Decreto legislativo - 12/01/2019 - n. 14 art. 17 - Accesso alla composizione negoziata e suo funzionamento 1Accesso alla composizione negoziata e suo funzionamento1 1. L'istanza di nomina dell'esperto indipendente è presentata tramite la piattaforma telematica di cui all'articolo 13 mediante la compilazione di un modello, ivi disponibile, contenente le informazioni utili ai fini della nomina e dello svolgimento dell'incarico da parte dell'esperto nominato. 2. Il contenuto del modello di cui al comma 1 è definito con il decreto dirigenziale del Ministero della giustizia di cui all'articolo 13, comma 2. 3. L'imprenditore, al momento della presentazione dell'istanza, inserisce nella piattaforma telematica: a) i bilanci approvati degli ultimi tre esercizi, se non già depositati presso l'ufficio del registro delle imprese, oppure, per gli imprenditori che non sono tenuti al deposito dei bilanci, le dichiarazioni dei redditi e dell'IVA degli ultimi tre periodi di imposta, nonché una situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata a non oltre sessanta giorni prima della presentazione dell'istanza 2; a-bis) in caso di mancata approvazione dei bilanci, i progetti di bilancio o una situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata a non oltre sessanta giorni prima della presentazione dell'istanza 3; b) un progetto di piano di risanamento redatto secondo le indicazioni della lista di controllo di cui all'articolo 13, comma 2, e una relazione chiara e sintetica sull'attività in concreto esercitata recante un piano finanziario per i successivi sei mesi e le iniziative che intende adottare; c) l'elenco dei creditori, con l'indicazione dei rispettivi crediti scaduti e a scadere e dell'esistenza di diritti reali e personali di garanzia; d) una dichiarazione resa ai sensi dell'articolo 46 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000 sulla pendenza, nei suoi confronti, di ricorsi per l'apertura della liquidazione giudiziale o per l'accertamento dello stato di insolvenza e una dichiarazione con la quale attesta di non avere depositato domanda di accesso agli strumenti di regolazione della crisi o dell'insolvenza, anche nelle ipotesi di cui agli articoli 44, comma 1, lettera a), e 74 o con ricorso depositato ai sensi dell'articolo 54, comma 3 4; e) il certificato unico dei debiti tributari di cui all'articolo 364, comma 1; f) la situazione debitoria complessiva richiesta all'Agenzia delle entrate-Riscossione; g) il certificato dei debiti contributivi e per premi assicurativi di cui all'articolo 363, comma 1; h) un estratto delle informazioni presenti nella Centrale dei rischi gestita dalla Banca d'Italia non anteriore di tre mesi rispetto alla presentazione dell'istanza. 3-bis. Nelle more del rilascio delle certificazioni previste dal comma 3, lettere e), f) e g), l'imprenditore può inserire nella piattaforma una dichiarazione resa ai sensi dell'articolo 46 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 445, del 2000 con la quale attesta di avere richiesto, almeno dieci giorni prima della presentazione dell'istanza di nomina dell'esperto, le certificazioni medesime 5. 4. L'esperto, verificati la propria indipendenza e il possesso delle competenze e della disponibilità di tempo necessarie per lo svolgimento dell'incarico, entro due giorni lavorativi dalla ricezione della nomina, comunica all'imprenditore l'accettazione e contestualmente inserisce nella piattaforma la dichiarazione di accettazione e una dichiarazione resa ai sensi dell'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000, sul possesso dei requisiti di indipendenza di cui all'articolo 16, comma 1. In caso contrario ne dà comunicazione riservata al soggetto che l'ha nominato perché provveda alla sua sostituzione. L'esperto non può assumere più di due incarichi contemporaneamente. 