Codice di Procedura Civile art. 628 - Sospensione del termine di efficacia del pignoramento.Sospensione del termine di efficacia del pignoramento. [I]. La opposizione ai singoli atti esecutivi [617 2] sospende il decorso del termine previsto nell'articolo 497. InquadramentoLa norma in commento, collocata dal legislatore tra le norme che disciplinano la sospensione del processo, regola il decorso del termine di efficacia del precetto (previsto dall'art. 497 c.p.c.) in caso di proposizione di un'opposizione ai singoli atti esecutivi. Per effetto della sospensione in esame, il termine di efficacia del precetto subisce un arresto per la durata pari al tempo occorrente per lo svolgimento dell'incidente di cognizione di cui all'art. 617 c.p.c. e riprende a decorrere, una volta definito, per il tempo residuo. Tale sospensione non si ritiene applicabile in caso di opposizione preventiva all'esecuzione proposta ai sensi dell'art. 615, comma 1, c.p.c. Sull'applicazione di tale sospensione solo per effetto della proposizione di un'opposizione agli atti esecutivi, Vigorito, Le opposizioni esecutive, 2002. Esclude l'applicazione della norma in esame all'opposizione preventiva all'esecuzione proposta ai sensi dell'art. 615, comma 1, c.p.c., Soldi, Manuale dell'esecuzione forzata, 2012. Secondo la dottrina più risalente, la sospensione de qua era un effetto correlato alla necessaria dilazione che il processo esecutivo subiva sino all'epilogo della opposizione ex art. 617 c.p.c., la cui instaurazione – a differenza delle opposizioni exartt. 615 e 619 c.p.c. – costituiva un mero incidente di esecuzione (Furno, La sospensione del processo esecutivo, 1956). La dottrina dominante ritiene che la ratio della norma va ravvisata nella mancata previsione nell'assetto originario del codice di rito della sospensione del processo esecutivo in sede di opposizione agli atti esecutivi, di talché la sospensione in esame consentiva al creditore di scegliere tra proseguire nell'esercizio dell'azione esecutiva ovvero astenersi dal compiere atti esecutivi nelle more del giudizio oppositorio, onde evitare che gli atti posti in essere successivamente all'atto opposto vengono caducati per effetto dell'accoglimento dell'opposizione. Viceversa, se il creditore opta per la soluzione di non avvalersi della sospensione del processo, questo, una volta depositata l'istanza di vendita o di assegnazione, segue il suo corso. Così, in dottrina Verde, Diritto processuale civile, III, 2015; Oriani, L'opposizione agli atti esecutivi, 1987; Furno, La sospensione del processo esecutivo, cit. Individuazione del dies a quo della sospensioneSi ritiene che l'individuazione del dies a quo della sospensione sia costituito dalla data di deposito del ricorso introduttivo con cui viene introdotta l'opposizione ex art. 617, comma 2, c.p.c. In dottrina, in questo senso, Soldi, Manuale dell'esecuzione forzata, cit. Individuazione del dies a quo di decorrenza del termine residuoQuanto all'individuazione del dies a quo di decorrenza del termine residuo, non vi è una norma specifica. Al riguardo, alcuni ritengono che debba applicarsi analogicamente quanto disposto dall'art. 627 c.p.c., uniformando il regime dell'art. 628 c.p.c. a quello contemplato in ipotesi di sospensione del termine di efficacia del precetto all'art. 481 c.p.c. (così, Satta, Commentario al codice di procedura civile, III, 1965; Andrioli, Commento al codice di procedura civile, III, 1957). Secondo altri, considerato che l'art. 628 c.p.c. ha ad oggetto la sospensione di un termine e non già del processo esecutivo (cui si riferisce l'art. 627 c.p.c.), il termine decorre dalla comunicazione della sentenza che rigetta l'opposizione agli atti esecutivi o dal giorno in cui è divenuta irrevocabile l'ordinanza di estinzione del processo di opposizione o è passata in giudicato la sentenza che rigetta il reclamo o dichiara l'estinzione (così Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, 2012; Oriani, L'opposizione agli atti esecutivi, 1987). In giurisprudenza si segnalano Cass. n. 9360/2008 e Cass. n. 29860/2008, dalle quali è possibile ricavare il principio secondo cui il termine in esame riprende a decorrere a norma dell'art. 627 c.p.c. nel termine perentorio fissato dal giudice dell'esecuzione e, in ogni caso, non più tardi di sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di primo grado o dalla comunicazione della sentenza in appello che rigetta l'opposizione. BibliografiaAndrioli, Commento al codice di procedura civile, III, 1957; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, 2012; Furno, La sospensione del processo esecutivo, 1956; Oriani, L'opposizione agli atti esecutivi, 1987; Satta, Commentario al codice di procedura civile, III, 1965; Soldi, Manuale dell'esecuzione forzata, 2012; Verde, Diritto processuale civile, III, 2015; Vigorito, Le opposizioni esecutive, 2002. |