Codice di Procedura Civile art. 67 - Responsabilità del custode.Responsabilità del custode. [I]. Ferme le disposizioni del codice penale [334 ss. c.p.], il custode che non esegue l'incarico assunto può essere condannato dal giudice a una pena pecuniaria da euro 250 a euro 500 [179] 1. [II]. Egli è tenuto al risarcimento dei danni cagionati alle parti, se non esercita la custodia da buon padre di famiglia. [1] Comma così modificato dall'art. 45, comma 8, della l. 18 giugno 2009, n. 69, che ha sostituito le parole: "non superiore a euro 10" con le parole: "da euro 250 a euro 500". Inquadramento.Il custode opera esclusivamente per conto del giudice al cui controllo è sottoposto come suo ausiliare, il che, se comporta l'assenza di ogni rapporto di tipo privatistico con i titolari delle cose poste sotto pignoramento o sequestro, non esclude che nei confronti degli stessi il custode possa assumere una propria autonoma responsabilità di natura extracontrattuale ove cagioni loro un danno a causa dell'inosservanza dei suoi doveri inerenti alla conservazione delle cose affidategli in custodia (Cass. III, n. 4635/1997). BibliografiaAndrioli, La scientificità della prova con particolare riferimento alla perizia e al libero apprezzamento del giudice, in Dir. e giur. 1971, 802 ss.; Cataldi, La nomina del C.T.U., in Giur. mer. 2007, 11, 2799 ss.; Carnelutti, Lezioni di diritto processuale civile, III, Padova, 1931; Franchi, La perizia civile, Padova, 1959; Giudiceandrea, voce Consulente tecnico – diritto processuale civile, in Enc.. dir. IX, Milano, 1961, 531 ss.; Salomone, Sulla motivazione con riferimento alla consulenza tecnica d'ufficio, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2002, 3, 1017 ss.; Satta, Commentario al codice di procedura civile, I, Milano, 1959; Taruffo, La prova scientifica nel processo civile, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2005, 4, 1079 ss. |