5. L'esperto, accettato l'incarico, convoca senza indugio l'imprenditore per valutare l'esistenza di una concreta prospettiva di risanamento, anche alla luce delle informazioni assunte dall'organo di controllo e dal revisore legale, ove in carica. L'imprenditore partecipa personalmente, può farsi assistere da consulenti e informa l'esperto sullo stato delle trattative che conduce senza la sua presenza. Se ritiene che le prospettive di risanamento sono concrete l'esperto incontra le altre parti interessate al processo di risanamento e prospetta le possibili strategie di intervento fissando i successivi incontri con cadenza periodica ravvicinata. Se non ravvisa concrete prospettive di risanamento, all'esito della convocazione o in un momento successivo, l'esperto ne dà notizia all'imprenditore e al segretario generale della camera di commercio che dispone l'archiviazione dell'istanza di composizione negoziata entro i successivi cinque giorni lavorativi. Nel corso delle trattative l'esperto può invitare le parti a rideterminare, secondo buona fede, il contenuto dei contratti ad esecuzione continuata o periodica ovvero ad esecuzione differita se la prestazione è divenuta eccessivamente onerosa o se è alterato l'equilibrio del rapporto in ragione di circostanze sopravvenute. Le parti sono tenute a collaborare tra loro per rideterminare il contenuto del contratto o adeguare le prestazioni alle mutate condizioni 6. 6. Entro tre giorni dalla comunicazione della convocazione le parti possono presentare osservazioni sull'indipendenza dell'esperto al segretario generale della camera di commercio il quale riferisce senza indugio alla commissione perché, valutate le circostanze esposte e sentito l'esperto, se lo ritiene opportuno provveda alla sua sostituzione entro i successivi cinque giorni lavorativi. Allo stesso modo la commissione procede se l'imprenditore e due o più parti interessate formulano osservazioni sull'operato dell'esperto 7. 7. L'incarico dell'esperto si considera concluso se, decorsi centottanta giorni dalla accettazione della nomina, le parti non hanno individuato, anche a seguito di sua proposta, una soluzione adeguata per il superamento delle condizioni di cui all'articolo 12, comma 1. Fermo quanto previsto dal comma 5, quarto periodo, l'incarico può proseguire per non oltre centottanta giorni quando lo richiedono l'imprenditore o le parti con le quali sono in corso le trattative e l'esperto vi acconsente, oppure quando l'imprenditore ha fatto ricorso al tribunale ai sensi degli articoli 19 e 22 oppure pendono le misure protettive o cautelari o è necessario attuare il provvedimento di autorizzazione concesso dal tribunale. La prosecuzione dell'incarico è inserita nella piattaforma a cura dell'esperto, il quale ne dà comunicazione alle parti con le quali sono in corso le trattative e, in caso di concessione delle misure protettive e cautelari di cui agli articoli 18 e 19, al giudice che le ha emesse. In caso di sostituzione dell'esperto o nell'ipotesi di cui all'articolo 25, comma 7, il termine di cui al primo periodo decorre dall'accettazione del primo esperto nominato 8. 8. Al termine dell'incarico l'esperto redige una relazione finale, avente il contenuto previsto dal decreto dirigenziale di cui all'articolo 13, comma 2, che inserisce nella piattaforma e comunica all'imprenditore, a coloro che hanno partecipato alle trattative e, in caso di concessione delle misure protettive e cautelari di cui agli articoli 18 e 19, al giudice che le ha emesse, il quale ne dichiara cessati gli effetti. Eseguiti gli adempimenti di cui al primo periodo, l'esperto ne dà comunicazione al segretario generale della camera di commercio per l'archiviazione dell'istanza di composizione negoziata. L'archiviazione è iscritta nel registro delle imprese in presenza di una istanza di applicazione delle misure protettive e cautelari pubblicata nel medesimo registro9. 9. In caso di archiviazione dell'istanza di cui al comma 1, l'imprenditore non può presentare una nuova istanza prima di un anno dall'archiviazione. Se l'archiviazione è richiesta dall'imprenditore con istanza depositata con le modalità previste nel comma 1 entro due mesi dall'accettazione dell'esperto, il termine di cui al primo periodo è ridotto, per una sola volta, a quattro mesi. 10. Ai costi che gravano sulle camere di commercio per consentire il funzionamento della procedura di composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa si provvede mediante il versamento, a carico dell'impresa che propone l'istanza, di diritti di segreteria determinati ai sensi dell'articolo 18 della legge 29 dicembre 1993, n. 580. [1] Articolo modificato dall'articolo 3, comma 5, del D.Lgs. 26 ottobre 2020, n. 147 poi sostituito dall'articolo 6, comma 1, del D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83. L' articolo 3, del D.Lgs. 147/2020 è stato abrogato dall'articolo 48, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 83/2022 medesimo. [2] Lettera modificata dall'articolo 5, comma 