Codice di Procedura Civile art. 192 - Astensione e ricusazione del consulente.Astensione e ricusazione del consulente. [I]. L'ordinanza è notificata al consulente tecnico a cura del cancelliere, con invito a comparire all'udienza fissata dal giudice 1. [II]. Il consulente che non ritiene di accettare l'incarico o quello che, obbligato a prestare il suo ufficio, intende astenersi, deve farne denuncia o istanza al giudice che l'ha nominato almeno tre giorni prima dell'udienza di comparizione; nello stesso termine le parti debbono proporre le loro istanze di ricusazione [632-3], depositando [nella cancelleria] ricorso al giudice istruttore2. [III]. Questi provvede con ordinanza non impugnabile [1773; 89 att.].
[1] In tema di comunicazioni e notificazioni per via telematica, vigeva l'art. 51, commi 1-3, d.l. 25 giugno 2008, n. 112, conv., con modif., in l. 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall'art. 4, comma 3, lett. a), d.l. 29 dicembre 2009, n. 193, conv., con modif. in l. 22 febbraio 2010, n. 24. Successivamente, il comma 11 dell'art. 16 d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, conv., con modif., in l. 17 dicembre 2012, n. 221, ha abrogato i commi 1-4 del citato art. 51 e sostituito la relativa disciplina (commi 4-10 del suddetto art. 16, di cui il comma 9 successivamente modificato dall'art. 1, comma 19 n. 1, l. 24 dicembre 2012, n. 228) applicabile genericamente ai « procedimenti civili ». V. inoltre gli artt. 16-bis e 16-ter d.l. n. 179, cit., inseriti dall'art. 1, comma 19 n. 2) l. n. 228, cit., relativi, rispettivamente, all'obbligatorietà del deposito telematico degli atti processuali, a decorrere dal 30 giugno 2014, e all'individuazione dei pubblici elenchi per notificazioni e comunicazioni, a decorrere dal 15 dicembre 2013. Ma, con riferimento alle misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia, v. l'art. 83, comma 11 d.l. 17 marzo 2020, n. 18, conv., con modif., in l. 24 aprile 2020, n. 27, che ha disposto che, dal 9 marzo 2020 al 30 giugno 2020, negli uffici che hanno la disponibilità del servizio di deposito telematico anche gli atti e documenti di cui all'art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179, cit., sono depositati esclusivamente con le modalità previste dal comma 1 del medesimo articolo. Il presente comma 11 era stato modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera i) del D.L. 30 aprile 2020, n. 28, che aveva sostituito le parole «30 giugno 2020» alle parole «31 luglio 2020», tale modifica è stata soppressa in sede di conversione dalla l. 25 giugno 2020, n. 70. A tal proposito, sempre in tema di deposito telematico, v., anche, art. 221, commi 2, 3, d.l. 19 maggio 2020, n. 34, conv. con modif. in l. 17 luglio 2020, n. 77 ; da ultimo v. art. 16, comma 1, d.l. 30 dicembre 2021, n. 228, con modif., in l. 25 febbraio 2022, n. 15, che stabilisce che «Le disposizioni di cui all'articolo 221, commi 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonche' le disposizioni di cui all'articolo 23, commi 2, 6, 7, 8, primo, secondo, terzo, quarto e quinto periodo, 8-bis, primo, secondo, terzo e quarto periodo, 9, 9-bis e 10, e agli articoli 23-bis, commi 1, 2, 3, 4 e 7, e 24 del decreto-legge 28 ottobre 2020 n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, in materia di processo civile e penale, continuano ad applicarsi fino alla data del 31 dicembre 2022»; v. anche art. 16, comma 2, d.l. n. 228, cit. Per la proroga del termine di applicazione, v. da ultimo, art. 8, commi 8, 9 d.l. 29 dicembre 2022, n. 198, conv., con modif. in l. 24 febbraio 2023, n. 14. [2] Comma modificato dall'art. 3, comma 2, lett. q) d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164, che ha soppresso le parole: «nella cancelleria»; ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoL'ordinanza di nomina con l'indicazione dell'udienza fissata per il conferimento dell'incarico, va notificata al CTU. Il comma 2 dell'art. 191, invece, stabilisce che, nel caso in cui il consulente tecnico d'ufficio nominato dal giudice non abbia osservato l'obbligo di astensione a lui derivante, ai sensi del combinato disposto degli artt. 63 e 51 n. 4, la parte interessata deve proporre istanza di ricusazione nei modi e nei termini previsti da questa disposizione. Difetto di tempestiva ricusazioneOve non sia proposta tempestiva ricusazione, resta preclusa la possibilità di far valere successivamente la situazione di incompatibilità o di mancanza di imparzialità dell'ausiliare (Cass. lav., n. 12822/2014), con la conseguenza che la consulenza rimane ritualmente acquisita al processo, non rilevando che il consulente tecnico d'ufficio non abbia osservato l'eventuale obbligo di astensione. L'istanza di ricusazione del consulente tecnico d'ufficio che non sia stata proposta entro il termine di cui all'art. 192 , ovvero prima dell'affidamento dell'incarico, può giustificare solo il potere sostitutivo del giudice , ai sensi dell'art. 196, ma l'attività dell'ausiliare che sia stata già espletata legittima costui ad impugnare il diniego di liquidazione del compenso con lo speciale procedimento di cui all'art. 170 d.P.R. n. 115 del 2002 (Cass. II, n. 26358/2020). Il decreto legislativo (d.lgs. n. 164/2024) concernente disposizioni integrative e correttive ha eliminato il riferimento al deposito in cancelleria dell’istanza di ricusazione, stante la digitalizzazione del processo civile, che impone il deposito telematico dell’atto. Non rileva neppure il fatto che l'interessato sia venuto a conoscenza della pretesa causa di incompatibilità del consulente soltanto dopo l'espletamento dell'incarico conferitogli dal giudice. In caso di inutile decorso del termine fissato dalla norma in esame, la valutazione delle ragioni che giustificano un provvedimento di sostituzione dello stesso CTU, a norma dell'art. 196 è rimessa esclusivamente al giudice (Cass. III, n. 7280/2023; Cass. II, n. 26358/2020;Cass. II, n. 28193/2018; Cass. lav., n. 3105/2004). Allorché il consulente tecnico d'ufficio si avvalga della prestazione d'opera di altro ausiliario, anche nei riguardi di quest'ultimo trova applicazione il principio secondo cui, in caso di violazione dell'obbligo di astensione derivante dagli artt. 51 e 63, la parte interessata deve proporre istanza di ricusazione nei modi e nei termini previsti dall'art. 192 (Cass. II, n. 9968/2016). BibliografiaCataldi, La nomina del c.t.u., in Giur. mer. 2007, 2799 ss.; Gamba, La consulenza tecnica nel processo civile tra principio del contraddittorio e regole processuali, in Riv. it. med. leg. 2014, 15 ss.; Mambriani, Appunti in tema di consulenza tecnica nel processo civile. il ruolo del consulente tecnico d'ufficio, in Riv. dott. comm. 2013, 559 ss.; Potetti, Novità e vecchie questioni in tema di consulenza tecnica d'ufficio nel processo civile, in Giur. mer. 2010, 24 ss. |