Codice di Procedura Civile art. 374 - Pronuncia a sezioni unite 1 2.

Loredana Nazzicone
aggiornato da Mauro Di Marzio

Pronuncia a sezioni unite 1 2.

[I]. La Corte pronuncia a sezioni unite nei casi previsti nel n. 1) dell'articolo 360 e nell'articolo 362 [142 att.]. Tuttavia, tranne che nei casi di impugnazione delle decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, il ricorso può essere assegnato alle sezioni semplici, se sulla questione di giurisdizione proposta si sono già pronunciate le sezioni unite.

[II]. Inoltre il primo presidente può disporre che la Corte pronunci a sezioni unite sui ricorsi che presentano una questione di diritto già decisa in senso difforme dalle sezioni semplici, e su quelli che presentano una questione di massima di particolare importanza [376].

[III]. Se la sezione semplice ritiene di non condividere il principio di diritto enunciato dalle sezioni unite, rimette a queste ultime, con ordinanza motivata, la decisione del ricorso.

[IV]. In tutti gli altri casi la Corte pronuncia a sezione semplice.

 

[1] Articolo così sostituito dall'art. 8 d.lg. 2 febbraio 2006, n. 40, a far data dal 2 marzo 2006. Per la disciplina transitoria v. il secondo comma dell'art. 27. Il testo era il seguente: «[I]. La Corte pronuncia a sezioni unite nei casi previsti nel numero 1 dell'articolo 360 e nell'articolo 362. [II]. Inoltre il primo presidente può disporre che la corte pronunci a sezioni unite sui ricorsi che presentano una questione di diritto già decisa in senso difforme dalle sezioni semplici, e su quelli che presentano una questione di massima di particolare importanza. [III]. In tutti gli altri casi la Corte pronuncia a sezione semplice».

[2] In tema di disposizioni per l'esercizio dell'attivita' giurisdizionale nella vigenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, ed in particolare per la decisione sui ricorsi proposti per la trattazione in udienza pubblica a norma del presente articolo vedi l'art. 23, comma 8-bis del d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, conv., con modif., in legge 18 dicembre 2020, n. 176Da ultimo, da ultimo v. art. 16, comma1, d.l. 30 dicembre 2021, n. 228, conv., con modif., in l. 25 febbraio 2022, n. 15, che stabilisce che «Le disposizioni di cui all'articolo 221, commi 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonche' le disposizioni di cui all'articolo 23, commi 2, 6, 7, 8, primo, secondo, terzo, quarto e quinto periodo, 8-bis, primo, secondo, terzo e quarto periodo, 9, 9-bis e 10, e agli articoli 23-bis, commi 1, 2, 3, 4 e 7, e 24 del decreto-legge 28 ottobre 2020 n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, in materia di processo civile e penale, continuano ad applicarsi fino alla data del 31 dicembre 2022»; v. anche art. 16, comma 2, d.l. n. 228, cit. Per l'applicazione v., da ultimo, art. 8, commi 8,9 d.l. 29 dicembre 2022, n. 198, conv., con modif., in l. 24 febbraio 2023, n. 14.

Inquadramento

Secondo l'art. 67 dell'ordinamento giudiziario (r.d. n. 12/1941), ciascuna sezione della Cassazione giudica col numero invariabile di cinque votanti e le Sezioni unite col numero invariabile di nove votanti. Il collegio a sezioni unite in materia civile è composto da magistrati appartenenti alle sezioni civili e in materia penale è composto da magistrati appartenenti alle sezioni penali.

Le Sezioni unite della Cassazione sono chiamate a pronunciarsi in casi limitati, ma di peculiare rilievo: a) in materia di giurisdizione; b) su questioni ove esista un contrasto; c) su questioni di massima di particolare importanza.

La prima competenza viene innescata dal motivo di ricorso che verta sulla giurisdizione, peraltro devolvibile alla sezione semplice, ove, al riguardo, esistano già precedenti delle Sezioni unite.

La seconda e la terza sono condizionate a provvedimento apposito del Primo Presidente.

Ad esse occorre, poi, aggiungere l'ipotesi in cui sia stata già pronunciata una sentenza delle Sezioni unite sul punto, che la sezione semplice non intenda condividere: in tal caso, essa è tenuta alla rimessione alle Sezioni unite, ai sensi del comma 3 della norma in commento (al riguardo, non si condivide dunque quanto esposto in Cass. n. 11504/2017: «A distanza di quasi ventisette anni, il collegio ritiene tale orientamento, per le molteplici ragioni che seguono, non più attuale, e ciò lo esime dall'osservanza dell'art. 374, comma 3, c.p.c.»).

La riforma del 2006, nel dettare una serie di disposizioni (artt. 360-bis, 374, 384), ha accentuato il ruolo nomofilattico della S.C. ed in particolare delle S.U.

Competenza delle Sezioni unite

Esse pronunciano sulla questione di giurisdizione, sorga essa in sede di regolamento di giurisdizione, con ricorso ordinario o nel conflitto ex art. 362. Peraltro, non è sufficiente la mera prospettazione di una questione di giurisdizione meramente pretestuosa o erronea (Cass. n. 12561/2004).

Ulteriori ipotesi sono quelle in tema di ricorsi contro le decisioni di secondo grado del Tribunale superiore delle acque pubbliche (artt. 200-201 r.d. n. 1775/1933), le decisioni disciplinari del C.S.M. (art. 24 d.lgs. n. 109/2006) e del Consiglio Nazionale Forense (art. 36 l. n. 247/2012, Ordinamento professione forense). Si è chiarito (Cass. n. 747/2002) che l'art. 17 r.d. n. 2537/1925,  regolamento delle professioni d'ingegnere e di architetto, rimette alle S.U. solo le questioni di giurisdizione; e che i ricorsi per cassazione avverso le decisioni dei consigli nazionali degli altri ordini professionali istituiti prima dell'entrata in vigore della costituzione sono assegnati alle sezioni semplici (Cass. n. 358/2002).

