Decreto legislativo - 12/01/2019 - n. 14 art. 59 - Coobbligati e soci illimitatamente responsabiliCoobbligati e soci illimitatamente responsabili 1. Ai creditori che hanno concluso gli accordi di ristrutturazione si applica l'articolo 1239 del codice civile. 2. Nel caso in cui l'efficacia degli accordi sia estesa ai creditori non aderenti, costoro conservano impregiudicati i diritti contro i coobbligati, i fideiussori del debitore e gli obbligati in via di regresso. 3. Salvo patto contrario, gli accordi di ristrutturazione della società hanno efficacia nei confronti dei soci illimitatamente responsabili, i quali, se hanno prestato garanzia, continuano a rispondere per tale diverso titolo, salvo che non sia diversamente previsto. InquadramentoLa norma in commento disciplina gli effetti dell'omologazione degli accordi di ristrutturazione nei confronti dei fideiussori del debitore, nonché nei confronti dei soci illimitatamente responsabili nel caso di accordi conclusi da società di persone. Essa inoltre contempla l'ipotesi della posizione dei fideiussori e coobbligati del debitore, ovvero obbligati in via di regresso, nel caso di accordi ad efficacia estesa, con riferimento ai diritti spettanti ai creditori non aderenti che subiscono l'estensione dell'accordo. Trattasi di una normativa dal contenuto innovativo, che si rifà a quanto previsto in precedenza dall'art. 184 l. fall. per il concordato preventivo, ed ora dall'art. 117 c.c.i.i. Rapporti tra creditori e fideiussori del debitoreCon riferimento alla posizione dei fideiussori del debitore che ha concluso un accordo di ristrutturazione omologato, il primo comma della disposizione in esame prevede che ai creditori che hanno concluso gli accordi di ristrutturazione si applichi l'art. 1239 c.c. Quest'ultima disposizione prevede, in particolare, al primo comma, che «la remissione accordata al debitore principale libera i fideiussori». Da ciò discende quindi che, ove il contenuto dell'accordo preveda una remissione (normalmente parziale) del credito, questa si estende anche all'obbligazione del fideiussore, secondo il noto principio secondo cui l'estinzione del debito principale comporta la necessaria estinzione delle garanzie che l'assistono. Il comma 2 dell'art. 1239 c.c., dal canto suo, prevede che «la remissione accordata a uno dei fideiussori non libera gli altri che per la parte del fideiussore liberato. Tuttavia, se gli altri fideiussori hanno consentito la liberazione, essi rimangono obbligati per l'intero». Se, quindi, il debitore che conclude l'accordo di ristrutturazione anche per i debiti per i quali egli è fideiussore di un debitore principale, i co-fideiussori rimangono obbligati per l'intero soltanto ove consentano alla liberazione. In caso contrario, ossia nel caso di una remissione accordata al fideiussore e non consentita dagli altri condebitori, questi sono responsabili per la quota o la porzione che gravava sul liberato. Il creditore, infatti, non può rendere vano ai co-fideiussori esclusi dalla remissione e non consenzienti il diritto di regresso di cui all'art. 1954 c.c. (Argiroffi, 234). Naturalmente tali effetti si producono unicamente nei confronti dei creditori aderenti, mentre per i creditori non aderenti cui non è estesa l'efficacia dell'accordo nulla è detto, ma in ogni caso è evidente che essi conserveranno ogni diritto, salvo non avere interesse qualora, come dovrebbe essere, essi vengano pagati integralmente (Zorzi 2019, 1001). La posizione dei coobbligati, fideiussori ed obbligati in via di regresso negli accordi ad efficacia estesaNell'ipotesi di accordi ad efficacia estesa (su cui infra, sub art. 61), i creditori non aderenti che subiscono comunque la «falcidia» conservano impregiudicati i loro diritti contro i coobbligati, i fideiussori del debitore e gli obbligati in via di regresso. Si applica, quindi, in questi casi, il principio storicamente previsto per il concordato preventivo dall'art. 184 l. fall., ed oggi confermato dall'art. 117 c.c.i.i., per cui la modificazione del rapporto obbligatorio che interviene a seguito del provvedimento di omologazione non riguarda il rapporto con i fideiussori o i coobbligati del debitore, ovvero con gli obbligati in via di regresso. Del resto, sarebbe apparso eccessivamente pregiudizievole, per i creditori, dover subire, contro la sua volontà, oltre alla modificazione del rapporto con il debitore principale, anche la modificazione del rapporto con gli altri soggetti debitori, nel caso di obbligazioni soggettivamente complesse, apparendo invece equa tale soluzione solo nel caso di adesione volontaria all'accordo di ristrutturazione, come previsto dal comma 1 della norma in commento. Effetti degli accordi nei confronti dei soci illimitatamente responsabiliIl terzo comma della norma in commento disciplina gli effetti degli accordi omologati nei confronti dei soci illimitatamente responsabili, nel caso di accordi conclusi da una società di persone, o comunque da una società in cui vi siano soci illimitatamente responsabili. La norma ricalca quanto previsto in tema di concordato preventivo, per cui, «salvo patto contrario», gli accordi di ristrutturazione conclusi dalla società hanno efficacia anche nei confronti dei soci illimitatamente responsabili. La norma precisa, tuttavia, che, se i soci illimitatamente responsabili abbiano prestato garanzia in favore della società, essi risponderanno anche per tale titolo, salvo che non sia diversamente disposto. Conseguentemente, nel caso in cui i soci fossero anche fideiussori della società, essi usufruiranno dell'effetto remissorio, secondo quanto previsto dal combinato disposto del primo comma della norma in esame e dell'art. 1239 c.c., a meno che non si tratti di accordi ad efficacia estesa, nel qual caso i creditori non aderenti conserveranno impregiudicati i loro diritti nei confronti dei soci. La disciplina in oggetto è applicabile esclusivamente ai soli creditori sociali (v., per il concordato preventivo, Cass. n. 11343/2001), e non anche ai creditori del socio (Cass. n. 7273/2010, App. Genova 23 dicembre 2011), i quali, quindi, potranno chiedere comunque il pagamento integrale del loro credito. 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