Codice di Procedura Civile art. 159 - Estensione della nullità.Estensione della nullità. [I]. La nullità di un atto non importa quella degli atti precedenti, né di quelli successivi che ne sono indipendenti [2929 c.c.]. [II]. La nullità di una parte dell'atto non colpisce le altre parti che ne sono indipendenti. [III]. Se il vizio impedisce un determinato effetto, l'atto può tuttavia produrre gli altri effetti ai quali è idoneo [2701 c.c.]. InquadramentoAnche la disposizione in commento interviene a delimitare l'ambito degli effetti della nullità, in ossequio al principio di conservazione degli atti, codificato nella norma in esame, la quale richiama il tradizionale principio utile per inutile non vitiatur (Furno, 403; Picardi, 272). L'art. 159, in particolare, si soffermano sul tema dell'estensione della nullità di un atto agli altri atti dello stesso processo, sancendo anzitutto che la nullità non opera a ritroso, mentre può operare in relazione agli atti successivi solo se dipendenti. Così, facendo riferimento alla previsione dell'art. 336, che costituisce espressione del medesimo principio, la cassazione della sentenza in ordine alla statuizione sul quantum non travolge la medesima per quanto attiene alla statuizione sull'an; viceversa la cassazione sull'an travolge anche quella sul quantum (Picardi, 271). La S.C. evidenzia che la nullità di un atto determina la nullità di tutti gli atti successivi dipendenti: ciò avviene in caso di nullità della notificazione dell'atto introduttivo, la quale abbia impedito l'instaurazione del contraddittorio (Cass. n. 10782/2003); in caso di nullità dell'atto introduttivo mancante dell'indicazione dell'udienza di comparizione (Cass. n. 11292/2005); in caso di mancata comunicazione del rinvio (o dell'anticipazione) di udienza, con conseguente violazione del principio del contraddittorio (Cass. n. 12006/2009; Cass. n. 12794/1997); in caso, analogo a quello appena menzionato, di mancata comunicazione di una ordinanza pronunziata (Cass. n. 3416/2003); in caso di nullità del verbale dell'udienza di discussione, nel rito del lavoro, perché mancante di sottoscrizione, rispetto alla successiva pronuncia della sentenza (Cass. n. 8521/1999); per la nullità della procura rispetto al seguito del procedimento (Cass. n. 15977/2001). Si è da ultimo ribadito che la nullità della citazione introduttiva del primo grado per mancanza dell'avvertimento exart. 163, n. 7, non sanata dalla costituzione del convenuto, ex art. 164, comma 3, e rilevata in sede di gravame, comporta la declaratoria di nullità del giudizio di primo grado, con conseguente rinnovazione dello stesso da parte del giudice di appello e, all'esito, decisione nel merito, non ricorrendo un'ipotesi di rimessione della causa al primo giudice (Cass. n. 32/2021). Inoltre, nel caso di nullità della citazione di primo grado per vizi inerenti alla vocatio in ius (nella specie, per inosservanza del termine a comparire), ove il vizio non sia stato rilevato dal giudice ai sensi dell'art. 164 c.p.c. e il processo sia proseguito in assenza di costituzione in giudizio del convenuto, alla deduzione della nullità come motivo di gravame consegue che il giudice di appello, non ricorrendo un'ipotesi di rimessione della causa al primo giudice, deve ordinare, in quanto possibile, la rinnovazione degli atti compiuti nel grado precedente, mentre l'appellante, già dichiarato contumace, può chiedere di essere rimesso in termini per il compimento delle attività precluse se dimostra che la nullità della citazione gli ha impedito di avere conoscenza del processo, ai sensi dell'art. 294 c.p.c. (Cass. S.U. n. 2258/2022). Nella stessa prospettiva la nullità del provvedimento reso sull'istanza di sequestro in difetto di ius postulandi non si estende alla sentenza che definisce il giudizio di merito, essendo quest'ultimo indipendente ai sensi dell'art. 159, comma 1 (Cass. n. 15463/2016). La sussistenza di un collegamento tra l'atto nullo e gli atti successivi è stato ad esempio riscontrato in caso di nullità della prova, quando la sentenza non considera le sue risultanze a fini probatori (Cass. n. 17247/2006). La conversione dell'atto nulloIl principio di conservazione degli atti processuali e di conversione dell'atto nullo, desunto dalla norma in commento, trova sovente applicazione in giurisprudenza: si può ad esempio pensare alla conversione in appello del reclamo avverso il decreto, avente natura sostanziale di sentenza, con cui il tribunale abbia negato l'approvazione del conto della gestione dell'amministratore giudiziario, nominato ex art. 2409 c.c. (Cass. n. 17939/2009); della conversione della domanda riconvenzionale inammissibile in eccezione riconvenzionale (Cass. n. 19985/2004); della conversione del ricorso per conflitto di giurisdizione, derivante dalla mancata integrazione del contraddittorio nei confronti di una delle parti personalmente, in istanza di regolamento preventivo di giurisdizione (Cass. S.U., n. 12265/2004); della conversione del ricorso ordinario o straordinario in regolamento di competenza (Cass. n. 19039/2007) o viceversa (Cass. n. 10704/2006). La giurisprudenza ammette inoltre che l'atto di riassunzione possa valere come nuova citazione per far valere lo stesso diritto (Cass. n. 5110/1994; Cass. n. 3577/1985). Ampia applicazione trova poi il congegno della conversione tra citazione e ricorso, e viceversa, conseguente alla erronea individuazione della forma dell'atto introduttivo (per le controversie del lavoro, agrarie e locatizie v. tra le tante Cass. n. 2476/2001; Cass. n. 10686/1994). BibliografiaAndrioli, Diritto processuale civile, Napoli, 1979; Anzilotti, De Rossi, Inesistenza o nullità della notificazione: incertezze della giurisprudenza, in Foro pad. 1995, 182; Auletta, Nullità e «inesistenza» degli atti processuali civili, Padova, 1999; Balena, Elementi di diritto processuale civile, I, Bari, 2007, 283; Carnacini, Ancora una vittima della notificazione per posta, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1957, 1180; Ciaccia Cavallari, La rinnovazione nel processo di cognizione, Milano, 1981; Furno, Nullità e rinnovazione degli atti processuali civili, in Studi in onore di Enrico Redenti, I, Milano, 1951; Giordano, Le Sezioni Unite restringono la categoria dell'inesistenza della notificazione, in Giust. civ. 2004, I, 1712; Liebman, Manuale di diritto processuale civile, I, Milano, 1980; Oriani, Nullità degli atti processuali, in Enc. giur., XXI, Roma, 1988; Picardi, Manuale del processo civile, Milano, 2013; Poli, Sulla sanabilità dei vizi degli atti processuali, in Riv. dir. proc. 1995, 473; Redenti, Atti processuali civili, in Enc. dir. IV, Milano, 1959; Satta, Sull'inesistenza degli atti processuali civili, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1956, 337. |