Nel rapporto con le sezioni semplici, le Sezioni unite possono anche trattare il solo motivo relativo alla giurisdizione e, quindi, lasciare gli ulteriori motivi alla sezione semplice (Cass. S.U., n. 5125/2002).

Non sempre l'emergere di una questione nuova innanzi alla sezione semplice importa la rimessione alle S.U.: risponde a ragioni di opportunità, in presenza di questione nuova e non tale da meritare l'immediata attenzione delle S.U., consentire che si dispieghi al più presto l'esame delle sezioni semplici, il confronto di opinioni, il dialogo con la dottrina (Cass. n. 11185/2011, in motivazione).

Lo stesso afferma la dottrina: una sezione semplice, anche una volta ravvisata l'inammissibilità del ricorso, può ritenere la particolare importanza della questione e pronunciare il principio di diritto, situazione «sistematicamente congrua non essendo seriamente contestabile l'appartenenza della funzione nomofilattica anche alle sezioni semplici» (Briguglio, 2009, 118).

La questione di particolare importanza

È tale la questione di speciale rilevanza generale, per la sua controvertibilità, diffusività, delicatezza e idoneità a riproporsi in un numero indeterminato di casi.

La particolare importanza della questione di diritto può desumersi non solo dall'incidenza di essa in rapporto alla normativa e al c.d. diritto vivente, ma anche agli elementi di fatto, come gli interessi in gioco in genere oggetto delle controversie, onde il rilievo anche sociale e di fatto della questione di massima di particolare importanza (Cass. S.U., n. 27187/2007, in motivazione).

In altri ordinamenti, ad esempio in quello tedesco, la nozione di “particolare importanza” serve in realtà, come sarebbe più corretto, quale parametro di accesso alla Corte: si tratta delle ipotesi in cui la questione di diritto assume un rilievo che esorbita dal singolo caso o offre alla corte l'occasione di colmare una lacuna del sistema normativo.

Effetti della decisione a sezioni unite

Per la decisione sulle questioni di giurisdizione provvede l'art. 59 l. n. 69/2009, secondo cui la pronuncia delle Sezioni unite vincola ogni giudice e le parti anche in altro processo.

Quanto alla risoluzione delle questioni di diritto, l'orientamento espresso dalle Sezioni unite nell'interpretazione delle norme giuridiche mira ad una tendenziale stabilità e valenza generale, perlomeno per quanto riguarda le sezioni semplici. Si afferma che, invece, l'orientamento potrebbe anche essere disatteso dal giudice di merito (Cass. n. 174/2015), scelta che il legislatore avrebbe compiuto al fine di permettere la naturale evoluzione del diritto.

Peraltro, le S.U. hanno affermato che, benché non esista nel nostro sistema processuale una norma che imponga la regola dello stare decisis, o precedente vincolante, essa “costituisce, tuttavia, un valore o, comunque, una direttiva di tendenza immanente nell'ordinamento”, stando alla quale non è consentito discostarsi da un'interpretazione del giudice di legittimità serie ragioni giustificative, e ciò specie in tema di norme processuali (Cass. S.U., n. 13620/2012). In seguito, hanno affermato (Cass. S.U., n. 23675/2014) che l'overruling in materia processuale è giustificato solo quando l'interpretazione fornita dal precedente risulti manifestamente arbitraria e pretestuosa o dia luogo a risultati disfunzionali o irrazionali.

Si è, d'altro canto, sottolineato che il vincolo della pronuncia a sezioni unite vada enucleato in stretta aderenza alla specifica regula iuris correlata ad un concreto motivo di ricorso, secondo un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 374, comma 3, ad evitare il rischio di una dilatazione applicativa del principio (Cass. n. 16048/2015).

Bibliografia

Amoroso G., La Corte di cassazione ed il precedente, in Aa.Vv., La Cassazione civile. Lezioni dei magistrati della Corte suprema italiana, Bari, 2015, 47; Briguglio A., Appunti sulle sezioni unite civili, in Riv. dir. proc., 2015, 16; Briguglio, in Commentario alla riforma del processo civile a cura di A. Briguglio E B. Capponi, vol. III, tomo I, Ricorso per cassazione, Padova, 2009; Fornaciari M., La decisione della cassazione a seguito della riforma del 2006: l’enunciazione del principio di diritto, l’accoglimento con rinvio ed il vincolo delle sezioni semplici al precedente delle sezioni unite, in Giusto processo civ., 2013, 1091; Ianniruberto G., Le attribuzioni delle sezioni unite civili e l’efficacia del principio di diritto, in Corriere giur., 2008, 722; Miscione M., Nomofilachia, sezioni unite, «diritto vivente» (leggendo la relazione 2016 del primo presidente della cassazione), in Lavoro giur., 2016, 329; Mondini, La nuova, limitata, ipotesi di revocazione straordinaria di decisioni contrarie alla CEDU, in judicium.it, 17 gennaio 2023; Morelli M., L’enunciazione del principio di diritto, in Aa.Vv., La Cassazione civile. Lezioni dei magistrati della Corte suprema italiana, Bari, 2015, 415; Prestipino G., La funzione nomofilattica del processo di legittimità e il vincolo per le sezioni semplici al precedente delle sezioni unite civili, in Legalità e giustizia, 2005, fasc. 2, 104; Zorzetto S., Le sezioni unite civili e la giurisprudenza della cassazione, in Riv. dir. privato, 2011, 399.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario