Codice di Procedura Civile art. 319 - Costituzione delle parti 1Costituzione delle parti1 [I]. L'attore si costituisce depositando il ricorso o il processo verbale di cui all'articolo 316, secondo comma, e, quando occorre, la procura. Il convenuto si costituisce a norma dei commi terzo e quarto dell'articolo 281-undecies mediante deposito della comparsa di risposta e, quando occorre, della procura2. [II]. Le parti che stanno in giudizio personalmente e che non hanno precedentemente dichiarato la residenza o eletto domicilio nel comune in cui ha sede l'ufficio del giudice di pace o indicato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o eletto un domicilio digitale speciale, devono farlo con dichiarazione ricevuta nel processo verbale3.
[1] Articolo così sostituito dall'art. 28 l. 21 novembre 1991, n. 374. Il testo precedente recitava: «Rappresentanza davanti al conciliatore. [I]. Davanti al conciliatore, fuori della sede di pretura, le parti possono farsi rappresentare da persona munita di mandato scritto in calce alla citazione o in atto separato, salvo al giudice il potere di ordinare la loro comparizione personale. [II]. Il mandato a rappresentare comprende sempre quello a transigere e a consentire alla conciliazione». [2] Comma dapprima sostituito dall'art. 3, comma 24, lett. d), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". Si riporta il testo anteriore alla suddetta sostituzione: «Le parti si costituiscono depositando in cancelleria la citazione o il processo verbale di cui all'articolo 316 con la relazione della notificazione e, quando occorre, la procura, oppure presentando tali documenti al giudice in udienza.». Successivamente comma modificato dall'art. 3, comma 3, lett. b), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 che ha sostituito il primo periodo; il testo precedente del periodo era il seguente: « L’attore si costituisce depositando il ricorso notificato o il processo verbale di cui all’articolo 316 unitamente al decreto di cui all’articolo 318 e con la relazione della notificazione e, quando occorre, la procura » e, al secondo periodo, ha sostituito le parole «della procura» alle parole «la procura». Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. [3] Comma sostituito dall'art. 3, comma 3, lett. b), numero 2) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Il testo del comma era il seguente: « Le parti, che non hanno precedentemente dichiarato la residenza o eletto domicilio nel comune in cui ha sede l'ufficio del giudice di pace, debbono farlo con dichiarazione ricevuta nel processo verbale al momento della costituzione.». Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Inquadramento.Negli artt. 319, 320, 321 e 322, sono dettate una serie di disposizioni in tema di costituzione delle parti, trattazione e decisione della causa e conciliazione non contenziosa, che delineano un procedimento speciale ispirato agli obiettivi di concentrazione e celerità della trattazione. Costituzione delle partiL’art. 319, per effetto del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, e poi del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164, dispone che dinanzi al giudice di pace l'attore si costituisce depositando il ricorso o il processo verbale di cui all'art. 316, secondo comma, e, quando occorre, la procura; mentre il convenuto si costituisce a norma dei commi terzo e quarto dell'art. 281-undecies mediante deposito della comparsa di risposta e, quando occorre, della procura. Le parti che stanno in giudizio personalmente e che non hanno precedentemente dichiarato la residenza o eletto domicilio nel comune in cui ha sede l'ufficio del giudice di pace o indicato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o eletto un domicilio digitale speciale, devono farlo con dichiarazione ricevuta nel processo verbale. È stata così esplicitata la previsione del ricorso quale forma dell’atto introduttivo del giudizio davanti al giudice di pace, mantenendo la peculiare facoltà di proporre oralmente la domanda. La causa si iscrive a ruolo depositando il ricorso o il verbale contenente la domanda verbale, da notificare al convenuto in uno al decreto di fissazione dell’udienza. Il