Codice di Procedura Civile art. 379 - Discussione 1 .

Loredana Nazzicone
aggiornato da Mauro Di Marzio

Discussione1.

[I]. L'udienza si svolge sempre in presenza2.

[II]. All'udienza il relatore espone in sintesi le questioni della causa3.

[III]. Dopo la relazione il presidente invita il pubblico ministero a esporre oralmente le sue conclusioni motivate e, quindi, i difensori delle parti a svolgere le loro difese. Il presidente dirige la discussione, indicandone ove necessario i punti e i tempi4

[IV]. Non sono ammesse repliche 5

 

[1] In tema di disposizioni per l'esercizio dell'attivita' giurisdizionale nella vigenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, ed in particolare per la decisione sui ricorsi proposti per la trattazione in udienza pubblica a norma del presente articolo vedi l'art. 23, comma 8- bis del d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, conv., con modif., in legge 18 dicembre 2020, n. 176Da ultimo, v. art. 16, comma1, d.l. 30 dicembre 2021, n. 228, conv. con modif., in l. 25 febbraio 2022, n. 15, che stabilisce che «Le disposizioni di cui all'articolo 221, commi 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonche' le disposizioni di cui all'articolo 23, commi 2, 6, 7, 8, primo, secondo, terzo, quarto e quinto periodo, 8-bis, primo, secondo, terzo e quarto periodo, 9, 9-bis e 10, e agli articoli 23-bis, commi 1, 2, 3, 4 e 7, e 24 del decreto-legge 28 ottobre 2020 n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, in materia di processo civile e penale, continuano ad applicarsi fino alla data del 31 dicembre 2022»; v. anche art. 16, comma 2, d.l. n. 228, cit. Per l'applicazione v., da ultimo, art. 8, commi 8,9 d.l. 29 dicembre 2022, n. 198, conv., con modif., in l. 24 febbraio 2023, n. 14.

[2] Comma inserito dall'art. 3, comma 28, lett. e), n. 1) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149.Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "5. Salvo quanto disposto dal comma 6, le norme del capo III del titolo III del libro secondo del codice di procedura civile e del capo IV delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, come modificati dal presente decreto, hanno effetto a decorrere dal 1° gennaio 2023 e si applicano ai giudizi introdotti con ricorso notificato a decorrere da tale data.- 6. Gli articoli 372, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 380-bis, 380-bis.1, 380-ter, 390 e 391-bis del codice di procedura civile, come modificati dal presente decreto, si applicano anche ai giudizi introdotti con ricorso già notificato alla data del 1° gennaio 2023 per i quali non è stata ancora fissata udienza o adunanza in camera di consiglio". 

[3] Comma così modificato  dall'art. 3, comma 28, lett. e), n. 2) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 che ha sostituito le parole «espone in sintesi le questioni della causa» alle parole «riferisce i fatti rilevanti per la decisione del ricorso, il contenuto del provvedimento impugnato e, in riassunto, se non vi è discussione delle parti, i motivi del ricorso e del controricorso». Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "5. Salvo quanto disposto dal comma 6, le norme del capo III del titolo III del libro secondo del codice di procedura civile e del capo IV delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, come modificati dal presente decreto, hanno effetto a decorrere dal 1° gennaio 2023 e si applicano ai giudizi introdotti con ricorso notificato a decorrere da tale data.- 6. Gli articoli 372, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 380-bis, 380-bis.1, 380-ter, 390 e 391-bis del codice di procedura civile, come modificati dal presente decreto, si applicano anche ai giudizi introdotti con ricorso già notificato alla data del 1° gennaio 2023 per i quali non è stata ancora fissata udienza o adunanza in camera di consiglio". 

[4] L'attuale secondo comma è stato così  sostituito dall'art. 1-bis, comma 1, lett. d), numero 1), del d.l. 31 agosto 2016, n. 168, conv., con modif., in l. 25 ottobre 2016, n. 197. Il testo dei commi  era il seguente:​ « Dopo la relazione il presidente invita gli avvocati delle parti a svolgere le loro difese. - Quindi il pubblico ministero espone oralmente le sue conclusioni motivate. - Quindi il pubblico ministero espone oralmente le sue conclusioni motivate». A norma del comma 2 dell'art. 1-bis cit., « Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano ai ricorsi depositati successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonche' a quelli gia' depositati alla medesima data per i quali non e' stata fissata udienza o adunanza in camera di consiglio». Successivamente  così modificato  dall'art. 3, comma 28, lett. e), n. 3) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 che ha aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il presidente dirige la discussione, indicandone ove necessario i punti e i tempi.».  Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, lettera a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "5. Salvo quanto disposto dal comma 6, le norme del capo III del titolo III del libro secondo del codice di procedura civile e del capo IV delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, di cui al regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, come modificati dal presente decreto, hanno effetto a decorrere dal 1° gennaio 2023 e si applicano ai giudizi introdotti con ricorso notificato a decorrere da tale data.- 6. Gli articoli 372, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 380-bis, 380-bis.1, 380-ter, 390 e 391-bis del codice di procedura civile, come modificati dal presente decreto, si applicano anche ai giudizi introdotti con ricorso già notificato alla data del 1° gennaio 2023 per i quali non è stata ancora fissata udienza o adunanza in camera di consiglio". 

