Codice di Procedura Civile art. 371 - Ricorso incidentale.Ricorso incidentale. [I]. La parte di cui all'articolo precedente deve proporre con l'atto contenente il controricorso l'eventuale ricorso incidentale contro la stessa sentenza [333, 334, 335, 375 1]. [II]. La parte alla quale è stato notificato il ricorso per integrazione a norma degli articoli 331 e 332 deve proporre l'eventuale ricorso incidentale con atto depositato nel termine di quaranta giorni dalla notificazione[, con atto notificato al ricorrente principale e alle altre parti nello stesso modo del ricorso principale]1. [III]. Al ricorso incidentale si applicano le disposizioni degli articoli 365, 366 e 369 2. [IV]. Per resistere al ricorso incidentale può essere depositato un controricorso entro quaranta giorni dal deposito dell'atto di cui al primo e al secondo comma3. [V]. Se il ricorrente principale deposita la copia della sentenza o della decisione impugnata, non è necessario che la depositi anche il ricorrente per incidente.
[1] Comma modificato dall'art. 3, comma 27, lett. g) num. 1) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, che ha inserito le seguenti parole: «con atto depositato» e ha soppresso le parole: «, con atto notificato al ricorrente principale e alle altre parti nello stesso modo del ricorso principale». Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che :<<5. Salvo quanto disposto dal comma 6, le norme del capo III del titolo III del libro secondo del codice di procedura civile e del capo IV delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, come modificati dal presente decreto, hanno effetto a decorrere dal 1° gennaio 2023 e si applicano ai giudizi introdotti con ricorso notificato a decorrere da tale data.>>. [2] Comma così sostituito dall'art. 5 l. 18 ottobre 1977, n. 793. [3] Comma modificato dall'art. 3, comma 27, lett. g) num. 2) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, che ha sostituito la parola: «depositato» alla seguente: «notificato». Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : <<5. Salvo quanto disposto dal comma 6, le norme del capo III del titolo III del libro secondo del codice di procedura civile e del capo IV delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, come modificati dal presente decreto, hanno effetto a decorrere dal 1° gennaio 2023 e si applicano ai giudizi introdotti con ricorso notificato a decorrere da tale data.>>. Da ultimo, il comma è stato modificato dall'art. 3, comma 3, lett. i) d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164, che ha sostituito le parole: «entro quaranta giorni dal deposito dell'atto di cui al primo e al secondo comma» alle parole: «a norma dell'articolo precedente»; ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoLa norma esprime il principio dell'unicità del processo di impugnazione contro una stessa sentenza, il quale comporta che, una volta avvenuta la notificazione della prima impugnazione, tutte le altre debbono essere proposte in via incidentale nello stesso processo e, perciò, con l'atto contenente il controricorso, mentre, ove proposte con ricorso successivo al primo, questo si converte in ricorso incidentale, indipendentemente dalla forma assunta (fra le altre, Cass. n. 2516/2016;Cass. n. 5695/2015 ; principio molte volte affermato: fra le tante, Cass. n. 1792/2019;Cass. n. 1299/2019;Cass. n. 30703/2018; Cass. n. 7640/2018). Il ricorso incidentale è modellato sui requisiti di forma e contenuto del ricorso, salvo l'esonero espresso dall'onere di depositare la sentenza impugnata, depositata dal ricorrente. Contenuto e qualificazione del ricorso incidentaleLa norma richiama i requisiti prescritti per il ricorso negli artt. 365, 366 e 369: attesa la funzione di sottoporre alla Corte autonome censure alla sentenza