Codice di Procedura Civile art. 235 - Irrevocabilità.Irrevocabilità. [I]. La parte, che ha deferito o riferito il giuramento decisorio, non può più revocarlo [236] quando l'avversario ha dichiarato di essere pronto a prestarlo. Inquadramento.Alla parte che ha deferito il giuramento, spetta il potere di revoca (come quello di modificare l’iniziale deferimento) fino a quando l’altra parte non abbia dichiarato di essere pronta a prestarlo. Qualora la parte non si sia comunque avvalsa (anche non comparendo all’udienza fissata) della facoltà di revocare il deferimento del giuramento decisorio a seguito della modifica (richiesta dal deferito e) apportata dal giudice alla formula originaria, ed abbia conseguentemente consentito che il deferito stesso prestasse così giuramento, l’irrevocabilità sancita dall’art. 235 l’ulteriore riesame dell’efficacia del giuramento così prestato in relazione alle modifiche della formula originaria (Cass. II, n. 1865/2001). La dichiarazione di essere pronto a prestare il giuramento decisorio, che, a norma dell’art. 235 esclude il potere di revoca della parte che lo ha deferito, può essere esternata anche per facta concludentia, quale è una richiesta di rinvio dell’udienza giustificata a un impedimento a comparire, perché l’art. 235 citato, a differenza dell’art. 233, concernente la forma dell’atto che deferisce il giuramento, non richiede una dichiarazione formale proveniente dalla parte personalmente o da un suo procuratore munito di mandato speciale (Cass. III, n. 4536/1992). BibliografiaLuiso-Sassani, La riforma del processo civile, Milano, 2006. |