Codice di Procedura Civile art. 436 - Costituzione dell'appellato e appello incidentale 1 .Costituzione dell'appellato e appello incidentale1. [I]. L'appellato deve costituirsi almeno dieci giorni prima dell'udienza. [II]. La costituzione dell'appellato si effettua mediante deposito [in cancelleria del fascicolo] e di una memoria difensiva, nella quale deve essere contenuta dettagliata esposizione di tutte le sue difese2. [III]. Se propone appello incidentale [333, 334 1], l'appellato deve esporre nella stessa memoria i motivi specifici su cui fonda l'impugnazione. L'appello incidentale deve essere proposto, a pena di decadenza, nella memoria di costituzione, da notificarsi, a cura dell'appellato, alla controparte almeno dieci giorni prima dell'udienza fissata a norma dell'articolo precedente. [IV]. Si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni dell'articolo 416. [1] Articolo sostituito dall'art. 1, comma 1, l. 11 agosto 1973, n. 533. [2] Comma così modificato dall'art. 3, comma 5, lett. i) d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164, che ha soppresso le parole tra parentesi quadre . Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoAlla norma il Correttivo alla c.d. Riforma Cartabia ha apportato modifiche dirette ad armonizzala con le regole del processo telematico. L'appellato è sottoposto all'onere di costituzione costituirsi mediante il deposito di una memoria difensiva contenente dettagliata esposizione delle sue difese, ossia delle ragioni dedotte in contrapposizione ai motivi di appello, in vista della conferma della sentenza impugnata. Si è in particolare ritenuto che il mero richiamo generico contenuto nella memoria alle conclusioni assunte in primo grado non è sufficiente a manifestare la volontà di sottoporre al giudice dell'appello una domanda o eccezione non accolta dal primo giudice, al fine di evitare che essa si intenda rinunciata (Cass. n. 23925/2010; Cass. n. 10796/2009). La memoria di costituzione ed il fascicolo di parte devono essere depositati almeno dieci giorni prima della udienza di discussione. In caso contrario l'appellato incorre nelle decadenze previste dalla norma ed in particolare dalla proposizione dell'appello incidentale. Il termine si calcola in applicazione delle regole concernenti i termini a ritroso (v. sub artt. 152 ss.), con esclusione del giorno dell'udienza di discussione (Cass. n. 6225/2005). Al fine di verificare il rispetto dei termini fissati con riferimento alla udienza dall'art. 416 per la costituzione del convenuto in primo grado e dall'art. 436 per la costituzione dell'appellato, non si deve aver riguardo all'udienza originariamente stabilita dal provvedimento del giudice, ma a quella eventualmente fissata in dipendenza del sopravvenuto rinvio d'ufficio della stessa, a modifica del precedente decreto di fissazione, ed effettivamente tenuta in sostituzione della prima (Cass. n. 8684/2015). La costituzione tardiva, non preclude dunque lo svolgimento dell'attività difensiva. L'appello incidentale deve essere contenuto nella memoria di costituzione tempestivamente depositata. Si rinvia in proposito al commento degli artt. 333 e 334. L'appello incidentale, pur tempestivamente proposto, ove non sia stato notificato va dichiarato improcedibile poiché il giudice, in attuazione del principio della ragionevole durata del processo, non può assegnare all'appellante un termine per provvedere a nuova notifica, e la suddetta improcedibilità è rilevabile d'ufficio trattandosi di materia sottratta alla disponibilità delle parti (Cass. n. 837/2016; da ult. Cass. n. 23159/2024). Nel giudizi soggetti al rito del lavoro, l'appello incidentale è inammissibile nella sola ipotesi di mancato deposito in cancelleria della memoria difensiva dell'appellato entro il termine di dieci giorni prima dell'udienza di discussione, mentre alla omissione della successiva attività di notifica è collegata la diversa sanzione di improcedibilità dell'impugnazione tempestivamente proposta (Cass n. 24742/2017, che ha cassato con rinvio la sentenza di appello, che, dando rilievo ai fini della tempestività alla richiesta di notifica della memoria difensiva e non alla data di suo deposito in cancelleria, aveva dichiarato inammissibile l'appello incidentale). Nel giudizi soggetti al rito del lavoro, la mancanza di prova della notificazione dell'appello incidentale, al pari di quanto avviene per il gravame principale, impedendo la verifica della regolarità dell'instaurazione del contraddittorio, che é condicio sine qua non per l'ulteriore sviluppo del procedimento, preclude al giudice, ove l'appellante incidentale non sia comparso all'udienza di discussione, il rinvio di quest'ultima ai sensi dell'art. 348, comma 2, con conseguente improcedibilità di quella impugnazione (Cass. n. 8595/2017). 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