impugnata, esso deve presentare quel contenuto minimo sufficiente al raggiungimento dello scopo. Il ricorso incidentale non può limitarsi al mero rinvio all'esposizione dei fatti svolta dal ricorrente (Cass. n. 18483/2015; Cass. n. 76/2010). Ove due ricorsi siano notificati nella stessa data, l'individuazione del ricorso principale e di quello incidentale va effettuata con riferimento alle date di deposito (Cass. n. 25662/2014; Cass. n. 16221/2014; Cass. n. 3004/2004). Si è ammesso che anche un atto denominato “controricorso” possa valere come ricorso incidentale, purché nella sostanza rispetti tali requisiti, in primis la richiesta (anche implicita) di cassazione della sentenza (Cass. n. 20454/2005, ove la richiesta era fatta “in via subordinata”). Infatti, un controricorso può valere come ricorso incidentale, ma, a tal fine, per il principio della strumentalità delle forme, secondo cui ciascun atto deve avere quel contenuto minimo sufficiente al raggiungimento dello scopo, occorre che esso contenga appunto la richiesta, anche implicita, di cassazione della sentenza (Cass. S.U., n. 25045/2016; e, quindi, ad es. Cass. n. 6794/2018; Cass. n. 1760/2018). Ergo, non osta alla qualificazione del controricorso adesivo in termini di ricorso incidentale la circostanza che esso non contenga esplicitamente la richiesta di cassazione della sentenza impugnata, che, potendo essere espressa pure in forma implicita, è desumibile anche dalla domanda di rimanere indenni dalle spese di lite in caso di infondatezza del ricorso principale, in quanto in tale affermazione può ritenersi insita l'adesione alla richiesta di cassazione della sentenza proposta dal ricorrente principale (Cass. n. 6154/2024). È salva la possibilità della conversione di un ricorso autonomo in ricorso incidentale qualora risulti proposto entro i quaranta giorni dalla notificazione del ricorso principale (Cass. n. 25054/2013; Cass. n. 27898/2011): infatti, il ricorso per cassazione, proposto come impugnazione autonoma dalla parte alla quale sia stato già notificato un ricorso avverso la medesima sentenza, vale come ricorso incidentale ed è ammissibile se notificato e depositato nei termini per quest'ultimo previsti (Cass. n. 7640/2018). In tal caso, però, in difetto di riunione delle due impugnazioni, la pronuncia relativa alla prima rende improcedibile la seconda, risultando ormai impossibile il simultaneus processus (Cass. n. 25054/2013; Cass. n. 27898/2011). Inoltre, la tempestività degli altri ricorsi, che si convertono sempre in impugnazioni incidentali rispetto a quella principale, deve essere valutata non in relazione al ricorso principale ove questo non sia stato notificato alla parte, ma con riguardo alla data dell'effettiva notifica del primo ricorso incidentale successivo a quello principale (Cass. n. 28259/2019). Interesse ed onere di ricorso incidentaleL'ammissibilità del ricorso incidentale presuppone la soccombenza. Ne deriva, quanto all'interesse al medesimo, che: - è ammissibile il ricorso incidentale tardivo anche se la parte abbia prestato acquiescenza alla sentenza (Cass. n. 14609/2014; Cass. n. 15483/2008); - è inammissibile, per difetto di interesse, il ricorso incidentale proposto dalla parte totalmente vittoriosa in appello e diretto solo ad incidere sulla motivazione della sentenza impugnata (Cass. n. 658/2015; Cass. n. 21652/2014; Cass. n. 7057/2010; Cass. n. 6519/2007); - è assorbito l'esame del ricorso incidentale nell'ipotesi in cui venga dichiarato inammissibile il ricorso principale avverso una sentenza di rigetto nel merito (Cass. n. 21652/2014). Quanto all'onere di proporre ricorso incidentale, si è affermato che: - ove la sentenza impugnata dal ricorrente abbia risolto, anche per implicito, in senso sfavorevole alla parte vittoriosa una questione