Codice di Procedura Civile art. 258 - Ordinanza d'ispezione.Inquadramento.Gli articoli da art. 258 a 262 regolano i poteri del giudice quanto all’ispezione di luoghi, di cose mobili e immobili, persone, all’esecuzione di rilievi, calchi e riproduzioni, nonché le relative modalità di esecuzione. Tanto le ispezioni che gli esperimenti costituiscono uno strumento estremo di conoscenza per il giudice, esperibile non per sopperire all’inerzia della parte onerata della prova, ma per acquisire alla realtà del processo, mediante indagine diretta, elementi essenziali del fatto controverso, già ben determinati nella dialettica processuale, sicché il ricorso a tali mezzi è rimesso all’iniziativa e discrezionale valutazione del giudice di merito, e non è sindacabile in sede di legittimità. Ordinanza del giudice istruttoreL'omessa comunicazione alle parti del giorno, dell'ora e del luogo dell'inizio delle operazioni di ispezione determina soltanto una nullità relativa, la quale deve ritenersi sanata,ai sensi dell'art 157, comma 2, quando non sia stata fatta valere nella prima istanza o difesa successiva all'espletamento delle operazioni (Cass. I, n. 3440/1972). Non è causa di nullità della sentenza la mancata partecipazione alla decisione della causa del magistrato che abbia eseguito un'ispezione (Cass. I, n. 477/ 1963). BibliografiaLuiso-Sassani, La riforma del processo civile, Milano, 2006; Punzi, Il processo civile. Sistema e problematiche, II, Torino, 2010. |