4, lettera a), numero 1), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [3] Lettera inserita dall'articolo 5, comma 4, lettera a), numero 2), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [4] Lettera sostituita dall'articolo 5, comma 4, lettera a), numero 3), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [5] Comma inserito dall'articolo 5, comma 4, lettera b), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [6] Comma modificato dall'articolo 5, comma 4, lettera c), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [7] Comma modificato dall'articolo 5, comma 4, lettera d), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [8] Comma sostituito dall'articolo 5, comma 4, lettera e), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. [9] Comma modificato dall'articolo 5, comma 4, lettera f), del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. InquadramentoL'art. 17 del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza è il cuore della nuova procedura. Nel delinearne l'ossatura, il disposto dà tangibile attuazione ai canoni che dividono il percorso dalle procedure concorsuali regolate dall'ordito positivo. Alla liaison delle procedure concorsuali con il circuito giudiziale si contrappone l'estraneità da quest'ultimo di un percorso che, come quello volto alla composizione negoziata, è volontario (cosa che, invero, avvicina l'iter alle altre soluzioni negoziate della crisi, su cui, in generale, Di Marzio, 199 ss.), stragiudiziale e riservato (v., tuttavia, i rilievi critici di Scarselli, spec. §§ 6-8). Ancora, la composizione negoziata prende le distanze dalla predeterminata procedimentalizzazione delle procedure concorsuali; alla fissità ieratica di queste ultime predilige un'agevole duttilità, che consente all'imprenditore e all'esperto indipendente di sagomare l'iter sulla base delle peculiarità del caso concreto. Alle limitazioni che conseguono all'apertura delle procedure concorsuali si contrappone l'assenza, che connota il novello percorso, degli effetti propri della liquidazione giudiziale o del concordato preventivo (fermo, evidentemente, il generale dovere – gravante anche sugli imprenditori in bonis – di dotarsi di assetti aziendali adeguati, ai sensi dell'art. 2086, comma 2, c.c.; in tema, Trib. Cagliari 19 gennaio 2022). Infatti, come già si leggeva nella Relazione illustrativa al d.l. n. 118/2021, l'istanza di nomina dell'esperto «non apre il concorso dei creditori e non determina alcuno spossessamento del patrimonio dell'imprenditore»; la gestione ordinaria e straordinaria dell'impresa compete all'imprenditore, fermo l'onere di informazione preventiva dell'esperto nel caso di atti di straordinaria amministrazione e di esecuzione di pagamenti non coerenti rispetto alle trattative o alle prospettive di risanamento (art. 21 del Codice; in argomento, Caiafa - Petteruti, 20-21; v., in termini, anche il decreto dirigenziale del Ministero della giustizia 28.9.2021, «Composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa, previsto dal d.l. n. 118/2021», Sez. III, par. 7.2). La sostituzione del curatore al fallito cede il passo al ruolo protagonista dell'imprenditore, al quale l'esperto non può mai sovrapporsi. L'accesso alla composizione negoziata e l' iter procedimentale. Il laboratorio della mediazioneL'iter scolpito dall'art. 17 è il riflesso dei peculiari caratteri della procedura, che – analogamente alla mediazione civile e commerciale exd.lgs. n. 28/2010 (per come si dirà amplius infra) – è un guanto modulabile sulla base della realtà aziendale interessata dalla crisi (o pre-crisi). Tutto ruota attorno alla volontà (e autonomia) dell'imprenditore, cui spetta l'autoverifica del proprio stato di salute, la presentazione dell'istanza di nomina del facilitatore (tramite la Piattaforma Telematica Nazionale e mediante la compilazione di un modello contenente le informazioni funzionali alla nomina e allo svolgimento dell'incarico da parte dell'esperto), l'assolvimento di fondamentali obblighi documentali, la cui inosservanza vanifica il ruolo dell'esperto e gli scopi della procedura. È, segnatamente, fatto obbligo all'imprenditore di depositare, all'atto della presentazione dell'istanza, i bilanci approvati degli ultimi tre esercizi, oltre a una situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata a non oltre sessanta giorni prima della presentazione dell'istanza (situazione economico-patrimoniale che