Codice di Procedura Civile art. 493 - Pignoramenti su istanza di più creditori.Pignoramenti su istanza di più creditori. [I]. Più creditori possono con unico pignoramento colpire il medesimo bene. [II]. Il bene sul quale è stato compiuto un pignoramento può essere pignorato successivamente su istanza di uno o più creditori. [III]. Ogni pignoramento ha effetto indipendente, anche se è unito ad altri in unico processo [523, 524, 550, 561]. InquadramentoPiù creditori possono pignorare insieme un unico bene: in tale ipotesi si realizza il pignoramento c.d. cumulativo, unitario sin dall'origine. Lo stesso o diversi creditori possono pignorare in tempi successivi un unico bene o credito: in tal caso si il pignoramento è definito successivo. In quest'ultima ipotesi i fascicoli dei pignoramenti restano distinti, salva la riunione a seguito della quale, peraltro, gli effetti dei pignoramenti eseguiti rimangono indipendenti. Pignoramento cumulativoLa disposizione in esame prevede, innanzitutto, la possibilità che, insieme o contestualmente, più creditori procedano al pignoramento del medesimo bene. Tale pignoramento è unico sul piano formale, sicché i vizi afferenti lo stesso lo rendono invalido nei confronti di tutti i creditori, mentre, sotto il profilo sostanziale le azioni esecutive restano indipendenti, per cui le vicende delle une non influiscono sulle altre (Satta, Commentario, 157). Ne deriva che, ad esempio, se è proposta vittoriosamente un'opposizione all'esecuzione nei confronti di un creditore pignorante, questo non incide sul pignoramento contestualmente effettuato sul bene da un altro creditore. Pignoramento successivoIl comma 2 della stessa previsione in esame contempla, inoltre, la possibilità che il medesimo bene venga ad essere pignorato, in momenti successivi, da più creditori. A differenza della precedente, in tale ipotesi abbiamo più pignoramenti distinti (sicché il venir meno dell’uno non comporta la caducazione dell’altro: Cass. VI, n. 30500/2019). Sino ad un recente passato, l'effettuazione di un pignoramento successivo sul bene in luogo dell'intervento nella procedura già incardinata da altro creditore, comportava uno specifico vantaggio atteso l'orientamento per il quale la caducazione del pignoramento iniziale del creditore procedente travolge ogni intervento, titolato o meno, qualora non sia stato « integrato » da pignoramenti successivi (Cass. n. 3531/2009). Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, peraltro, hanno sconfessato tale posizione affermando il principio in omaggio al quale nel processo di esecuzione, la regola secondo cui il titolo esecutivo deve esistere dall'inizio alla fine della procedura va intesa nel senso che essa presuppone non necessariamente la continuativa sopravvivenza del titolo del creditore procedente, bensì la costante presenza di almeno un valido titolo esecutivo (sia pure dell'interventore) che giustifichi la perdurante efficacia dell'originario pignoramento, di talché qualora, dopo l'intervento di un creditore munito di titolo, sopravviene la caducazione del titolo esecutivo comportante l'illegittimità dell'azione esecutiva intrapresa dal creditore procedente, il pignoramento, se originariamente valido, non è caducato, bensì resta quale primo atto dell'iter espropriativo riferibile anche al creditore titolato intervenuto, che anteriormente ne era partecipe accanto al creditore pignorante (Cass. S.U., n. 61/2014). Riunione ed effetti della stessaAl compimento, da parte di uno o più creditori di pignoramenti in tempi successivi sullo stesso bene si può ovviare attraverso la riunione degli stessi in un unico procedimento (Cass. n. 23847/2008). Il giudice dell'esecuzione, in qualunque modo venga a sapere che il medesimo bene o credito è stato oggetto di più procedimenti esecutivi, ha l'obbligo di riunirli (Cass. n. 20595/2010). Per effetto della riunione dei pignoramenti eseguiti in tempi successivi, coesistono nell'unico processo esecutivo diverse esecuzioni che si svolgono parallelamente (Cass. n. 11885/2011). In una recentissima decisione la S.C. ha chiarito che, in caso di pignoramenti riuniti in danno dello stesso debitore, il giudice, al fine di attribuire l'obbligo di anticipazione delle spese, ai sensi dell'art. 8, comma 1, d.P.R. n. 115/ 2002, è tenuto a individuare quale dei creditori procedenti abbia concretamente promosso gli atti della procedura esecutiva attraverso la formulazione delle relative istanze e il compimento dei necessari atti, non essendo all'uopo sufficiente che il creditore procedente abbia effettuato il secondo pignoramento successivo e riunito al primo (Cass. II, n. 6113/2022). 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