Codice della Navigazione - 30/03/1942 - n. 327 art. 1061 - Forma del pignoramento di aeromobile.Forma del pignoramento di aeromobile. [I]. Il pignoramento è formato ed eseguito a norma del primo e secondo comma dell'articolo 650. [II]. Non appena eseguita la notificazione o ritirata la ricevuta regolamentare della comunicazione telegrafica o radiotelegrafica, il creditore invia copia autentica dell'atto all'ufficio di iscrizione dell'aeromobile [753], il quale provvede alla trascrizione nel registro di iscrizione [753] e all'annotazione sul certificato di immatricolazione [756], per gli aeromobili che ne sono provvisti [865]. Se l'aeromobile è in costruzione la trascrizione del pignoramento si esegue nel registro degli aeromobili in costruzione [848 comma 2]. [III]. Il detto ufficio è tenuto a consegnare al creditore un certificato dal quale risulti l'espletamento delle formalità indicate nel precedente comma [1064 comma 3]. InquadramentoLa funzione del pignoramento consiste nel sottoporre determinati beni del debitore a vincolo per il soddisfacimento dei diritti del creditore. Si tratta ovviamente di un vincolo giuridico, riguardante i beni nella loro natura di beni commerciabili e che in linea generale impedisce al debitore di disporne liberamente. L'effetto del vincolo si risolve nel rendere inefficaci, nei confronti del creditore procedente e dei creditori intervenuti nell'espropriazione, gli atti di alienazione delle cose pignorate o comunque di disposizione effettuati dal debitore. Gli atti compiuti sono, di per sé, validi ma inefficaci per quanto concerne l'espropriazione: si tratta di una inefficacia relativa, per la quale l'atto del debitore non impedisce che il procedimento esecutivo prosegua con la vendita forzata del bene esecutato. Ma se il processo esecutivo non perviene alla sua naturale conclusione di soddisfare i creditori, per rinuncia o altre ragioni simili, quell'atto di disposizione che era valido può riacquistare la sua piena efficacia. La disciplina degli effetti del pignoramento è contenuta nel codice civile, in quanto avente natura di diritto sostanziale. Con riferimento al regime dettato per i beni mobili registrati, quali sono le navi e gli aeromobili, deve essere ricordato il disposto dell'art. 2914 n. 1) c.c. per il quale non hanno effetto in pregiudizio dei creditori, sebbene anteriori al pignoramento, le alienazioni di beni mobili iscritti in pubblici registri che siano trascritte successivamente al pignoramento. E va ricordato altresì il dettato dell'art. 2915, per il quale non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori intervenuti gli atti che importano vincoli di indisponibilità se non sono trascritti prima del pignoramento, quando hanno ad oggetto beni mobili iscritti in pubblici registri. Per quanto concerne le forme e la stessa struttura del pignoramento, al riguardo il codice di procedura civile non ne stabilisce una normativa conforme. Essa si diversifica in dipendenza della qualità dei beni da assoggettare all'espropriazione e delle obbligazioni di cui chiedere il soddisfacimento. Nel suo nucleo essenziale il pignoramento comunque si risolve in una ingiunzione dell'ufficiale giudiziario al debitore di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni che si assoggettano all'espropriazione e i loro frutti. Il pignoramento di aeromobiliLa disciplina del pignoramento della nave e del galleggiante (art. 650) è integralmente richiamata a proposito del pignoramento dell'aeromobile (art. 1061, comma 1, cod. nav.). Ad essa è giocoforza rifarsi, in difetto di norme diversificatrici. L'art. 1061, commi 2 e 3, che in apparenza fornisce una regola specifica per l'aeromobile, ripropone in sostanza il dettato dei commi terzo e quarto dell'art. 650 cod. nav.: non appena ottenuta la prova delle avvenute notificazioni, il creditore provvede alla trascrizione dell'atto nel registro tenuto dall'ufficio competente (registro di iscrizione dell'aeromobile; registro degli aeromobili in costruzione), il quale rilascia al creditore procedente la certificazione delle compiute formalità. Manca nel codice della navigazione la disciplina della ricerca del bene da costituire oggetto di pignoramento, quale riportata nel codice di procedura civile a proposito dell'espropriazione dei beni mobili. Come avviene per il pignoramento degli immobili, anche i mobili registrati possono essere