[5] Comma sostituito dall'art. 1-bis, comma 1, lett. d), numero 2), del d.l. 31 agosto 2016, n. 168, conv., con modif., in l. 25 ottobre 2016, n. 197. Il testo precedente era il seguente: «Non sono ammesse repliche, ma gli avvocati delle parti possono nella stessa udienza presentare alla Corte brevi osservazioni per iscritto sulle conclusioni del pubblico ministero». A norma del comma 2 dell'art. 1-bis cit., « Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano ai ricorsi depositati successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonche' a quelli gia' depositati alla medesima data per i quali non e' stata fissata udienza o adunanza in camera di consiglio».​

Inquadramento

La norma è stata fatta oggetto della riforma del 2022 (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149). Il rito dell'udienza pubblica ha ricevuto alcuni ritocchi in un'ottica di semplificazione, speditezza e razionalizzazione. A fronte del testo previgente, che prevedeva che nell'udienza pubblica il relatore riferisse i fatti rilevanti per la decisione del ricorso, il contenuto del provvedimento impugnato e, in riassunto, i motivi del ricorso e del controricorso, il testo vigente prevede invece che la relazione sia conformata al principio di sinteticità e funzionalmente orientata a far emergere i temi della discussione orale. Si prevede infatti che il relatore all'udienza espone in sintesi le questioni della causa. La disposizione è mutuata dalla analoga previsione delle norme integrative per i giudizi innanzi alla Corte costituzionale.

Rimane fermo l'ordine della discussione, con il pubblico ministero che interviene per primo esponendo oralmente le sue conclusioni motivate e i difensori delle parti che svolgono poi le loro difese, come pure l'esclusione della possibilità di repliche. Si introduce la previsione che affida al presidente il compito di dirigere la discussione, indicandone ove necessario i punti e i tempi. Si è poi inserita nella norma, quale primo comma, l'espressa previsione secondo cui l'udienza si svolge sempre in presenza, al fine di escludere la possibilità di trattazione dell'udienza pubblica in forma cartolare, in considerazione della sua particolare importanza e solennità e alla luce del fatto che essa è ormai destinata a trovare applicazione solo quando la questione di diritto sottoposta all'attenzione della Corte è «di particolare rilevanza» e quindi in un ristretto novero di ipotesi.

Facoltà di discussione orale

È abilitato alla discussione orale non solo il difensore della parte tempestivamente costituita, ma altresì quello dell'intimato, ove pure non abbia depositato controricorso, purché munito di idonea procura (Cass. n. 20029/2011).

In particolare, tale procura deve essere allora necessariamente conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata, mentre non può essere apposta a margine di un atto di costituzione diretto a tal fine (Cass. n. 1737/2005).

La stessa mera facoltà di partecipare alla discussione orale, pertanto, compete pure al controricorrente che non abbia depositato il controricorso tempestivamente, sebbene questo sia inammissibile, in quanto invece resta valida la procura speciale rilasciata a margine di esso (Cass. n. 13183/2013; Cass. n. 11619/2010; Cass. n. 11275/2005; Cass. n. 9023/2005). Non gli compete la facoltà di discussione, tuttavia, allorché il controricorso non sia stato notificato alla controparte ma solo depositato, ancorché tempestivamente, in cancelleria, come tale inidoneo al contraddittorio (Cass. n. 25735/2014; Cass. n. 22928/2008).

Istanze di rinvio dell'udienza

Nel giudizio di cassazione, ad impulso d'ufficio e privo di adempimenti istruttori, il rinvio dell'udienza è caso rarissimo e deve essere sempre adeguatamente giustificato, pur volendo considerare estensivamente ad esso applicabile l'art. 115 att. sul rinvio della discussione.

Si è, così, ritenuto che la comunicazione dell'unico difensore di essere colpito da malattia non giustifica il rinvio ove non sia accompagnata da idonea certificazione medica (Cass. n. 24787/2010) e non sia, altresì, precisata l'impossibilità di sostituzione mediante delega conferita ad un collega (Cass. n. 22094/2014; Cass. S.U., n. 4773/2012; Cass. n. 6753/2010).

È legittimo il diniego di rinvio se la parte sia rappresentata all'udienza di discussione, in sostituzione del dominus impedito a presenziarvi, da altro difensore delegato, senza alcuna prova del diverso impegno professionale del collega (Cass. n. 19583/2013).

E la richiesta congiunta di rinvio dell'udienza, in ogni caso, potrebbe essere  paragonata a quella di sospensione concordata del giudizio di merito, di cui all'art. 296 c.p.c., sicché la durata del processo di cassazione dal momento della formulazione della richiesta a quello della successiva trattazione a seguito di sollecitazione delle parti, è imputabile alle parti stesse, anche ai fini dell'art. 2,  comma 2-quater, l. n. 89/2001 (Cass. n. 3568/2018).

Bibliografia

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