Il licenziamento per g.m.o. del disabile segue un iter prestabilito dalla legge
24 Gennaio 2025
Ai fini della questione è necessario innanzitutto rammentare che, in ipotesi di aggravamento delle condizioni di salute del lavoratore disabile, il datore può chiedere che ne vengano accertate le condizioni di salute per verificare se, a causa delle sue minorazioni, possa continuare ad essere utilizzato presso l'azienda. Qualora si riscontri una condizione di aggravamento che sia incompatibile con la prosecuzione dell'attività lavorativa, il disabile ha diritto alla sospensione non retribuita del rapporto di lavoro fino a che l'incompatibilità persista. Il rapporto di lavoro può essere risolto soltanto nel caso in cui, anche attuando i possibili adattamenti dell'organizzazione del lavoro, si accerti la definitiva impossibilità di reinserire il disabile all'interno dell'azienda. La verifica di tali condizioni è categoricamente riservata alla competenza della apposita commissione (art. 4 l. n. 104/1992, integrata a norma dell'atto di indirizzo e coordinamento di cui all'articolo 1, comma 4, l. n.68/1999, sentito anche l'organismo di cui all'articolo 6, comma 3, d.lgs. n. 469/1997), la quale, in posizione di terzietà, valuta le condizioni in funzione della maggior tutela riservata ai disabili. Tale percorso vincolato dalla legge si estende, ai sensi del terzo comma dell'art. 10 l. n. 68/1999, anche alle ipotesi di “significative variazioni dell'organizzazione del lavoro”, ossia alle ipotesi in cui il datore sopprima il posto cui è assegnato il disabile (per ragioni diverse dalla sua disabilità) e sorga, quindi, la questione del se possa comunque essere riutilizzato in azienda in mansioni compatibili con il suo stato di salute. Solo laddove l'organo tecnico in posizione di terzietà accerti la definitiva impossibilità di reinserire il disabile all'interno dell'azienda, anche attuando i possibili adattamenti dell'organizzazione del lavoro nel più ampio spettro dei cd. “accomodamenti ragionevoli”, il rapporto di lavoro può essere risolto. Cfr.: Cass., sez. lav., 2 luglio 2024, n. 18094; Cass., sez. lav., 9 marzo 2021, n. 6497; Cass., sez. lav., 10 aprile 2014, n. 8450. |