identificati per il tramite dei pubblici registri nei quali della loro esistenza, proprietà e circolazione deve farsi annotazione. Per i beni strumentali all'esercizio dell'impresa commerciale l'art. 492, comma 8, c.p.c. prevedeva una procedura di esame delle scritture contabili finalizzata all'individuazione di cose e crediti pignorabili. La riforma processuale di cui al d.lgs. n. 149/2022 ha soppresso questa procedura e ha ridisciplinato quella di cui all'art. 492-bis stesso codice per la ricerca di beni da pignorare da eseguirsi con modalità telematiche. L'utilizzo di questa modalità è affidato all'iniziativa del creditore; occorre l'autorizzazione preventiva del presidente del tribunale unicamente quando, per il pericolo nel ritardo, si intende intraprendere la ricerca prima ancora della notifica del precetto o prima che sia decorso il termine ad adempiere. Si vedano anche gli artt. 155-ter e ss. disp. att. c.p.c. In tema di ricerca telematica dei beni da pignorare ex art. 492-bis c.p.c., la comunicazione dell'Agenzia delle entrate sull'esistenza di rapporti censiti nell'archivio dei rapporti finanziari non costituisce prova presuntiva della sussistenza di crediti del debitore nei confronti dell'intermediario, in quanto – essendo inserite nell'apposita sezione della banca dati dell'anagrafe tributaria eterogenee notizie relative ai flussi di denaro veicolati dai contribuenti attraverso il circuito bancario e, più in generale, finanziario – la predetta comunicazione non specifica se il rapporto intrattenuto dal soggetto a cui l'interrogazione si riferisce è attivo o passivo (Cass. III, ord., n. 12470/2023). Questa disciplina è stata modificata dal d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile. L'autorizzazione preventiva del presidente del tribunale a procedere secondo le modalità di ricerca telematica è richiesta soltanto se il creditore intende agire, per il pericolo di perdere la garanzia del suo diritto, prima della notifica del precetto o prima che sia decorso il termine ad adempiere concesso al debitore. Il pignoramento nel suo aspetto documentaleLe indicazioni fornite dall'art. 650 per quanto concerne il pignoramento nel suo aspetto di atto documentale sono quelle necessarie alla prova e al raggiungimento del suo scopo. Il pignoramento costituisce l'atto di esercizio di una azione e pertanto presuppone: un diritto fondato su un titolo obbligatorio; un soggetto tenuto ad adempiere; il preavviso della realizzazione pratica della pretesa; la specificazione delle cose sulle quali questa pretesa viene esercitata. La disposizione citata elenca in proposito i requisiti di contenuto dell'atto necessari a rendere conosciuta la soggettività delle parti, l'oggetto della pretesa, i beni che si assoggettano a vincolo e gli strumenti di possibile difesa del debitore esecutato. L'art. 650 richiede: l'enunciazione della somma dovuta e del titolo esecutivo, in forza del quale si procede; la data di avvenuta notificazione del precetto, quale atto che ha messo in mora il debitore; l'ingiunzione al debitore proprietario di astenersi dal compiere ogni atto diretto a sottrarre il bene pignorato alla garanzia del credito per il quale si agisce; l'intimazione al comandante di non far partire la nave ovvero, se si tratta di una nave (o aeromobile) in navigazione, di non farla ripartire dal porto di arrivo; l'esatta indicazione dei dati individuativi dei beni oggetto della sottoposizione a vincolo. Si tratta di elementi quasi tutti comuni ad ogni atto di esordio della procedura esecutiva, in quanto necessari a delimitarne l'ambito per quanto concerne l'identificazione delle parti, del titolo e dell'oggetto. L'ingiunzione al debitore di astenersi da atti dispositivi è essenziale e connaturata alla stessa nozione e funzione del pignoramento, a qualunque materia esso si riferisca. L'aspetto specializzante nell'espropriazione marittima è, invece, costituito dall'intimazione al comandante della nave o dell'aeromobile di non ripartire dal luogo di sosta; o di non ripartire dal luogo di arrivo, al termine del viaggio. La disposizione in tal senso è resa necessaria dalla natura della nave e dell'aeromobile come strumenti di circolazione e trasporto per i quali sarebbe scarsamente proponibile una inibizione al movimento scollegata da una responsabilità individuale: in sostanza, il comandante, quale soggetto che risponde