Codice di Procedura Civile art. 166 - Costituzione del convenutoCostituzione del convenuto [I].Il convenuto deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione1.
[1] Articolo dapprima sostituito dall'art. 10 l. 14 luglio 1950, n. 581; dall'art. 10 l. 26 novembre 1990, n. 353; successivamente modificato dall'art. 1 d.l. 7 ottobre 1994, n. 571, conv., con modif., nella l. 6 dicembre 1994, n. 673 e, da ultimo, così sostituito dall'art. 3, comma 12, lett. e), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale) di cui si riporta il testo prima della modificazione: «Il convenuto deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno venti giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione, o almeno dieci giorni prima nel caso di abbreviazione di termini a norma del secondo comma dell'articolo 163-bis, ovvero almeno venti giorni prima dell'udienza fissata a norma dell'articolo 168-bis, quinto comma, depositando in cancelleria il proprio fascicolo contenente la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione.». Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". InquadramentoLa norma fissa i termini e le modalità per la costituzione tempestiva del convenuto, necessaria per l'esercizio delle facoltà da esercitare a pena di decadenza, ai sensi dell'art. 167, comma 2. Termini e formalitàIl convenuto si costituisce tempestivamente se deposita la propria comparsa di risposta in cancelleria almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione. L’art. 166 c.p.c., per la costituzione del convenuto, detta il nuovo termine di settanta giorni prima dell’udienza di comparizione fissata nell’atto di citazione. Ai fini della individuazione del giorno dell’udienza costituente il dies a quo del calcolo a ritroso dei settanta giorni, la norma, dopo le modifiche introdotte dal d.lgs. n. 149/2022, non solo non fa più riferimento anche all’udienza « fissata a norma dell’art. 168-bis, comma 5, c.p.c. » (che è stato abrogato), ma neppure richiama il terzo comma del nuovo art. 171-bis, il quale comunque consente al giudice istruttore di non « confermare », ovvero di differire la data della prima udienza (rispetto alla quale decorrono i termini indicati dall’art. 171-ter) con decreto che va comunicato alle parti costituite. D’altro canto, il differimento della data della prima udienza disposto dal giudice istruttore avviene al termine della fase delle verifiche preliminari, e, dunque, quando sia già « [s]caduto il termine di cui all’art. 166 ». Al pari del rinvio d’ufficio dell’udienza disposto in forza dell’art. 168-bis, comma 4, c.p.c. (allorché il giudice designato non tiene udienza nel giorno fissato dall’attore), pure il rinvio ora consentito dal terzo comma dell’art. 171-bis non assume, quindi, rilevanza ai fini del computo del termine per la costituzione del convenuto e per il compimento delle attività specificate dall’art. 167 c.p.c. È tardiva, quindi, la costituzione operata dal convenuto assumendo a parametro temporale di riferimento per il rispetto del termine decadenziale la data alla quale ( non tenendo nel giorno indicato in citazione udienza il giudice designato) la causa sia stata rinviata d'ufficio ai sensi dell'art. 168-bis, comma 4 (Cass. II, n. 2299/2017; Cass. III, n. 1127/2015). Nel caso in cui il giudizio introdotto con citazione non venga iscritto a ruolo da alcuna delle parti e venga successivamente riassunto tempestivamente da una di esse, a norma del disposto degli art. 171, comma 1, e 307, comma 1, le decadenze per il convenuto correlate al tempestivo deposito della comparsa di risposta a norma dell'art. 167 e, fra queste, quella dal diritto di chiamare in causa un terzo, non si possono ritenere verificate con riferimento al termine per la sua costituzione, che operava in relazione all'udienza indicata nell'originaria citazione introduttiva; pertanto, nel caso di riassunzione effettuata dal convenuto, le decadenze si correlano allo stesso atto di riassunzione di cui all'art. 125 disp. att. c.p.c. e, nel caso di riassunzione effettuata dall'attore, al termine di cui all'art. 166 c.p.c., calcolato in relazione