sostituisce i bilanci ove non approvati); un progetto di piano di risanamento redatto secondo le indicazioni della lista di controllo di cui all'articolo 13, comma 2, e una relazione chiara e sintetica sull'attività in concreto esercitata recante un piano finanziario per i successivi sei mesi e le iniziative che intende adottare; l'elenco dei creditori, con l'indicazione dei rispettivi crediti scaduti e a scadere e dell'esistenza di diritti reali e personali di garanzia; un'autodichiarazione sulla pendenza, nei confronti dello stesso imprenditore, di ricorsi per l'apertura della liquidazione giudiziale o per l'accertamento dello stato di insolvenza e una dichiarazione con la quale il medesimo attesta di non avere depositato ricorsi ai sensi dell'articolo 40 del Codice, anche nelle ipotesi di cui agli articoli 44, comma 1, lettera a), e 54, comma 3, d.lgs. n. 14/2019; il certificato unico dei debiti tributari; la situazione debitoria complessiva richiesta all'Agenzia delle entrate-Riscossione; il certificato dei debiti contributivi e per premi assicurativi; un estratto delle informazioni presenti nella Centrale dei rischi gestita dalla Banca d'Italia non anteriore di tre mesi rispetto alla presentazione dell'istanza (v., in merito, le condivisibili precisazioni di Rinaldi, 6: «[...] l'esperto può in via preliminare integrare competenze professionali eventualmente insufficienti, vagliando la documentazione prodotta dal debitore e valutando se questa sia di quantità e qualità adeguata alla situazione dell'impresa»). Subentra, quindi, l'esperto indipendente, che, lungi dal sostituirsi all'imprenditore (vero dominus, lo si ripete, della procedura), lo affianca per promuovere l'efficacia dell'iter. Verificate le proprie indipendenza, competenza e disponibilità di tempo funzionale all'espletamento dell'incarico, il facilitatore lo accetta entro due giorni lavorativi dalla ricezione della nomina. Procede, quindi, all'immediata convocazione dell'imprenditore, onde vagliare l'effettiva perseguibilità del risanamento (che, come si è detto, non integra un vero e proprio presupposto di accesso al procedimento). Non esiste una formula, più o meno magica, che disciplini ex ante lo svolgimento della procedura. Il dettato positivo si limita a delineare le linee generali, la cui sagomatura e integrazione spettano all'esperto. Due gli snodi possibili. Se il facilitatore ritiene il risanamento perseguibile, fissa successivi incontri (ai quali l'imprenditore partecipa personalmente), con cadenza periodica ravvicinata. Fermo il fine del recupero dell'equilibrio economico-patrimoniale o finanziario, le strategie di intervento possono essere le più varie: spaziano, in potenza, dal trasferimento dell'azienda, alla cessione di uno o più rami, sino alla rinegoziazione – ispirata ai principi solidaristi di matrice costituzionale (Giordano 2021) e consonante con la civilistica francese (v. l'art. 1195 Code civil francese, che contempla il diritto della parte onerata di domandare la rinegoziazione del contratto alla propria controparte; in termini, si confronti anche il d.d.l. Senato 1151, ove si prevedeva il «diritto delle parti di contratti divenuti eccessivamente onerosi per cause eccezionali ed imprevedibili, di pretendere la loro rinegoziazione secondo buona fede ovvero, in caso di mancato accordo, di chiedere in giudizio l'adeguamento delle condizioni contrattuali in modo che venga ripristinata la proporzione tra le prestazioni originariamente convenuta dalle parti») – dei contratti ad esecuzione continuata o periodica o ad esecuzione differita che siano eccessivamente onerosi o il cui equilibrio sia stato alterato per effetto di circostanze sopravvenute (in dottrina, in generale, Macario, 3 ss.). Al termine dell'incarico l'esperto redige una relazione finale che inserisce nella Piattaforma. Speculare è l'iter – destinato a durare un massimo di centottanta giorni dall'accettazione della nomina (si veda anche la specifica, di cui all'art. 17, comma 7, secondo cui l'incarico può proseguire per non oltre centottanta giorni quando tutte le parti lo richiedono e l'esperto vi acconsente, oppure quando la prosecuzione dell'incarico è resa necessaria dal ricorso dell'imprenditore al tribunale ai sensi degli articoli 19 e 22 del Codice o pendono le misure protettive o cautelari o è necessario attuare il provvedimento di autorizzazione concesso dal tribunale) – ove non constino concrete