dell'utilizzazione concreta del bene mobile, è reso strumento attivo della procedura di esecuzione. È lui la persona tenuta ad assicurare che la nave o l'aeromobile non si muova, dal luogo in cui è trovato o da quello in cui perviene all'arrivo. Sotto questo profilo, l'intimazione assolve alla stessa funzione dell'apprensione materiale della cosa mobile e del suo affidamento ad un custode. Mancano, tuttavia, nel codice della navigazione norme concernenti una possibile o doverosa custodia dei beni, una volta eseguito su di essi il pignoramento. La dottrina ha offerto soluzioni difformi al quesito che ne sorge, lasciando l'interprete incerto tra più opzioni. Alcuni commentatori affermano che la custodia compete al comandante, in conseguenza dell'intimazione che riceve con l'atto di pignoramento. Ma l'opinione non sembra da condividere, non potendosi far derivare da un semplice obbligo di non consentire la partenza un dovere continuativo di vigilanza e di custodia con conseguenti responsabilità di natura civile e penale. Da altri si è affermato che la custodia spetta ex lege al debitore, come è disposto per l'esecuzione immobiliare; in contrario, che deve, invece, applicarsi per analogia il disposto degli artt. 520 e ss. c.p.c. (Vullo, 845). L'art. 492 c.p.c., che disciplina la forma del pignoramento nei suoi aspetti di applicazione generale, dispone attualmente che l'atto contenga l'avvertimento riferito all'inammissibilità dell'opposizione ove proposta tardivamente e non sussista un motivo giustificante il ritardo. È dubbio che anche a proposito della normativa dettata dal codice della navigazione possa imporsi all'ufficiale giudiziario pignorante di completare in tal senso il contenuto dell'atto di pignoramento. L'avvertimento al debitore esecutato, previsto dall'art. 492, comma 3, c.p.c., volto a renderlo edotto delle modalità e dei termini per potere sostituire ai crediti pignorati una somma di danaro, è elemento essenziale di ogni atto di pignoramento, a prescindere dalla forma particolare che rivesta in ragione della natura del bene pignorato, con la conseguenza che esso deve essere contenuto anche nell'atto notificato personalmente al debitore ai sensi dell'art. 543 c.p.c. L'omissione di tale avvertimento non costituisce causa di nullità, in difetto di siffatta espressa sanzione, e, tuttavia, trattandosi di elemento previsto nell'interesse del debitore ad attivarsi prontamente per la conversione del pignoramento, produce la diversa conseguenza di precludere l'assegnazione, ai sensi dell'art. 552 c.p.c., che, se egualmente disposta, è opponibile ex art. 617 c.p., a meno che l'interesse in questione del debitore, non garantito all'atto del pignoramento, sia comunque soddisfatto in corso di procedura, con atto del creditore – come nella specie – o con provvedimento del giudice, tempestivamente idonei a soddisfare la predetta esigenza informativa (Cass. n. 6662/2011). Il pignoramento in quanto atto dell'esecuzioneIl comma 2 dell'art. 650, applicabile con il necessario mutamento di oggetto all'aeromobile, disciplina il pignoramento della nave sotto l'aspetto della sua funzione di atto che sottopone a vincolo beni allo scopo di consentirne l'espropriazione forzata. In concreto, il pignoramento è eseguito con la notifica di un atto di parte ad opera dell'ufficiale giudiziario. Questa modalità ha un elemento comune ad ogni forma di pignoramento: la comunicazione al debitore dell'indisponibilità delle sue cose. Per la necessità di consentire al debitore la conoscenza degli atti successivi alla notifica del pignoramento deve ritenersi che anche il pignoramento di cui all'art. 650 debba contenere l'invito a indicare un luogo in cui l'esecutato intende ricevere le comunicazioni e le notificazioni. L'art. 492 c.p.c. impone, nel secondo comma, di invitare il debitore a dichiarare la residenza o eleggere un domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente per l'esecuzione, con l'avvertimento che, in mancanza o in caso di irreperibilità, gli atti saranno depositati in cancelleria. La disposizione è stata modificata dal d.lgs. n. 164/2024, di correzione al provvedimento 149/2022 di riforma del processo civile, per coordinarla con la digitalizzazione del processo; e attualmente l'invito al debitore deve comprendere l'indicazione del suo indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici registri o