Codice di Procedura Civile art. 442 - Controversie in materia di previdenza e di assistenza obbligatorie 1 .

Mauro Di Marzio

Controversie in materia di previdenza e di assistenza obbligatorie 1.

[I]. Nei procedimenti relativi a controversie derivanti dall'applicazione delle norme riguardanti le assicurazioni sociali, gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, gli assegni familiari nonché ogni altra forma di previdenza e di assistenza obbligatorie, si osservano le disposizioni di cui al capo primo di questo titolo [149 att.] 2.

[II]. Anche per le controversie relative all'inosservanza degli obblighi di assistenza e di previdenza derivanti da contratti e accordi collettivi si osservano le disposizioni di cui al capo primo di questo titolo.

[III]. Per le controversie di cui all’articolo 7, terzo comma, numero 3-bis), non si osservano le disposizioni di questo capo, né quelle di cui al capo primo di questo titolo 3.

 

[1] Articolo sostituito dall'art. 1, comma 1, l. 11 agosto 1973, n. 533. La Corte cost., con sentenza 12 aprile 1991, n. 156, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente articolo nella parte in cui non prevede che il giudice, quando pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti relativi a prestazioni di previdenza sociale deve determinare, oltre gli interessi nella misura legale, il maggior danno eventualmente subito dal titolare per la diminuzione del suo credito, applicando l'indice dei prezzi calcolato dall'ISTAT per la scala mobile nel settore dell'industria e condannando al pagamento della somma relativa con decorrenza dal giorno in cui si sono verificate le condizioni legali di responsabilità dell'istituto o ente debitore per il ritardo nell'adempimento. Successivamente, la Corte cost., con sentenza 27 aprile 1993, n. 196, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dello stesso articolo nella parte in cui non prevede, quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti relativi a prestazioni di assistenza sociale obbligatoria, il medesimo trattamento dei crediti relativi a prestazioni di previdenza sociale in ordine agli interessi legali e al risarcimento del maggior danno sofferto dal titolare per la diminuzione di valore del suo credito. Vedi inoltre l'art. 16, comma 6, l. 30 dicembre 1991, n. 412.

[3] Comma così inserito dall'art. 46, comma 22, della l. 18 giugno 2009, n. 69, (legge di riforma 2009), con effetto a decorrere dal 4 luglio 2009, per i giudizi instaurati dopo la data della sua entrata in vigore.

Inquadramento

La disposizione in commento estende l'applicabilità del rito del lavoro a tutte le controversie in materia di previdenza ed assistenza, con riguardo alle forme obbligatorie esercitate da enti pubblici, quali l'Inps, l'Inail, l'Enpals, l'Ipsema, ovvero da enti privati, quali l'Inpgi, nonché alle forme di previdenza ed assicurazione scaturenti da contratti privati oltre che da norme di legge.

In materia di pubblico impiego, la S.C. ha invece affermato che l'attribuzione al giudice ordinario della giurisdizione in tema di rapporto di lavoro, non seguita dal mutamento della disciplina pubblicistica previdenziale e pensionistica, non incide sulla preesistente giurisdizione della Corte dei conti (Cass. S.U., n. 451/2000; Cass. S.U., n. 9285/2002).

Nel lavoro carcerario le controversie in discorso spettano ora alla competenza del giudice del lavoro e previdenziale, ai sensi degli artt. 409 e 442 (Cass. n. 9969/2007). L'indennizzo ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni ed emoderivati (l. n. 210/1992), ha natura non già risarcitoria, bensì assistenziale in senso lato, sicché le controversie aventi ad oggetto la spettanza di tale indennità rientrano tra quelle previste dall'art. 442 (Cass. n. 18606/2005). Anche le controversie relative a rapporti tra gli iscritti alle Casse degli esercenti attività libero-professionali e le Casse stesse sono regolate dalla norma in esame (Cass. n. 12059/1998). Egualmente la controversia fra la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per avvocati e procuratori ed il professionista pensionato, relativa all'adeguamento del trattamento pensionistico per effetto della variazione dell'indice di rivalutazione dei redditi (Cass. n. 12265/1993). Di competenza del giudice del lavoro e previdenza sono anche le controversie in materia di indennità di maternità per lavoratrici esercenti attività libero-professionali (Cass. n. 22023/2010).

La competenza territoriale per le controversie relative agli obblighi di assistenza e previdenza derivanti dall'autonomia collettiva (nella specie, per la restituzione di prestazioni indebitamente corrisposte a seguito della cessazione del rapporto previdenziale) appartiene, in forza del rinvio operato dagli artt. 442, comma 2, e 413, comma 7, al giudice del foro generale delle persone fisiche di cui all'art. 18 (Cass. n. 15620/2015).