secondo comma reca i necessari adeguamenti al sistema del processo telematico e delle comunicazioni e notificazioni elettroniche. Analogamente a quanto stabilito nell’art. 165 per il giudizio davanti al tribunale, la parte che sta in giudizio personalmente può peraltro indicare il proprio indirizzo PEC o specificare il domicilio digitale eletto. Si è sostenuto che la disciplina del computo dei termini di cui all'art. 155, commi 4 e 5, c.p.c. - che proroga di diritto, al primo giorno seguente non festivo, il termine che scade in un giorno festivo o di sabato - è applicabile, per il suo carattere generale, anche al termine prescritto per l'iscrizione della causa a ruolo presso l'ufficio del giudice di pace (Cass. III, n. 22696/2024). Si è anche precisato in giurisprudenza che nel procedimento innanzi al giudice di pace, il convenuto può costituirsi in giudizio in mancanza della costituzione dell'attore e prima che sia scaduto il termine perché questi vi provveda, dovendo in tal caso il cancelliere provvedere all'iscrizione a ruolo della causa. Inoltre, in assenza di una specifica previsione normativa che disponga diversamente, la costituzione della parte che vi provveda per prima non richiede la presentazione di un'apposita nota di iscrizione della causa a ruolo, essendo compito del cancelliere, integrate le condizioni previste dall'art. 319 c.p.c., provvedere agli adempimenti di sua competenza, ai sensi degli artt. 36 e 56 disp. att. c.p.c. (Cass. S.U. n. 758/2022). L'art. 59 disp. att. c.p.c., dispone che la dichiarazione di contumacia della parte non costituita è fatta dal giudice di pace, a norma dell'art. 171, ultimo comma, c.p.c., "quando è decorsa almeno un'ora dall'apertura della udienza". Si tratta di norma speciale per la prima udienza del procedimento davanti al giudice di pace, dalla quale non può desumersi un principio di carattere generale, valevole per tutte le udienze di trattazione e per tutti i giudizi (Cass. II, n. 822/2022). L'art. 58 disp. att. dispone che alla parte, la quale non ha fatto dichiarazione di residenza o elezione di domicilio o non ha indicato un indirizzo di posta elettronica certificata a norma dell'art. 319 del codice, le notificazioni e le comunicazioni durante il procedimento possono essere fatte presso la cancelleria, salvo contrarie disposizioni di legge e fermo quanto previsto dall'art. 149-bis del codice stesso. Il provvedimento col quale il giudice di pace autorizza la parte a stare in giudizio di persona, ex art. 82, comma 2, non esige la forma scritta, potendo risultare implicitamente dai verbali di causa e desumersi, in particolare, dalla circostanza che il giudice abbia provveduto su di una determinata istanza senza rilevarne l'avvenuta proposizione ad opera della parte personalmente; la violazione della menzionata disposizione, che si realizza allorché la parte stia in giudizio senza che ne ricorrano i presupposti, genera, comunque, una nullità relativa, non rilevabile d'ufficio (Cass. II, n. 5013/2018). Nelle (sole) cause davanti al giudice di pace in cui le parti possono stare in giudizio personalmente ai sensi dell'art. 82, comma 1 (valore non eccedente € 1.100,00), opera, per la liquidazione delle spese giudiziali. il limite del valore della domanda, fissato dall'art. 91, comma 4 (Cass. II, n. 9556/2014). Nei giudizi in cui è consentita alla parte la difesa personale ex art. 82, è peraltro onere dell'interessato, che rivesta la qualità di avvocato, specificare a che titolo intenda partecipare al processo, poiché, mentre la parte che sta in giudizio personalmente non può chiedere che il rimborso delle spese vive sopportate, il legale, ove manifesti l'intenzione di operare come proprio difensore ex art. 86, ha diritto alla liquidazione delle spese secondo la tariffa professionale (Cass. VI, n. 1518/2019).
BibliografiaChiarloni, Il giudice di pace, in Le riforme del processo civile, a cura di Sergio Chiarloni, Bologna, 1992; Chiarloni, Giudice di pace, in Dig. CIV., Torino, 1993; Proto Pisani, Il giudice di pace tra mito e realtà, in Foro it. 1989, V, 1 ss.; Rota, Il giudice di pace, in Le riforme della giustizia civile, a cura di Taruffo, Torino, 2000, 61 ss. |