l'elezione di un domicilio digitale speciale. Sebbene il codice della navigazione marittima e aerea non ne faccia menzione, deve ritenersi applicabile nel suo ambito la disposizione del codice di procedura civile dettata dall'art. 686, per la quale il sequestro conservativo si converte in pignoramento quando il creditore sequestrante ottiene una condanna dotata di esecutorietà. È da tale momento che ha inizio il processo di esecuzione forzata (Cass. n. 35365/2023). Parte della dottrina reputa applicabili al pignoramento nell'espropriazione del diritto marittimo e aereo le norme che consentono al debitore di ottenere la conversione del pignoramento (art. 495 c.p.c.) e la sua riduzione (art. 496 c.p.c.). L'applicabilità viene giustificata con l'asserita mancanza di ragioni per negarla (Vullo, 847). Ma va osservato che il codice della navigazione è preciso nel rinviare alle norme del rito civile unicamente per le specifiche materie di cui all'art. 672. Ove si ritenesse condivisibile l'opinione dottrinaria, dovrebbe ammettersi che della facoltà di chiedere la conversione dovrebbe essere fatto esplicito avvertimento nell'atto di pignoramento. L'avvertimento al debitore esecutato, previsto dall'art. 492, comma 3, c.p.c., volto a renderlo edotto delle modalità e dei termini per potere sostituire ai crediti pignorati una somma di danaro, è elemento essenziale di ogni atto di pignoramento, a prescindere dalla forma particolare che rivesta in ragione della natura del bene pignorato. L'omissione di tale avvertimento non costituisce causa di nullità, in difetto di siffatta espressa sanzione, e, tuttavia, trattandosi di elemento previsto nell'interesse del debitore ad attivarsi prontamente per la conversione del pignoramento, produce la diversa conseguenza di precludere l'assegnazione, ai sensi dell'art. 552 c.p.c., che, se egualmente disposta, è opponibile ex art. 617 c.p.c., a meno che l'interesse in questione del debitore, non garantito all'atto del pignoramento, sia comunque soddisfatto in corso di procedura, con atto del creditore – come nella specie – o con provvedimento del giudice, tempestivamente idonei a soddisfare la predetta esigenza informativa (Cass. n. 6662/2011). La notificazioneNel diritto della navigazione lo schema di ordine generale è nel senso che la notifica deve essere eseguita al debitore proprietario ed al comandante, quest'ultimo in quanto destinatario diretto dell'intimazione a tener ferma la nave o l'aeromobile. Si desume da un'interpretazione sistematica che la notifica del pignoramento è da effettuarsi anche al proprietario non armatore quando l'espropriazione è promossa dai creditori dell'armatore non proprietario per crediti assistiti da privilegio, in applicazione dell'art. 670 cod. nav., dettato a proposito dell'espropriazione della nave. La notifica è eseguita conformemente alle indicazioni descritte nel codice di procedura civile. Si desume dal testo dell'art. 650 cod. nav. (cui espressamente rinvia l'art. 1061) che la normativa è costruita nel senso che l'esecuzione dell'atto costituisca tipica mansione dell'ufficiale giudiziario. Così era, infatti, all'epoca dell'entrata in vigore del codice nautico. La progressiva digitalizzazione del processo ha condotto a profondi mutamenti nella disciplina delle notificazioni, da intendersi estensivamente applicabili a quella del diritto marittimo e aereo. La detta digitalizzazione ha imposto di affidare all'ufficiale giudiziario anche la notifica a mezzo posta elettronica certificata. In proposito l'art. 149-bis, introdotto dal d.l. n. 193/2009, dispose che l'ufficiale giudiziario esegue con tale modalità la notificazione quando il destinatario è un soggetto per il quale la legge prevede l'obbligo di munirsi di un indirizzo di posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito certificato oppure quando il destinatario ha eletto domicilio digitale. A seguito delle modifiche introdotte nel detto art. 149-bis dalla riforma processuale di cui al d.lgs. n. 149/2022 e dal correttivo che lo ha seguito, d.lgs. n. 163/2024, la notifica si intende perfezionata per il notificante nel momento in cui il documento informatico da notificare è consegnato all'ufficiale giudiziario; e, per il destinatario, nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del suo gestore di PEC o di servizio di recapito elettronico certificato qualificato. Ulteriori