prospettive di risanamento: l'esperto ne dà comunicazione all'imprenditore e al segretario generale della camera di commercio; quest'ultimo dispone l'archiviazione dell'istanza di composizione negoziata entro i successivi cinque giorni lavorativi. Dall'art. 17 discende una morfologia del percorso non distante dalla mediazione civile e commerciale, di cui al d.lgs. n. 28/2010, potenziale laboratorio di prassi virtuose ed esperienza. La media-conciliazione è una tecnica di risoluzione delle liti, per sua natura, autonoma e rimessa alla volontà delle parti; il mediatore, professionale e indipendente, è un mero facilitatore, cui spetta di promuovere la sintesi tra le antitetiche posizioni delle parti (del resto, sulla necessità della comparizione personale di queste ultime agli incontri, v. Cass. III, n. 8473/2019). L'iter della mediazione, che può concretarsi in uno o più incontri, è duttile e flessibile; il suo scopo è quello di bilanciare i reali interessi sottostanti alle pretese. I punti di contatto tra gli istituti inducono a farne, in via esegetica, vasi comunicanti; cosicché dell'esperienza maturata in sede di mediazione (incluse le fondamentali tecniche conciliative e comunicative – su cui, ad es., l'esperienza giuridica francese e, in particolare, la Circulaire relative aux conciliateurs de justice, DSJ 2006 – 16 AB1/27-07-2006) si faccia tesoro per vitalizzare la composizione negoziata. Il risanamento dell'impresa dipende, infatti, dalla reale idoneità dei percorsi di conciliazione tracciati e, più a monte, dall'effettiva adeguatezza della competenza (ed esperienza) del facilitatore (per un confronto con la materia della mediazione, si veda l'art. 4, par. 2, della Direttiva 2008/52/C.E. del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale: «Gli Stati membri incoraggiano la formazione iniziale e successiva dei mediatori allo scopo di garantire che la mediazione sia gestita in maniera efficace, imparziale e competente in relazione alle parti»; in tema, Giordano 2012, 185). La prassi gemmata nel contesto della mediazione e, più a monte, il vivaio scaturito dai corsi di formazione avviati nel settore sono precedenti preziosi, da cui attingere per valorizzare le (non indifferenti) opportunità che il novello istituto porta con sé. 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Così è, se vi pare, in Fallimentarista, 27 luglio 2021; Id., Breve storia (stucchevole) di una (contro) riforma «annunciata», in Fallimentarista, 1° settembre 2021; Giordano, Gli organismi di mediazione e i mediatori secondo il d.lgs. n. 28/2010. Alla ricerca di un'identità controversa tra regole dell'economia e principi del diritto, in Giureta, 2012; Giordano, Misure premiali aggiuntive per far crescere l'appeal delle procedure di emersione, Il Sole 24 ore, 4 ottobre 2021; Giordano - Tedeschi (a cura di), Commentario al Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, Trani, 2021; Giorgetti - Bonafine, Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, aggiornato alla legge 21 ottobre 2021, n. 147, Pisa, 2022; Guidotti, La composizione negoziata e la direttiva Insolvency: prime note, in Dir. crisi, 2 febbraio 2022; Jorio, Alcune riflessioni sulle misure urgenti: un forte vento di maestrale soffia sulla riforma!, in Dir. crisi, 1 ottobre 2021; Lamanna, Nuove misure sulla crisi d'impresa del d.l. 118/2021: Penelope disfa il codice della crisi recitando il «de profundis» per il sistema dell'allerta, in Fallimentarista, 25 agosto 2021; Leuzzi, Una rapida lettura dello schema di D.L. recante misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, in Dir. crisi, 5 agosto 2021; Macario, Per un diritto dei contratti più solidale in epoca di «Coronavirus», in giust. civ., 17 marzo 2020; Pagni - Fabiani, La transizione dal codice della crisi alla composizione negoziata (e viceversa), in Dir. crisi, 2 novembre 2021; Pacchi, Le misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale (ovvero: i cambi di cultura sono sempre difficili), in Ristr. 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Il valore perseguibile: il risanamento dell'impresa, in Diritto della Crisi, 2023; Scarselli, La composizione negoziata della crisi d'impresa, ovvero la libertà economica sotto il controllo pubblico, in judicium.it; Tiscini, La mediazione civile e commerciale, Torino, 2011; Zanichelli, Gli esiti possibili della composizione negoziata, in Dir. crisi, 26 ottobre 2021. |