Codice di Procedura Civile art. 77 - Rappresentanza del procuratore e dell'institore.Rappresentanza del procuratore e dell'institore. [I]. Il procuratore generale e quello preposto a determinati affari non possono stare in giudizio per il preponente, quando questo potere non è stato loro conferito espressamente, per iscritto, tranne che per gli atti urgenti e per le misure cautelari [669-bis ss.]. [II]. Tale potere si presume conferito al procuratore generale di chi non ha residenza o domicilio nella Repubblica e all'institore [2204 2 c.c.]. Inquadramento.Ai sensi dell'art. 77, il potere rappresentativo processuale, con la correlativa facoltà di nomina dei difensori, può essere conferito soltanto a colui che sia investito anche di un potere rappresentativo di natura sostanziale in ordine al rapporto dedotto in giudizio, sempre che al rappresentante sia conferito il potere di rappresentare l'interessato o nella totalità dei suoi affari (procuratore generale) o in un gruppo omogeneo di questi, paragonabile ad un'azienda commerciale o ad un suo settore (institore): presupposti, quindi, non riscontrabili nel caso di un mandato speciale per un singolo affare (Cass. III, n. 1334/2022; Cass. III, n. 13898/2003). Poteri del procuratoreIl potere di stare in giudizio in nome e per conto di altri (e di rilasciare, eventualmente, in tale qualità, anche la procura al difensore, ove occorra) presuppone, salvi i casi di rappresentanza legale, un mandato che abbia forma scritta e conferisca, come visto, il potere rappresentativo anche con riferimento al rapporto sostanziale dedotto in giudizio, atteso che il potere di agire o di resistere in sede processuale non è autonomamente disponibile rispetto alla titolarità del bene della vita in relazione al quale venga richiesta tutela in giudizio. Il principio di cui all'art. 1392 c.c., in forza del quale la procura non ha effetto se non sia conferita con le forme prescritte per il contratto che il rappresentante deve concludere, non si applica, peraltro, con riferimento all'incarico di gestire una lite, in ordine al quale non assume rilevanza lo scopo cui il giudizio è strumentalmente diretto (Cass. I, n. 9893/2004). La necessaria coincidenza tra rappresentanza processuale volontaria e potere rappresentativo di natura sostanziale in ordine al rapporto dedotto in giudizio trova fondamento nel principio dell'interesse ad agire (art. 100), inteso non solo come obbiettiva presenza o probabilità della lite, ma altresì come "appartenenza" della stessa a chi agisce (nel senso che la relazione della lite con l'agente debba consistere in ciò che l'interesse in lite sia suo): dalla lettura combinata degli artt. 100 e 77 si desume la regola generale per cui il diritto di agire spetta a chi abbia il potere di rappresentare l'interessato nella totalità dei suoi affari (procuratore generale) o in un gruppo omogeneo di questi, paragonabile ad un'azienda commerciale o ad un suo settore (institore) (Cass. I. n. 43/2017). Poiché il mandatario, in forza di una procura generale o speciale "ad negotia", può esercitare tutti i poteri e le facoltà spettanti al mandante inerenti e necessarie all'esecuzione del mandato ricevuto, si intende in essa compresa pure il potere di promuovere un giudizio di cassazione e di conferire procura speciale al difensore, a nulla rilevando che il mandato sia anteriore alla sentenza avverso la quale si intende proporre ricorso per cassazione (Cass. II, n. 474/2016). Il difetto del potere rappresentativo sostanziale e processuale, con la correlativa facoltà di nomina dei difensori e conferimento di procura alla lite, ponendosi come causa di esclusione anche della «legitimatio ad processum» del rappresentante, va rilevato in ogni stato e grado del giudizio, e quindi anche in sede di legittimità, con il solo limite del giudicato sul punto, in quanto presupposto attinente alla regolare costituzione del rapporto processuale (Cass. S.U., n. 24179/2009). BibliografiaLiebman, Manuale di diritto processuale civile. Principi, Milano, 2007, 147; Luiso-Sassani, La riforma del processo civile, Milano, 2006. |