Decreto ministeriale - 26/02/2015 - n. 32 art. 24 - Vendita asincrona

Rinaldo D'Alonzo

Vendita asincrona

Art. 24

1. Il giudice puo' disporre che nella vendita senza incanto la gara si svolga mediante rilanci compiuti nell'ambito di un determinato lasso temporale.

2. L'offerta e' presentata esclusivamente in via telematica a norma degli articoli 12 e 13. Ricevute le offerte, il giudice o il referente della procedura sente le parti e i creditori iscritti non intervenuti, compie le verifiche di cui all'articolo 18 e invita gli offerenti a una gara sull'offerta piu' alta con le modalita' di cui al comma 1. Il gestore della vendita telematica comunica ai partecipanti ogni rilancio all'indirizzo di posta elettronica di cui all'articolo 12, comma 1, lettera n) e con SMS.

3. Al termine del lasso temporale fissato per lo svolgimento della gara, il gestore della vendita telematica comunica, con le modalita' di cui al comma 2, a tutti i partecipanti la maggiore offerta formulata. Al giudice o al referente della procedura il gestore trasmette l'elenco dei rilanci e di coloro che li hanno effettuati, comunica i dati identificativi del maggiore offerente, la cauzione da quest'ultimo versata e il prezzo offerto, nonche' i dati identificativi degli altri offerenti, le cauzioni dagli stessi versate e gli estremi dei conti bancari o postali sui quali sono state addebitate. Il giudice o il referente della procedura fa luogo alla vendita e provvede a norma dell'articolo 574 del codice di procedura civile.

Inquadramento

Esaurito il compimento delle verifiche preliminari, aperte le buste ed individuate le offerte valide, il Giudice o il professionista delegato procede all'aggiudicazione (o all'assegnazione nel caso in cui ne ricorrano i presupposti) oppure alla gara sull'offerta più alta.

Il decreto distingue a questo proposito tre diverse modalità di svolgimento:

la vendita sincrona telematica;

la vendita sincrona mista;

la vendita asincrona.

La vendita sincrona telematica è la modalità più vicina alla vendita tradizionale, dalla quale si distingue soltanto per il fatto che i rilanci sono compiuti dai singoli offerenti che partecipano alla gara in modalità telematica.

Rispetto a questa prima tipologia, la vendita sincrona mista si caratterizza per il mantenimento del doppio binario, nel senso che le offerte ed i rilanci possono essere eseguiti sia nelle forme tradizionali che con modalità telematiche. Questo, se da un lato consente la partecipazione anche dell'offerente che non voglia o non sia in grado di cimentarsi con lo strumento telematico, di contro introduce certamente un elemento di complicazione, in quanto impone al professionista delegato (e, prima di lui, al gestore) di adottare accorgimenti atti a far conoscere agli offerenti telematici, partecipanti on line alla gara, i rilanci eventualmente eseguiti in modalità tradizionale davanti a lui. In questo caso, infatti, il rilancio compiuto in via analogica non viene immediatamente conosciuto dai partecipanti «da remoto», sicché è necessario che esso sia inserito manualmente nel sistema predisposto dal gestore. Il delegato, pertanto, ricevuto un rilancio dall'offerente presente fisicamente dovrà: fermare di volta in volta il tempo, inserire il rialzo, e farlo ripartire.

Inoltre, questa vendita impone di armonizzare il termine ultimo di deposito delle offerte analogiche e telematiche attraverso la previsione per cui il messaggio di posta elettronica del gestore della PEC del Ministero attestante l'avvenuto deposito dell'offerta deve essere generato entro la stessa ora fissata per il deposito in cancelleria (o presso il professionista delegato) dell'offerta cartacea; in alternativa, potrebbero essere indicati termini diversi per l'offerta digitale e per quella cartacea, fermo restando che a norma dell'art. 573 c.p.c. in caso di offerte uguali in ogni elemento sarà preferita quella depositata per prima.

Peraltro, va ancora aggiunto, la vendita mista rischia di condurre ad una sostanziale inapplicazione della vendita telematica, poiché l'offerente, posto nella condizione di poter scegliere tra la modalità telematica e modalità tradizionale, verosimilmente opterà (almeno nell'immediato) per quest'ultima soluzione (D'Alonzo, 173).