Le prestazioni di assistenza sociale hanno natura alimentare, in quanto fondate esclusivamente sullo stato di bisogno del beneficiario, a differenza delle prestazioni previdenziali, che presuppongono un rapporto assicurativo e hanno più ampia funzione di tutela. Pertanto, nelle controversie relative a prestazioni assistenziali, il valore della causa ai fini della liquidazione delle spese di giudizio si stabilisce con il criterio previsto dall'art. 13, comma 1, per le cause relative alle prestazioni alimentari, sicché, se il titolo è controverso, il valore si determina in base all'ammontare delle somme dovute per due anni (Cass. S.U., n. 10454/2015).

In relazione ai benefici di cui all'art. 1, comma 565, della l. n. 266/2005 in favore delle vittime del dovere, il legislatore ha configurato un diritto soggettivo, e non un interesse legittimo, in quanto, sussistendo i requisiti previsti, i soggetti di cui al comma 563 dell'art. 1 l. cit., o i loro familiari superstiti, hanno una posizione giuridica soggettiva nei confronti di una P.A. priva di discrezionalità, sia in ordine alla decisione di erogare, o meno, le provvidenze che alla misura di esse. Tale diritto non rientra nell'ambito di quelli inerenti il rapporto di lavoro subordinato dei dipendenti pubblici, potendo esso riguardare anche coloro che non abbiano con la P.A. un siffatto rapporto, ma abbiano in qualsiasi modo svolto un servizio, ed ha, inoltre, natura prevalentemente assistenziale, sicché la competenza a conoscerne è regolata dall'art. 442 e la giurisdizione è del giudice ordinario, quale giudice del lavoro e dell'assistenza sociale. (Cass. S.U., n. 8982/2018, che ha risolto un conflitto di giurisdizione, determinatosi a seguito delle decisioni del T.A.R. da un lato e del tribunale ordinario dall'altro, sulla domanda proposta da un militare in congedo assoluto, volta ad ottenere il rimborso delle spese sostenute in relazione all'infermità da cui era affetto, riconosciuta come dipendente da causa di servizio, per effetto della quale aveva acquisito il diritto alla pensione privilegiata e lo status di vittima del dovere). Esula dalla competenza per materia del giudice del lavoro e resta devoluta alla cognizione del giudice competente secondo il generale criterio del valore la domanda di risarcimento dei danni proposta dai congiunti del lavoratore deceduto non iure hereditario, per far valere la responsabilità contrattuale del datore di lavoro nei confronti del loro dante causa, bensì iure proprio, quali soggetti che dalla morte del loro congiunto hanno subìto danno e, quindi, quali portatori di un autonomo diritto al risarcimento che ha la sua fonte nella responsabilità extracontrattuale di cui all'art. 2043 (Cass. n. 907/2018).

Interessi legali ed accessori nelle cause previdenziali

Il giudice delle leggi (Corte cost. n. 156/1991) ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della disposizione in esame nella parte in cui non prevede che il giudice, quando pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti relativi a prestazioni di previdenza sociale deve determinare, oltre gli interessi nella misura legale, il maggior danno eventualmente subito dal titolare per la diminuzione del suo credito, applicando l'indice dei prezzi calcolato dall'Istat per la scala mobile nel settore dell'industria e condannando al pagamento della somma relativa con decorrenza dal giorno in cui si sono verificate le condizioni legali di responsabilità dell'istituto o ente debitore per il ritardo nell'adempimento. Successivamente è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dello stesso articolo nella parte in cui non prevede, quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti relativi a prestazioni di assistenza sociale obbligatoria, il medesimo trattamento dei crediti relativi a prestazioni di previdenza sociale in ordine agli interessi legali e al risarcimento del maggior danno sofferto dal titolare per la diminuzione di valore del suo credito (Corte cost. n. 196/1993).

In proposito va ricordato che il pagamento della sorte capitale non interrompe la prescrizione degli accessori (Cass. n. 8662/2005).

La l. n. 69/2009, con l'art. 46, comma 22, ha aggiunto alla norma in esame l'ultimo comma che esclude le controversie di cui all'art. 7, comma 3, n. 3-bis, dalla applicazione delle norme processuali sui rapporti individuali di lavoro. Ciò significa che le cause relative agli interessi ed accessori da ritardato pagamento di prestazioni previdenziali o assistenziali, non sono sottoposte al rito del lavoro.

Bibliografia

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