disposizioni risolvono il caso in cui la notifica non è possibile, distinguendo tra causa da imputare al destinatario e causa a lui non imputabile. Nel frattempo, la l. n. 53/1994, consentì all'avvocato, munito di mandato difensivo, di eseguire le notificazioni con consegna a mezzo di trasmissione per posta elettronica certificata all'indirizzo di posta elettronica certificata del destinatario; così ponendo a disposizione degli interessati uno strumento diretto e celere per la comunicazione degli atti in materia civile, amministrativa e stragiudiziale. Il d.l. n. 19/2024, conv. dalla l. n. 56/2024, ha ancora modificato la l. n. 53/1994 con l'introdurvi la disciplina della notificazione per il tramite di un invio postale generato con mezzi telematici, finalizzato a semplificare il procedimento di notificazione e contribuire alla speditezza delle procedure. La notifica al debitore può, secondo la giurisprudenza, essere eseguita a mani del raccomandatario o del capo-scalo che ne abbiano la rappresentanza anche processuale (così Trib. Napoli 26 luglio 2002, in Dir. maritt., 2003, 567, con riguardo alla nave). La notifica al comandante può farsi validamente a mani di un primo ufficiale o di altro addetto di bordo che di lui faccia le veci, in applicazione dell'art. 139 c.p.c. (Trib. Ravenna 16 aprile 1993, in Dir. maritt., 1993, 1123). Per la dottrina la notifica al comandante non è strettamente necessaria. Essa ha la funzione di consentire la conoscenza del pignoramento e di mettere in condizioni il comandante di impedire la partenza della nave o dell'aeromobile (La China, 4; Vullo, 846). In corso di navigazione il giudice competente (art. 643: nella cui circoscrizione la nave o il galleggiante si trova) può prescrivere che la notificazione al comandante sia eseguita per mezzo di telegramma collazionato con avviso di ricevimento ovvero mediante comunicazione radiotelegrafica degli estremi del pignoramento. Il sopraggiungere di internet e delle comunicazioni informatiche consente di integrare opportunamente la disposizione. G Competente alla notifica è l'ufficiale giudiziario che presta il suo servizio presso l'ufficio giudiziario competente per l'esecuzione. Infatti, poiché per l'esecuzione forzata è competente il giudice del luogo in cui le cose si trovano, competente territorialmente ad eseguire il pignoramento della nave è l'ufficiale giudiziario addetto all'ufficio giudiziario competente per l'esecuzione (Cass. n. 8247/2003). Trascrizione del pignoramentoL'art. 1061, comma 2, cod. nav., manda al creditore procedente di provvedere alla trascrizione del pignoramento nel registro tenuto dall'ufficio di iscrizione dell'aeromobile. Allo scopo, immediatamente dopo aver ricevuto la prova delle eseguite notificazioni o la ricevuta regolamentare della comunicazione telegrafica o radiotelegrafica, il creditore invia copia autentica dell'atto di pignoramento all'ufficio competente, anticipando le spese necessarie, ove richieste. L'ufficio rilascia un certificato che attesta l'avvenuta effettuazione delle formalità. Depositi e trasmissioni devono attualmente avvenire per il tramite del mezzo telematico. A differenza da quanto ritenuto a proposito dell'art. 555 c.p.c., in tema di esecuzione immobiliare, la prevalente dottrina reputa che la trascrizione del pignoramento per quanto riguarda l'aeromobile abbia natura non costitutiva ma di sola pubblicità. L'opinione si è formata soprattutto con riferimento al pignoramento della nave ma la regola evidenziata deve valere anche per l'aeromobile, attesa l'unicità della disciplina: il pignoramento deve considerarsi compiuto con la notifica, si afferma, e dalla data di essa decorre il termine che delimita lo spazio-temporale della sua efficacia. La diversità viene giustificata, in primo luogo, con riferimento al difforme testo letterale dell'art. 555, per il quale, con il disporre che «il pignoramento immobiliare si esegue mediante notificazione al debitore e successiva trascrizione» dell'atto, sembra esigere entrambi gli adempimenti per dar vita al pignoramento: duplicità non richiesta dal diritto marittimo e aereo. Inoltre, si osserva che ai sensi dell'art. 2693 c.c. la trascrizione del pignoramento è richiesta, ove non altrimenti previsto, unicamente per gli effetti di inefficacia disposti dagli artt. 2913, 2914, 2915 e 2916: e non per l'esistenza stessa del pignoramento o per la