La vendita asincrona prevede invece che i rilanci, effettuati esclusivamente in via telematica, possano essere formulati in un lasso temporale predeterminato (per esempio entro le ore 12:00 del giorno «x»). Ciò, consentendo lo svolgimento della gara in un arco temporale sufficientemente ampio, e dispensando i soggetti coinvolti dalla necessità di essere simultaneamente connessi al portale del gestore della vendita telematica, rende la procedura meno dipendente da sistemi informatici, ergo meno sofferente rispetto a possibili disfunzioni degli stessi. Chiaramente, di contro, espone la procedura al rischio per cui tutti i rilanci si affollino nei momenti immediatamente precedenti all'ultimo secondo utile, rischio che normalmente si tenta di superare prevedendo il così detto extra time: il termine finale di presentazione delle offerte viene cioè automaticamente posticipato (ad esempio di 5 minuti) quando l'ultimo rilancio sia eseguito a ridosso della scadenza (ad esempio, negli ultimi 2 minuti).

Altro possibile rischio cui si espone la vendita telematica asincrona è certamente quello delle turbative. Infatti, poiché la gara rimane aperta per un periodo di tempo più o meno lungo, si ha che durante quella forbice temporale gli offerenti potrebbero essere avvicinati ed invitati a desistere; ancora, potrebbe accadere che uno degli offerenti faccia mercimonio della propria partecipazione alla vendita, prospettando al debitore di rinunciare ad eseguirne ulteriori, previo pagamento di una somma di danaro.

È evidente che tutti e tre i sistemi appena descritti presuppongono a monte che il professionista delegato abbia proceduto alla apertura delle buste telematiche ed alla verifica della validità delle offerte in esse contenute.

Quali che siano le modalità attraverso cui, secondo le disposizioni contenute dell'ordinanza di vendita, si è proceduto, terminata la gara il professionista delegato provvede all'aggiudicazione o all'assegnazione, secondo lo schema di cui all'art. 573 c.p.c., restituendo le cauzioni agli offerenti non aggiudicatari. A quest'ultimo proposito le modalità procedimentali variano in base al fatto che il delegato abbia o meno la possibilità di operare sul conto ove sono state accreditate le cauzioni.

Il verbale delle operazioni di vendita

Per affrontare questo argomento occorre partire dalla premessa in forza della quale il verbale delle operazioni di vendita redatto dal professionista delegato costituisce atto pubblico, poiché redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.

In questo senso si è espressa, in tema di peculato, Cass. sez. pen., n. 3872/2009, secondo la quale «Il commissionario per la vendita delle cose pignorate, in quanto esecutore delle disposizioni del Giudice civile ai fini della conversione del compendio pignorato in equivalente pecuniario, esercita, quale ausiliario del Giudice, una pubblica funzione giudiziaria, rivestendo, conseguentemente, la qualità di pubblico ufficiale».

La conseguenza della qualifica soggettiva del professionista delegato è dunque che le attestazioni dallo stesso compiute in ordine a quanto da lui materialmente fatto ed a quanto davanti a lui materialmente accaduto fanno piena prova, fino a querela di falso.

Detto questo, ai sensi dell'art. 23 il professionista delegato per la redazione del verbale «può utilizzare i dati riportati nel Portale della vendita telematica e quelli ivi immessi nel corso delle operazioni». Questi dati sono trasmessi dal Gestore al delegato al termine delle operazioni di vendita.

Ad essi deve essere accompagnato un elenco, sottoscritto con firma digitale, dei rilanci e di coloro che li hanno effettuati, con i dati identificativi dell'aggiudicatario, la cauzione da quest'ultimo versata e il prezzo di aggiudicazione, nonché i dati identificativi degli altri offerenti, le cauzioni dagli stessi versate e gli estremi dei conti bancari o postali sui quali sono state addebitate (stessa previsione è contenuta nell'art. 24 con riferimento alla vendita asincrona). Osserva opportunamente la dottrina (Fabiani, 81), che alla dichiarazione in parola deve attribuirsi natura di documento informatico, di cui essa mutuerebbe la relativa efficacia probatoria, come si ricava dall'art. 20 del codice dell'amministrazione digitale (d.lgs. n. 82/2005).

È chiaro allora che il perimetro entro il quale il verbale assume normalmente fede privilegiata, nella vendita telematica si restringe. I rilanci, infatti, non vengono materialmente eseguiti davanti al delegato, il quale si limita invece a «leggere» quanto risulta sul Portale del Gestore della vendita. Allo stesso modo, i dati identificativi degli offerenti, non sono accertati in prima persona dal delegato, ma gli vengono semplicemente trasmessi dal Gestore.

Fede privilegiata, pertanto, assume solo l'attestazione, da parte del delegato, del contenuto dei dati ricevuti dal Gestore, e non già della veridicità degli stessi, non avendo invece analoga efficacia probatoria la comunicazione eseguita dal Gestore, che non riveste la qualifica di pubblico ufficiale (Fanticini).

Bibliografia

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