Codice di Procedura Civile art. 373 - Sospensione dell'esecuzione 1 .Sospensione dell'esecuzione 1. [I]. Il ricorso per cassazione non sospende la esecuzione della sentenza. Tuttavia il giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata può, su istanza di parte e qualora dall'esecuzione possa derivare grave e irreparabile danno, disporre con ordinanza non impugnabile che l'esecuzione sia sospesa o che sia prestata congrua cauzione [119; 86 att.]. [II]. L'istanza si propone con ricorso al giudice di pace, al tribunale in composizione monocratica o al presidente del collegio, il quale, con decreto [in calce al ricorso], ordina la comparizione delle parti rispettivamente dinanzi a sé o al collegio in camera di consiglio [737 ss.]. Copia del ricorso e del decreto sono notificate al procuratore dell'altra parte, ovvero alla parte stessa, se questa sia stata in giudizio senza ministero di difensore [86] o non si sia costituita nel giudizio definito con la sentenza impugnata. Con lo stesso decreto, in caso di eccezionale urgenza, può essere disposta provvisoriamente l'immediata sospensione dell'esecuzione [131-bis att.] 2.
[1] Articolo così sostituito dall'art. 43 l. 14 luglio 1950, n. 581. [2] Comma dapprima sostituito dall'art. 63 l. 26 novembre 1990, n. 353, e successivamente così modificato dall'art. 78 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51. Il testo era il seguente: «L'istanza si propone con ricorso al presidente del collegio, il quale, con decreto in calce al ricorso, ordina la comparizione delle parti rispettivamente dinanzi a sè o al collegio in camera di consiglio. Copia del ricorso e del decreto sono notificate al procuratore dell'altra parte, ovvero alla parte stessa, se questa sia stata in giudizio senza ministero di difensore o non si sia costituita nel giudizio definito con la sentenza impugnata. Con lo stesso decreto, in caso di eccezionale urgenza, può essere disposta provvisoriamente l'immediata sospensione dell'esecuzione». Da ultimo, il comma è stato modificato dall'art. 3, comma 3, lett. m) d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164, che ha soppresso le parole «in calce al ricorso»; ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoLa regola è che il ricorso per cassazione non ha effetto sospensivo dell'esecutività del provvedimento impugnato. Questo, d'altro canto, sarà normalmente esecutivo, in particolare ove si tratti di sentenza di condanna, mentre tuttora la tesi prevalente non ricollega la provvisoria esecuzione ex art. 282 (v.) alle sentenze costitutive e dichiarative. Lo strumento per sospenderne l'esecutività, dunque, è il ricorso previsto dalla norma in commento, da proporre al giudice a quo. La norma detta i presupposti della misura ed il procedimento da seguire. L'ordinanza di sospensione o la cauzione, da qualificarsi come misure cautelari non decisorie e non definitive, non hanno alcun effetto per il giudizio, restando comunque impregiudicati i mezzi e le ragioni di difesa della parte in tale procedimento. Presupposti di concessioneIl requisito del danno grave e irreparabile è previsto in molte disposizioni, non solo relative al processo. Pregiudizio grave è quello eccessivo in proporzione al beneficio per il creditore, mentre il requisito dell'irreparabilità può giovarsi delle ampie elaborazioni sull'art. 700, sebbene a volte si reputi necessaria un'interpretazione autonoma della nozione ai fini in discorso. Una tesi tende a estendere il requisito pure alla c.d. infruttuosità, onde non si richiede che gli effetti siano irreversibili: altrimenti, per beni fungibili come il denaro sarebbe arduo ravvisare il presupposto; in tal caso, sarà sufficiente l'impossibilità o improbabilità di ripetizione, anche a causa della situazione patrimoniale del creditore. Ove, invece, si intenda il requisito della irreparabilità in senso stretto, ciò varrà a consigliare