Codice di Procedura Civile art. 506 - Valore minimo per l'assegnazione.

Rosaria Giordano

Valore minimo per l'assegnazione.

[I]. L'assegnazione può essere fatta soltanto per un valore non inferiore alle spese di esecuzione e ai crediti aventi diritto a prelazione [2741 c.c.] anteriore a quello dell'offerente.

[II]. Se il valore eccede quello indicato nel comma precedente, sull'eccedenza concorrono l'offerente e gli altri creditori, osservate le cause di prelazione che li assistono [589; 162 att.].

Inquadramento

La disposizione, posta a tutela del debitore esecutato rispetto ad ipotetici accordi collusivi tra creditori, prevede che l'assegnazione debba aver luogo al valore maggiore tra quello di stima e la somma delle spese di esecuzione e dei crediti che hanno prelazione che sono collocati anteriormente al creditore offerente. (Luiso III, 139).

Se il valore è eccedente rispetto a quello ora indicato, sull'eccedenza — che deve essere depositata nelle forme dei depositi giudiziari — si realizza il concorso tra i creditori (Castoro 353).

Determinazione del valore di assegnazione

La norma in esame vuole evitare che mediante accordo tra i creditori venga stabilito un valore di assegnazione troppo basso e quindi idoneo a pregiudicare i diritti del debitore.

Pertanto, l'art. 506 prevede che il valore dell'assegnazione è il maggiore tra il valore di stima del bene e la somma delle spese di esecuzione e dei crediti che hanno prelazione che sono collocati anteriormente al creditore offerente (Luiso III, 139).

Se il valore eccede il predetto minimo, sull'eccedenza concorrono, secondo quanto previsto dal comma 2, l'offerente e gli altri creditori, osservate le cause di prelazione che li assistono.

La parte del valore della cosa assegnata che eccede il credito (o la parte di credito concretamente soddisfatta) dell'assegnatario deve essere depositata nelle forme dei depositi giudiziari ai sensi dell'art. 162 disp. att., per essere distribuita tra gli altri creditori concorrenti se ve ne sono, e, in mancanza, per essere consegnata al debitore (Castoro, 368).

Bibliografia

Bonsignori, Assegnazione forzata e distribuzione del ricavato, Milano, 1962; Bucolo, Il processo esecutivo ordinario, Padova, 1994; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2017; Cerino Canova, Offerte dopo l'incanto, Padova, 1975; Chiovenda, Sulla natura giuridica dell'espropriazione forzata, in Saggi di diritto processuale civile, II, Milano, 1993, 459; De Stefano, Assegnazione nell'esecuzione forzata, Enc. dir., III, Milano, 1958, 278; Garbagnati, Intorno alla rivendita forzata immobiliare, Milano, 1936; Saletti, Tecniche ed effetti delle vendite forzate immobiliari, in Riv. dir. proc. 2003, 1052 ss.; Sassani, Sulla portata precettiva dell'art. 2929 c.c., in Giust. civ. 1985, I, 3138; Satta, L'esecuzione forzata, Torino, 1963; Tedoldi, Le novità in materia di esecuzione forzata nel d.l. 132/2014, in Corr. giur. 2015, n. 3, 390; Travi, Vendita dei beni pignorati, Nss. D.I., XX, Torino, 1975, 636.

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