preliminare o pregiudiziale, l'intimato non può limitarsi a riproporre la stessa con il controricorso, ma ha l'onere di proporre ricorso incidentale con riferimento alla sua soccombenza teorica (Cass. n. 7523/2015; Cass. n. 4130/2014; Cass. n. 6992/2006); peraltro, esso potrebbe risultare assorbito a talune condizioni (infra). - la parte, interamente vittoriosa nel giudizio di merito, che intende risollevare questioni già prospettate in appello e non esaminate o ritenute assorbite dal giudice, non ha l'onere di proporre ricorso incidentale condizionato, ma è sufficiente che le riproponga con il controricorso, dichiarando di volerle sottoporre ad esame nel giudizio di rinvio (Cass. n. 4130/2014; Cass. n. 23548/2012; Cass. n. 25821/2009; Cass. n. 19366/2007; Cass. n. 17201/2004); ed anzi è inammissibile per carenza di interesse il ricorso incidentale condizionato, allorché proponga censure che non sono dirette contro una statuizione della sentenza di merito, bensì a questioni su cui il giudice di appello non si sia pronunciato ritenendole assorbite (Cass. n. 22095/2017); - la parte cui siano notificati due ricorsi, l'uno principale e l'altro incidentale, deve proporre a sua volta l'eventuale unico ricorso incidentale con il medesimo atto per non consumare il potere d'impugnazione (Cass. n. 137/2012). Deposito di atti e documentiNon rileva la mancata produzione della copia della sentenza impugnata, ove prodotta dal ricorrente (Cass. n. 6038/2010). Di contro, a parte la copia della sentenza impugnata, gli altri atti e documenti sui quali il ricorso incidentale si fonda vanno depositati col medesimo (Cass. n. 6122/2014). ProcuraLa procura speciale conferita al ricorrente deve intendersi estesa anche per resistere con controricorso all'altrui ricorso incidentale (Cass. n. 4454/2012), mentre la procura apposta nell'unico atto contenente il controricorso e il ricorso incidentale deve intendersi estesa anche a quest'ultimo (Cass. n. 25137/2010). La procura successiva al ricorso incidentale, ma depositata insieme ad esso, permette la partecipazione alla discussione orale, ma non evita l'inammissibilità dell'atto (Cass. n. 1770/2014). TermineL'ammissibilità del ricorso incidentale è condizionata al rispetto del termine per il controricorso di cui all'art. 370, al quale si rinvia, anche con riguardo alle novità introdotte dalla riforma del 2022 (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149). Una volta, infatti, avvenuta la notificazione della prima impugnazione, tutte le altre debbono essere proposte in via incidentale nello stesso processo col controricorso o con ricorso autonomo, il quale comunque si converte in ricorso incidentale, la cui ammissibilità è condizionata al rispetto del termine di quaranta giorni (Cass. n. 16221/2014; Cass. n. 26723/2011). Ovviamente, in virtù del principio di unità dell'impugnazione, il ricorso proposto irritualmente in forma autonoma da chi, ai sensi degli artt. 333 e 371 c.p.c., avrebbe potuto proporre soltanto impugnazione incidentale, per convertirsi in quest'ultima deve averne i requisiti temporali, onde la conversione risulta ammissibile solo se la notificazione del relativo atto non ecceda il termine di quaranta giorni da quello dell'impugnazione principale; né la decadenza conseguente all'inosservanza di detto termine può ritenersi superata dall'eventuale rispetto del termine «esterno» di cui agli artt. 325 o 327 c.p.c., giacché la tardività o la tempestività, in relazione a quest'ultimo, assume rilievo ai soli fini della determinazione della sorte dell'impugnazione stessa in caso di inammissibilità di quella principale, ex art. 334 c.p.c. (Cass. n. 13104/2024). Entro detti limiti, l'inammissibilità del ricorso principale per cassazione non priva di efficacia il ricorso incidentale proposto