la concessione della sospensione, riservando la cauzione alle ipotesi in cui difetti tale irreparabilità. Propende per tale tesi chi, nel regime della provvisoria esecuzione ex lege financo della sentenza di primo grado, reputa che le condizioni della sospensione della sentenza d'appello debbano essere massimamente restrittivi, almeno quanto all'inibitoria, mentre meno per la cauzione, che potrebbe operare appunto per i casi di prevedibili effetti reversibili (Impagnatiello, 2011, 226). Il pregiudizio grave ed irreparabile è stato ravvisato, in presenza di una condanna a prestazione pecuniaria, nel rischio di non poterla più recuperare (App. Bari 30 settembre 2010; per l'imposizione, invece, di una cauzione permettendo l'esecuzione, App. Torino 23 marzo 2010, in Foro it. 2011, I, 223, cui è favorevole Impagnatiello, nella nota ivi). Il giudice dovrà valutare, secondo l'interpretazione preferibile, non soltanto il pericolo che dall'esecuzione meramente provvisoria possa derivare, ma anche considerare la probabilità di accoglimento dell'impugnazione, in quanto in contrario non pare giustificarsi alcuna misura sospensiva. Ai fini della sospensione, ai sensi dell'art. 373, dell'esecuzione della sentenza resa in grado d'appello contro la quale sia stato proposto ricorso per cassazione, il potere discrezionale riconosciuto al giudice d'appello è considerevolmente meno ampio di quello attribuito al medesimo giudice dagli art. 283 e 351, posto che per la sospensione dell'esecuzione ex art. 373 è precluso l'esame della probabile fondatezza del ricorso per cassazione ed è invece richiesta, in via esclusiva, l'esistenza di un grave e irreparabile danno (App. Milano 16 gennaio 2017, in Soc., 2018, 340). Ambito di applicazioneLa norma trova generale applicazione, salvo che sia diversamente disposto. Essa, pertanto, si applica anche all'impugnazione davanti alle Sezioni unite della Corte di cassazione delle pronunce dei giudici speciali per motivi di giurisdizione (Cass. S.U., n. 16884/2013; Cass. S.U., n. 14503/2013; Cass. S.U., n. 4112/2007). Si applica altresì al ricorso per cassazione avverso le sentenze delle commissioni tributarie regionali, ove peraltro la S.C. raccomanda particolare cautela nella valutazione dei presupposti, per la specialità della materia tributaria e l'esigenza che sia garantito il regolare pagamento delle imposte (Cass. n. 2845/2012); un “suggerimento” in tal senso era già pervenuto dalla Corte costituzionale (Corte cost. n. 217/2010, su cui nota di Nardelli, in Giust. civ., 2011, I, 583). Si è invece negata la sua applicabilità (App. Milano, 5 ottobre 2017, in Fall., 2018, 323) nell'ambito della sospensione della liquidazione dell'attivo fallimentare, prevista dall'art. 19 l.fall., in quanto questo costituisce in ambito fallimentare uno strumento alternativo e sostitutivo del regime ordinario di sospensione dell'efficacia delle sentenze; nonché (App. Torino, 29 giugno 2016, in Giur. it., 2017, 650) al fine di richiedere la sospensione dell'esecuzione della sentenza con cui la corte d'appello rigetta il reclamo avverso la sentenza dichiarativa del fallimento ex art. 18 l. fall., non essendo applicabili a tale sentenza i rimedi generali finalizzati alla sospensione dell'esecutività della sentenza oggetto di impugnazione. Inibitoria e cauzioneLe due misure sono alternative. Si è dunque ritenuto che, a differenza di quanto è previsto dall'art. 283 per la sentenza di primo grado, la cauzione possa essere imposta unicamente alla parte vittoriosa che intenda eseguire la sentenza, non alla soccombente a fronte della ottenuta sospensione (Impagnatiello, 2010, 518). Sebbene l'art. 86 disp. att. indichi che la cauzione va prestata in denaro o titoli del debito pubblico, il giudice può disporre diversamente: ad esempio, una fideiussione (Trib. Roma 12 maggio 2005, in Nuova giur. civ., 2006, I, 1031, con nota di