Codice di Procedura Civile art. 348 bis - Inammissibilità e manifesta infondatezza dell'appello 1

Mauro Di Marzio

Inammissibilità e manifesta infondatezza dell'appello1

[I]. Quando ravvisa che l'impugnazione è inammissibile o manifestamente infondata, il giudice dispone la discussione orale della causa secondo quanto previsto dall'articolo 350-bis.

[II]. Se è proposta impugnazione incidentale, si provvede ai sensi del primo comma solo quando i presupposti ivi indicati ricorrono sia per l'impugnazione principale che per quella incidentale. In mancanza, il giudice procede alla trattazione di tutte le impugnazioni comunque proposte contro la sentenza.

 

[1] Articolo inserito dall'art. 54 d.l. 22 giugno 2012, n. 83, conv., con modif., in l. 7 agosto 2012, n. 134. La disposizione si applica ai giudizi di appello introdotti con ricorso depositato o con citazione di cui sia stata richiesta la notificazione dal trentesimo giorno successivo a quello di entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso, con i limiti di applicabilità previsti dal terzo comma dello stesso art. 54 del d.l. n. 83. Successivamente così sostituito dall'art. 3, comma 26,  lett. d), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.- 4. Le norme dei capi I e II del titolo III del libro secondo e quelle degli articoli 283, 434, 436-bis, 437 e 438 del codice di procedura civile, come modificati dal presente decreto, si applicano alle impugnazioni proposte successivamente al 28 febbraio 2023".Si riporta il testo anteriore alla suddetta sostituzione«[I]. Inammissibilità all'appello - Fuori dei casi in cui deve essere dichiarata con sentenza l'inammissibilità o l'improcedibilità dell'appello, l'impugnazione è dichiarata inammissibile dal giudice competente quando non ha una ragionevole probabilità di essere accolta. [II]. Il primo comma non si applica quando: a) l'appello è proposto relativamente a una delle cause di cui all'articolo 70, primo comma;  b) l'appello è proposto a norma dell'articolo 702-quater.».

Inquadramento

Con la riforma del 2012 il legislatore aveva inteso introdurre uno strumento deflattivo in ipotesi di appelli privi di ragionevole probabilità di accoglimento. Con la riforma del 2022 (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149) è giunto il contrordine e la norma è stata abrogata e sostituita con la inutile previsione secondo cui: «Quando ravvisa che l'impugnazione è inammissibile o manifestamente infondata, il giudice dispone la discussione orale della causa secondo quanto previsto dall'art. 350-bis», e cioè ai sensi dell'art. 281 bis c.p.c., cosa che il giudice avrebbe potuto fare anche se tale disposizione non fosse stata partorita. Naturalmente non può sottacersi che l'art. 348 bis, nel testo licenziato nel 2012, aveva funzionato poco, e meritava di essere emendato: ma è certo sorprendente che il legislatore del 2022, la cui riforma dovrebbe essere strumentale al PNRR, e cioè all'abbattimento dell'arretrato, si sia limitato semplicemente a cancellare quello che aveva fatto poco prima, all'insegna di un preoccupante andamento ciclotimico, senza pensare ad altro che possa favorire la riduzione delle pendenze, che proprio in appello è particolarmente urgente: insomma, in vecchio art. 348 bis svolgeva una funzione di «filtro» in entrata, che poteva piacere o no; il nuovo art. 348 bis non serve a nulla.

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