divieto di far circolare il bene ad esso assoggettato. Il dubbio interpretativo sorge dal disposto del terzo comma della norma citata, la quale, nello stabilire la sanzione per l'inosservanza del fermo, la riferisce anche agli aeromobili: così lasciando, da un lato, comprendere che il provvedimento può riguardare anche gli aeromobili; e, dall'altro, ipotizzare che il divieto di misure cautelari (il sequestro) imposto dall'art. 1057 valga anche a inibire il fermo fondato su inadempimenti di natura tributaria.

Bibliografia

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