Cuccovillo). Si è negata, ad esempio, da parte di una commissione tributaria, che aveva disposto la sospensione dell'esecuzione della sentenza emessa dalla medesima ed impugnata in Cassazione, la concessione della cauzione, in presenza di una «evidente sproporzione tra il danno che verrebbe in tal modo inflitto al privato e il vantaggio, del tutto temporaneo, ricavabile dall'amministrazione finanziaria» (Commiss. trib. reg. Lazio, 27 giugno 2012, in Bollettino trib., 2012, 1330, nt. Azzoni). InimpugnabilitàL'ordinanza di sospensione è espressamente definita come non impugnabile. È inammissibile, quindi, il ricorso per cassazione (Cass. n. 7498/2014; Cass. n. 17647/2009; Cass. n. 25627/2008), il regolamento di competenza (Cass. n. 10540/2018; Cass. n. 10211/2014), essendo il provvedimento di sospensione della decisione impugnata per cassazione un mero atto di natura ordinatoria, privo di definitività e decisorietà. L'impugnazione del provvedimento di sospensione non è ammessa neppure a norma dell'art. 111 Cost. , trattandosi di provvedimenti di natura processuale con contenuto non decisorio, che producono effetti temporanei, destinati ad esaurirsi con la sentenza definitiva del giudizio d'impugnazione ( Cass. n. 15004/2017 , nel processo tributario; Cass. 21522/2016; Cass. n. 13774/2015; Cass. n. 6047/2009; Cass. n. 5011/2005; Cass. n. 2715/2005) . È stata, altresì, ritenuta manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 373 laddove esclude la ricorribilità per cassazione dell'ordinanza (Cass. n. 17647/2009). SpeseLa liquidazione delle spese della procedura incidentale di sospensione dell'esecuzione della sentenza spetta al giudice di legittimità e non al giudice di appello, salvo il caso di cassazione con rinvio al giudice del merito, al quale competerà la regolazione delle spese anche del giudizio di cassazione. Sul diritto al rimborso delle spese di lite sopportate dalla parte vittoriosa per resistere all'istanza in oggetto, pertanto, provvede la S.C., in sede di rigetto del ricorso per cassazione (Cass. n. 19544/2015; Cass. n. 7248/2009; Cass. n. 17584/2005; Cass. n. 3738/2004; Cass. n. 7520/2001), e ciò in quanto solo all'esito del giudizio di legittimità è possibile accertare l'effettiva soccombenza di una delle parti; essa le liquida, nel rispetto del contraddittorio (Cass. n. 21198/2015). Spettando la liquidazione delle spese del sub-procedimento ex art. 373 esclusivamente alla S.C., nell'ambito del giudizio di legittimità al quale è funzionale la procedura incidentale di sospensione dell'esecuzione, la richiesta di liquidazione proposta da parte del difensore munito di procura speciale in cassazione può essere proposta anche a favore di altro difensore anticipatario, che tale sia stato esclusivamente nel sub-procedimento (Cass. n. 26966/2018). È, pertanto, necessario che l' istanza di rimborso venga notificata , con i relativi documenti da produrre, alla controparte, ovvero che il contraddittorio con la medesima sia stato, comunque, rispettato, con la conseguenza che detta istanza è inammissibile ove venga proposta mediante memoria non notificata alla controparte (Cass. n. 24201/2018 ) . Ove la liquidazione sia avvenuta ad opera del giudice d'appello, peraltro, è inammissibile il ricorso straordinario per cassazione (Cass. n. 16121/2011). La parte che ne chieda il rimborso ha l'onere di produrre i relativi documenti, ai sensi dell'art. 372, comma 2 (Cass. n. 3341/2009), nel contraddittorio con la controparte (Cass. n. 21198/2015); in particolare, occorre che l'interessato produca, nei termini di cui all'art. 372, comma 2, c.p.c., una specifica e documentata istanza, comprensiva dei relativi atti, in modo da offrire alla controparte la possibilità di interloquire sul punto (Cass. n. 6792/2024). BibliografiaPer gli AA. citati nel presente commento, si vedano le indicazioni bibliografiche per l’art. 371 c.p.c.. |