Decreto legislativo - 6/09/2011 - n. 159 art. 45 bis - Liberazione degli immobili e delle aziende 1Liberazione degli immobili e delle aziende 1 1. L'Agenzia, ricevuta la comunicazione del provvedimento definitivo di confisca, qualora l'immobile risulti ancora occupato, con provvedimento revocabile in ogni momento, puo' differire l'esecuzione dello sgombero o dell'allontanamento nel caso previsto dall'articolo 40, comma 3-ter, ovvero qualora lo ritenga opportuno in vista dei provvedimenti di destinazione da adottare. 1-bis. Dopo la definitività del provvedimento di confisca non possono prestare lavoro presso l'impresa confiscata i soggetti che sono parenti, coniugi, affini o conviventi del destinatario della confisca né coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per il reato di cui all'articolo 416-bis del codice penale. I relativi contratti sono risolti di diritto 2. [1] Articolo inserito dall'articolo 18, comma 1, della Legge 17 ottobre 2017, n. 161. [2] Comma inserito dall'articolo 7, comma 1, lettera g), del D.L. 11 aprile 2025, n. 48, non ancora convertito in legge. InquadramentoLa norma in commento è stata introdotta dalla l. n. 161/2017, al fine di garantire la liberazione dei beni immobili e aziendali definitivamente confiscati, onde procedere, ove possibile senza soluzione di continuità, alla destinazione del bene in conformità con quanto disposto dall'art. 48 d.lgs. n. 159/2011. La disposizione in questione non apporta significative novità alla procedura di destinazione, in quanto anche prima della sua introduzione il c.d. codice antimafia (art. 47, comma 2) già consentiva di tutelare i beni confiscati mediante l'applicazione dell'art. 823, comma 2 c.c. Liberazione degli immobili e delle aziendeTale disposizione consente all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di differire la liberazione dei cespiti confiscati in via definitiva allorché il bene durante la fase giudiziaria sia stato concesso in comodato. La previsione è opportuna in quanto la norma richiamata dalla disposizione in commento (i.e. l'art. 40, comma 3-ter, d.lgs. n. 159/2011) pone in capo al Tribunale l'obbligo di disporre l'esecuzione immediata dello sgombero del bene allorché si sia addivenuti alla confisca definitiva, sicché l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, quale soggetto deputato alla destinazione del bene, potrebbe valutare di differire le operazioni di sgombero e/o allontanamento nelle more dell'adozione del decreto di destinazione eventualmente anche in favore dello stesso ente che lo utilizzava in costanza di procedura giudiziaria. Oltre a questa fattispecie, la norma in commento lascia all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in vista dei provvedimenti di destinazione da adottare, un'ampia facoltà di disporre il differimento dello sgombero, non essendo delineato bene il limite in cui il potere di differimento debba essere esercitato. La norma non menziona i casi in cui il proposto o l'occupante del bene confiscato sia stato autorizzato dall'autorità giudiziaria a detenere il cespite. In ragione del silenzio del legislatore, in tali casi l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata dovrà garantire il necessario coordinamento con l'Autorità Giudiziaria per disporre, prima dell'esecuzione del provvedimento di sgombero, la revoca del provvedimento di concessione degli arresti domiciliari (Spangher, Marandola, 265). Ai fini della legittimità del provvedimento con cui l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ordina lo sgombero di un immobile per il quale è divenuta definitiva la confisca, non è richiesto uno specifico onere motivazionale in ordine all'urgenza del recupero del bene, né la comparazione dell'interesse pubblico con quelli privati coinvolti (TAR Roma I, n. 777/2016). BibliografiaSpangher, Marandola, Commentario breve al Codice Antimafia e alle altre procedure di prevenzione, Milano, 2019. |