nel rispetto dei termini per impugnare, assumendo anzi in tal caso il ricorso incidentale il ruolo di principale (Cass. n. 3056/2011; Cass. n. 8446/2004). Si ricorda qui che, a seguito dell'entrata in vigore del d. lgs. n. 149 del 2022, il ricorso incidentale, che la parte, ai sensi dell'art. 371 c.p.c., deve proporre con l'atto contenente il controricorso, deve essere soltanto depositato e non anche notificato (Cass. n. 18683/2024). Il termine va rispettato anche con riguardo all'impugnazione adesiva proposta dal litisconsorte dell'impugnante principale, all'impugnazione contro una parte non impugnante o all'impugnazione di capi della sentenza diversi da quelli oggetto della già proposta impugnazione o per motivi diversi (Cass. n. 21990/2015; Cass. n. 20040/2015; Cass. n. 5695/2015; Cass. n. 1120/2014; Cass. n. 19165/2007): infatti, si tratta di ricorsi successivi al primo, che hanno valenza d'impugnazione incidentale a tutti gli effetti (ma, in senso contrario, si è affermato che, poiché l'art. 334 mira a rendere possibile l'accettazione della sentenza, in situazione di reciproca soccombenza, solo quando anche l'avversario tenga analogo comportamento, è ammesso il ricorso incidentale tardivo con riguardo a qualsiasi capo della sentenza ancorché autonomo: Cass. n. 6470/2012; Cass. n. 2126/2006). Per il principio della consumazione del diritto di impugnazione, una volta proposto il ricorso incidentale non possono essere poi introdotte con altro ricorso autonomo nuove censure, trattandosi in effetti di un secondo ricorso incidentale (Cass. n. 11888/2007; Cass. n. 2309/2008). Ricorso incidentale tardivoLa parte contro cui è stato proposto il ricorso principale è abilitata a presentare, contestualmente con il controricorso, l'eventuale ricorso incidentale anche tardivo, secondo la regola dell'art. 334. Si è affermato che l'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile, a tutela della reale utilità della parte, ove l'impugnazione principale metta in discussione l'assetto di interessi derivanti dalla sentenza cui la parte non impugnante aveva prestato acquiescenza, atteso che l'interesse ad impugnare sorge, anche nelle cause scindibili, dall'eventualità che l'accoglimento dell'impugnazione principale modifichi tale assetto giuridico (Cass. n. 23396/2015; Cass. n. 5086/2012; Cass. S.U., n. 24627/2007; in senso diverso, v. Cass. n. 17017/2015; Cass. n. 1120/2014). Nelle controversie condominiali afferenti i diritti sulle parti comuni, ciascun condòmino ha un autonomo potere individuale concorrente proporre il ricorso incidentale tardivo, ove egli intenda evitare gli effetti sfavorevoli della sentenza pronunciata nei confronti del condominio (Cass. S.U., n. 10934/2019). Ma l'impugnazione incidentale tardiva, da qualunque parte provenga, va dichiarata inammissibile, laddove l'interesse alla sua proposizione non possa ritenersi insorto per effetto dell'impugnazione principale (Cass. n. 27616/2019;Cass. n. 6156/2018; Cass. n. 12387/2016; in senso contrario, si esprimono Cass. n. 18415/2018;Cass. n. 13651/2018). L'inammissibilità (Cass. n. 6077/2015; Cass. n. 14609/2014) o l'improcedibilità (Cass. n. 2381/2014; Cass. S.U., n. 9741/2008) del ricorso principale rendono, inoltre, inefficace quello incidentale tardivo. Non così la rinuncia, a seguito della pronuncia delle S.U. (Cass. S.U., n. 8925/2011), salvo che la parte abbia accettato la medesima, perché allora si ha implicita dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse (Cass. n. 18707/2013). Pertanto, in caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso principale e conseguente inefficacia del ricorso incidentale tardivo, ai sensi dell'art. 334, comma 2, c.p.c., ne segue che la soccombenza va riferita al solo ricorrente principale, restando irrilevante se sul