all'udienza indicata dallo stesso attore nella comparsa di riassunzione (Cass. VI, n. 21184/2017). Trattandosi di termine a ritroso, in applicazione dell'art. 155, esso va calcolato escludendo il giorno iniziale, ovvero il giorno dell'udienza di comparizione indicata nell'atto di citazione, ed invece, in quanto termine non libero, computando quello finale, precedente l'udienza stessa (Cass. II, n. 6601/2012; Cass. III, n. 11965/2013). Nello stesso senso, v. in dottrina Balena, 1994, 137; Proto Pisani, 1991, 114). Ove poi il giorno dell'udienza di comparizione indicato nell'atto di citazione sia festivo, deve aversi riguardo al primo giorno seguente non festivo successivo alla data fissata nella citazione, in forza dell'art. 155, comma 4 (Cass. II, n. 3132/2012). Ove sia indicata per la vocatio in ius una data successiva al compimento del periodo di sospensione feriale del decorso dei termini processuali (dal 1° al 31 agosto di ciascun anno a partire dal 2015: art. 1 l. n. 742/1969, come modificato dal d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014) ma tale che il termine per la costituzione del convenuto ricada in detto periodo, questo stesso termine va mediante un conteggio a ritroso che trova in quella frazione temporale una parentesi oltre la quale il conteggio riprende fino ad esaurimento (Cass. II, n. 12044/2010). La costituzione del convenuto (sia essa tempestiva che tardiva) si effettua mediante il deposito, della comparsa di risposta; in particolare, occorre l'allegazione di uno scritto difensivo, quale atto iniziale di esercizio del diritto di contraddire, né il difetto della comparsa scritta è utilmente riparabile con il solo fatto della comparizione all'udienza di un difensore munito di procura, sicché l'attività processuale eventualmente spiegata da quest'ultimo, in mancanza di un atto formale di costituzione, è del tutto abnorme ed irrituale, nonché inidonea ad impedire la contumacia. L'eventuale violazione delle norme sulla notificazione della citazione e l'inosservanza delle disposizioni sulla regolare costituzione del contraddittorio nei confronti di un convenuto, con conseguente erronea dichiarazione della sua contumacia, costituiscono eccezioni che non possono essere sollevate de iure tertii da altro convenuto, in quanto deducibili soltanto dalla parte direttamente interessata (Cass. III. n. 27607/2019). La comparsa di risposta si spiega come atto speculare della citazione, della quale, però, non ha i contenuti tipici, mancando necessariamente della vocatio in ius, come anche della editio actionis, a meno che non rechi una domanda riconvenzionale o un'istanza di chiamata in causa di un terzo. In particolare, l'eventuale domanda riconvenzionale, giacché rivolta verso chi è già parte del processo, contiene l'editio actionis ma non la vocatio in ius, mentre entrambe sono presenti nella chiamata di terzi (Luiso, 2015, 19-20).
BibliografiaBiavati, La riforma del processo civile: motivazioni e limiti, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2022, 45 ss.; B. Capponi, Note sulla fase introduttiva del nuovo rito ordinario di cognizione, in Giustiziacivile.com, 5 gennaio 2023; De Santis, La redazione degli atti difensivi ai tempi del processo civile telematico: sinteticità e chiarezza, in Giusto proc. civ., 2017, 749 ss.; Dondi, Obiettivi e risultati della recente riforma del processo civile. La disciplina della cognizione a una prima lettura, in Riv. trim. dir. proc. civ., 2021, 927 ss.; Panzarola, Sul (presunto) principio di sinteticità nella redazione degli atti processuali civili, in Giusto proc. civ., 2018, 69 ss.; Punzi, Sul processo civile telematico, in Riv. dir. proc., 2022, 1, 1 ss.; Raiti, Il principio di sinteticità e di chiarezza del ricorso per cassazione secondo la legge delega sulla Riforma del processo, in Riv. dir. proc., 2022, 3, 1027 ss.; Tedoldi, Il processo civile telematico tra logos e techne, in Riv. dir. proc., 2021, 3, 843 ss.; Tombolini, Note «a caldo» sulla nuova legge delega di riforma della giustizia civile: le modifiche al giudizio di primo grado, in Judicium, 15 dicembre 2021. |