sua validità. L'opinione dottrinaria ha verosimilmente tenuto conto delle questioni che altrimenti sorgerebbero a proposito del pignoramento della nave straniera. In questo caso la trascrizione nei registri non risulta eseguibile e, se essa fosse condizione per il completamento della procedura di pignoramento, lo stesso pignoramento non sarebbe possibile. Si ritiene per contro che l'atto sia esistente, valido ed efficace anche in assenza della trascrizione, in quanto mera forma di pubblicità. Per quanto riguarda l'aeromobile, il collegamento con l'ordinamento estero è assicurato dalle disposizioni che impongono la notifica dell'istanza di vendita al console dello Stato del quale il bene pignorato ha la nazionalità (art. 1064). La cennata differenza non dovrebbe impedire di seguire anche nel diritto marittimo la regola indicata dalla giurisprudenza a proposito dell'omessa o tardiva trascrizione del pignoramento nell'espropriazione immobiliare: da tali inadempienze deriva l'improcedibilità del processo di esecuzione e il provvedimento che conseguentemente dichiara la chiusura anticipata dell'esecuzione è impugnabile solo con l'opposizione agli atti esecutivi (Cass. n. 6873/2024). Infatti, come già nell'espropriazione immobiliare, il pignoramento è strutturato come fattispecie a formazione progressiva nella quale la notificazione dell'ingiunzione all'esecutato segna l'inizio del processo esecutivo mentre la trascrizione nei registri ha la funzione di completare il pignoramento e di renderlo opponibile ai terzi (Cass., ord., n. 37558/2022). Pignoramento e riscossione coattiva fiscale su aeromobileIl d.P.R. n. 602/1973 non detta norme riguardanti il pignoramento delle navi e degli aeromobili da assoggettare ad espropriazione per la riscossione coattiva. Le relative regole devono dunque essere reperite in ambiti diversi. Nella disciplina dettata dal codice di procedura civile il pignoramento assume forme, modi e tempi diversi a seconda della tipologia dei beni che ne devono costituire oggetto: ed a questa diversa tipologia fa riferimento l'art. 49, comma 2, del d.P.R., nel disporre che l'espropriazione forzata del concessionario della riscossione è regolata dalle norme ordinarie applicabili in rapporto alla specifica natura dei beni oggetto dell'esecuzione, con il limite della non contrarietà e della compatibilità. Se il bene da espropriare è la nave o l'aeromobile, la disciplina applicabile è quella dettata dal codice della navigazione. Questo vale per quanto riguarda la normativa processuale, posto che quella sostanziale relativa al pignoramento come atto vincolante nei suoi effetti per il debitore e per i terzi è contenuta nel codice civile. Ad esempio, con riferimento al regime dettato per i beni mobili registrati, quali sono le navi e gli aeromobili, deve essere ricordato il disposto dell'art. 2914 n. 1) c.c. per il quale non hanno effetto in pregiudizio dei creditori, sebbene anteriori al pignoramento, le alienazioni di beni mobili iscritti in pubblici registri che siano trascritte successivamente al pignoramento. E va ricordato altresì il dettato dell'art. 2915, per il quale non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori intervenuti gli atti che importano vincoli di indisponibilità se non sono trascritti prima del pignoramento, quando hanno ad oggetto beni mobili iscritti in pubblici registri. La disciplina del pignoramento di aeromobili va integrata con quella specifica alla riscossione coattiva fiscale, la quale attribuisce efficacia di titolo esecutivo al ruolo e impone al concessionario la notifica della cartella di pagamento, da valersi quale atto di precetto. Nonostante la conseguente diversità degli strumenti adottati, è palese l'identità degli elementi caratteristici della fase di esordio di ogni procedura esecutiva, in quanto necessari a delimitarne l'ambito per ciò che concerne l'identificazione delle parti, del titolo da eseguire e dell'oggetto da sottoporre a vincolo. L'ingiunzione al debitore di astenersi da atti dispositivi è essenziale e connaturata alla stessa nozione e funzione del pignoramento, a qualunque materia esso si riferisca. L'aspetto specializzante nel caso di espropriazione di navi è, poi, costituito dall'intimazione al comandante di non far partire la nave, se essa è in sosta; o di non farla ripartire dal porto di arrivo, se essa è in navigazione. La disposizione in