ricorso incidentale vi sarebbe stata soccombenza del controricorrente: infatti, dal momento che la Cassazione non procede all'esame dell'impugnazione incidentale, il principio di causalità con riferimento al decisum evidenzia che l'instaurazione del giudizio è da addebitare soltanto al ricorrente principale (Cass. n. 15220/2018; Cass. n. 4074/2014). Inoltre, presupposto della dichiarazione di assorbimento del ricorso incidentale condizionato è la sua ammissibilità, in quanto la dichiarazione di assorbimento, che deriva dall'accertamento dell'infondatezza del ricorso principale, comporta un apprezzamento del merito dell'impugnazione condizionata (Cass. n. 3223/2017). Ricorso incidentale adesivoIl controricorso, come esposto, deve servire solo a contrastare gli argomenti giuridici del ricorrente, non a darvi sostegno: in quest'ultimo caso, si tratterà di ricorso incidentale adesivo, proposto a tutela di un interesse della parte che sorge non per effetto dell'impugnazione altrui, ma già in conseguenza della emanazione della sentenza. Dunque, se l'intimato intende aderire al ricorso principale, può farlo con ricorso incidentale di tipo adesivo (Cass. n. 23235/2013; Cass. n. 17644/2007), il quale potrà sì esporre motivi ulteriori, ma, allora, unicamente nel rispetto del termine di cui all'art. 327, comma 1, in tal caso non trovando applicazione i termini più favorevoli previsti dall'art. 334 (Cass. n. 20040/2015; Cass. n. 1120/2014; Cass. n. 26505/2009; Cass. n. 6284/2008; Cass. n. 6807/2007). Tuttavia, si afferma che, nelle cause inscindibili, il ricorso incidentale tardivo è ammissibile anche quando rivesta le forme dell'impugnazione adesiva (Cass. n. 9308/2011; Cass. n. 12714/2010; Cass. n. 6444/2009). Controricorso e ricorso incidentale a ricorso incidentaleIl ricorrente principale può, resistendo al ricorso incidentale, proporre controricorso per confutarne i motivi, prospettare questioni rilevabili di ufficio, svolgere argomenti, ma non dedurre nuovi motivi (Cass. n. 13448/2011; Cass. n. 6233/1998; Cass. S.U. , n. 311/1971). Ai sensi del quarto comma, per resistere al ricorso incidentale è, dunque, necessario proporre controricorso tempestivamente notificato, non potendo giovarsi a tal fine della semplice memoria (Cass. n. 1542/2021; Cass. n. 270/1984). Non è ammesso ulteriore ricorso incidentale al ricorso incidentale (Cass. n. 15969/2014; Cass. n. 23215/2010; Cass. n. 6282/2004). Assorbimento del ricorso incidentale condizionatoLe S.U. hanno affermato il principio secondo cui il ricorso incidentale, su questioni preliminari di merito o pregiudiziali di rito, proposto dalla parte totalmente vittoriosa ha di per sé la natura di ricorso condizionato all'accoglimento del ricorso principale — in quanto manca l'interesse alla pronuncia sulla propria impugnazione, il cui eventuale accoglimento non potrebbe procurargli un risultato più favorevole di questo derivante dal rigetto del ricorso principale - onde deve essere esaminato con priorità solo se le questioni pregiudiziali di rito o preliminari di merito non siano state oggetto di decisione esplicita o implicita da parte del giudice di merito (Cass. S.U., n. 7381/2013; Cass. S.U., n. 23318/2009; Cass. S.U., n. 5456/2009; e, quindi, Cass. n. 4619/2015; Cass. n. 6138/2018). È assorbito anche il ricorso incidentale della parte chiamata in garanzia impropria, nel caso in cui sia dichiarato inammissibile o respinto il ricorso principale dispiegato nei confronti del chiamante (Cass. n. 4397/2012). BibliografiaAa.Vv., I processi civili in cassazione, a cura di Didone e De Santis, Milano, 2018; Amoroso G., Il giudizio civile di cassazione, Milano, 2012; Amoroso G., La Corte di cassazione ed il precedente, in Aa.Vv., La Cassazione civile. 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