Reintegrazione e onere della prova in ipotesi di licenziamento fondato su diversi episodi disciplinarmente rilevanti

Teresa Zappia
07 Febbraio 2025

Se il licenziamento disciplinare è stato fondato su diverse condotte del lavoratore, come si articola l’onere probatorio nel contestare la legittimità della decisione datoriale? È possibile la tutela reale?

Nel caso in cui il licenziamento sia intimato per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo e siano stati contestati al dipendente diversi episodi rilevanti sul piano disciplinare, ciascuno di essi autonomamente considerato costituisce base idonea per giustificare la sanzione. Il datore, pertanto, non dovrebbe provare di aver licenziato solo per il complesso delle condotte addebitate, ma è il lavoratore a dover dimostrare che solo presi in considerazioni congiuntamente, per la loro gravità complessiva, i singoli episodi erano tali da giustificare il licenziamento (ovvero non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro). Pertanto, nel caso in cui la contestazione abbia avuto ad oggetto una pluralità di addebiti, l'insussistenza del fatto, determinante la possibilità di riconoscere la tutela reale, ricorre solo qualora nessuna delle condotte contestate, costituenti il fondamento giustificativo della sanzione espulsiva, sia sussistente o se, comunque, possa dirsi che anche i fatti accertati come verificatisi, siano disciplinarmente irrilevanti o individuati negozialmente come meritevoli di sanzione conservativa; qualora, invece, il lavoratore si limiti a contestare il singolo addebito o la considerazione complessiva degli episodi, non potrebbe escludersi l'idoneità della singola condotta disciplinarmente rilevante, anche se considerata isolatamente, ad incidere sul rapporto fiduciario tra il datore e il lavoratore licenziato. Cfr.: Cass., sez. lav., 07 gennaio 2025, n. 172; Cass., sez. lav., 21 ottobre 2019, n. 26764.

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