tal senso è resa necessaria dalla qualità dell'aeromobile di essere uno strumento di circolazione, per il quale sarebbe scarsamente proponibile una inibizione al movimento scollegata da una responsabilità individuale: in sostanza, il comandante dell'aeromobile, quale soggetto che risponde della sua mobilità concreta, è reso strumento attivo della procedura di esecuzione. È lui la persona tenuta ad assicurare che l'aereo non si muova, dal luogo in cui è trovato o da quello in cui perviene all'arrivo. Sotto questo profilo, l'intimazione assolve alla stessa funzione dell'apprensione materiale della cosa mobile e del suo affidamento ad un custode. L' art. 64 d.P.R. n. 602/1973 ha fatto salvo il disposto dell'art. 520 c.p.c. e nel rispetto di tale norma la custodia è affidata al debitore o ad un terzo, diverso dall'agente della riscossione. Spetta a detto agente la sostituzione della persona del custode e, in mancanza di soggetti idonei, la custodia è assunta dal comune. In concreto, il pignoramento dell'aeromobile, anche nella riscossione coattiva, è eseguito con la notifica di un atto di parte ad opera dell'ufficiale abilitato (in tal senso dispone anche l'art. 65 d.P.R. n. 602/1973). Può richiamarsi per la riscossione coattiva sull'aereo la regola giurisprudenziale in tema di espropriazione di nave: «Poiché per l'esecuzione forzata è competente il giudice del luogo in cui le cose si trovano, competente territorialmente ad eseguire il pignoramento della nave è l'ufficiale giudiziario addetto all'ufficio giudiziario competente per l'esecuzione» (Cass. n. 8247/2003). Nel diritto tributario la figura dell'ufficiale giudiziario è sostituita da quella dell'ufficiale addetto alla riscossione. Si applicano all'esecuzione forzata tributaria le regole dettate a proposito della trascrizione del pignoramento nei registri dei beni mobili soggetti a iscrizione. Anche in tale ambito la trascrizione è atto di sola pubblicità. Infatti l'art. 53 d.P.R. 602/1973 fa decorrere il termine di inefficacia del pignoramento dalla data della sua effettuazione e non dal momento della sua trascrizione. Secondo un'interpretazione costituzionalmente orientata, espressione di un principio immanente nel nostro ordinamento, la nozione di “termine processuale” non può ritenersi limitata all'ambito del compimento degli atti successivi all'introduzione del processo, dovendo invece estendersi anche a termini entro i quali lo stesso deve essere instaurato quando la proposizione della domanda costituisca l'unico rimedio per la tutela del diritto che si assume leso; sicché non è soggetto alla sospensione feriale il termine dilatorio di sessanta giorni di cui all'art. 50, comma 1, del d.P.R. n. 602/1973 per procedere ad esecuzione forzata da parte del concessionario, poiché non costituisce termine processuale, non incidendo sul diritto ad agire, anche in considerazione dell'alternatività dell'iscrizione ipotecaria rispetto all'espropriazione ordinaria e del fatto che l'iscrizione si colloca tra la notificazione della cartella di pagamento e il pignoramento (Cass. V, ord., n. 11604/2021) Per quanto concerne l'inefficacia del pignoramento, l'art. 53 del d.P.R. n. 602/1973 impone la specifica regola per cui l'atto perde efficacia quando dalla sua esecuzione sono trascorsi duecento giorni senza che sia stato effettuato il primo incanto. In questo caso (e in ogni caso di estinzione del procedimento), se il pignoramento è stato trascritto in un pubblico registro l'agente della riscossione ne chiede entro dieci giorni al conservatore la cancellazione. BibliografiaBartolini, La riforma dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2022; Bartolini, Il pignoramento di navi e aeromobili, in Aa.Vv., Il pignoramento nel suo aspetto pratico, a cura di De Stefano, Giordano, Milano, 2020, 325 ss.; Campeis, De Pauli, Le esecuzioni civili, Padova, 2007, 635 ss.; Cagliari, Omesso o tardivo deposito della nota di trascrizione del pignoramento ed estinzione del processo esecutivo, nota a sent., Altalex, 2024; Carbone, Celle, Lopez de Gonzalo, Il diritto marittimo. 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Huerta, Diritto marittimo, Roma, 2022; Sandulli, Il diritto degli aeroporti nel nuovo codice della navigazione, Milano, 2006; Tedoldi, Esecuzione forzata, Milano, 2023; Vullo, Codice dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2012, 831 ss. |