Codice di Procedura Civile art. 521 - Nomina e obblighi del custode.

Rosaria Giordano

Nomina e obblighi del custode.

[I]. Non possono essere nominati custode il creditore o il suo coniuge senza il consenso del debitore, né il debitore o le persone della sua famiglia che convivono con lui senza il consenso del creditore.

[II]. Il custode sottoscrive il processo verbale [126] dal quale risulta la sua nomina.

[III]. Al fine della conservazione delle cose pignorate, l'ufficiale giudiziario autorizza il custode a lasciarle nell'immobile appartenente al debitore o a trasportarle altrove.

[IV]. Il custode non può usare delle cose pignorate senza l'autorizzazione del giudice dell'esecuzione 1e deve rendere il conto a norma dell'articolo 593.

[V]. Quando è depositata l'istanza di vendita il giudice dispone la sostituzione del custode nominando l'istituto di cui al primo comma dell'articolo 534 che entro trenta giorni, previo invio di comunicazione contenente la data e l'orario approssimativo dell'accesso, provvede al trasporto dei beni pignorati presso la propria sede o altri locali nella propria disponibilità. Le persone incaricate dall'istituto, quando risulta necessario per apprendere i beni, possono aprire porte, ripostigli e recipienti e richiedere l'assistenza della forza pubblica. Per i beni che risultano difficilmente trasportabili con l'impiego dei mezzi usualmente utilizzati l'istituto può chiedere di essere autorizzato a provvedere alla loro custodia nel luogo in cui si trovano 2.

 

[1] Le parole « giudice dell'esecuzione » sono state sostituite alla parola « pretore » dall'art. 93 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto, ai sensi dell'art. 247 comma 1 dello stesso decreto quale modificato dall'art. 1 l. 16 giugno 1998, n. 188, dal 2 giugno 1999.

[2] L'art. 8 l. 24 febbraio 2006, n. 52, ha aggiunto il quinto comma.

Inquadramento

Non può essere nominato custode senza il consenso del debitore il creditore o il coniuge dello stesso e, reciprocamente, senza il consenso del creditore, il debitore o i suoi familiari.

Il consenso può essere anche tacito (Satta III, 278).

Per essere nominati custodi è necessaria la capacità d'agire (Castoro 465).

La nomina acquista efficacia con l'accettazione (Bonsignori 191), mentre per l'I.V.G. a seguito  dell'asporto dei beni (Cass. n. 7577/1991).

Il custode è tenuto ad amministrare la cosa con finalità prevalentemente conservative per preservarne lo status giuridico-economico (Castoro, 466).

Il custode è legittimato a proporre le azioni volte all'amministrazione e conservazione delle cose pignorate (Cass. n. 2428/1988).

Dopo l'istanza di vendita, il custode è sostituito con l'I.V.G. che di norma deve procedere all'asporto delle cose pignorate presso la propria sede o altri locali nella propria disponibilità.

Il custode è tenuto a rendere il conto, sia nel corso dell'amministrazione custodiale che al termine della stessa, ex art. 593 (Castoro, 468).

Nomina e sostituzione del custode

Senza il consenso del debitore, non possono essere nominati custode il creditore ed il suo coniuge, né, reciprocamente, il debitore ed i familiari conviventi senza il consenso del creditore.

Secondo alcuni, il consenso può anche essere tacito e desumersi dalla mancata contestazione della nomina di uno dei predetti soggetti da parte, a seconda dei casi, del creditore e del debitore (Satta III, 278).

Ai fini della nomina a custode è necessaria la capacità di agire (Castoro, 465).

La nomina del custode acquista di regola efficacia con l'accettazione, mediante sottoscrizione del processo verbale dal quale risulta la nomina (Bonsignori 191).

Il provvedimento di sostituzione del custode ha natura meramente conservativa ed ordinatoria ed è quindi sottratto ad ogni impugnazione, come peraltro espressamente disposto dall'art. 66 (Cass. n. 6064/1995).

L'ordinanza di sostituzione può comunque essere modificata e revocata ex art. 487 sino a quando abbia avuto esecuzione (Castoro, 465).

Obblighi e poteri del custode

La custodia deve essere esercitata usando la diligenza del buon padre di famiglia (Cass. n. 467/1969).

Il custode deve compiere ciò che è necessario a conservare le cose affidategli tanto nella loro materialità quanto nel loro status giuridico-economico (Castoro, 466).

Il custode è legittimato attivamente e passivamente nelle azioni relative all'amministrazione ed alla conservazione delle cose pignorate, ma solo per eventi successivi alla costituzione del rapporto di custodia (Cass. n. 2428/1988; Cass. n. 381/1974).

Le azioni a tutela della proprietà e le azioni possessorie per fatti avvenuti anteriormente al sorgere del vincolo di custodia spettano ancora al debitore (Cass. n. 3127/1984).

Il custode non è legittimato a proporre le opposizioni esecutive, non essendo parte del processo esecutivo e dovendo limitarsi ad amministrare e custodire il compendio pignorato (Cass. n. 381/1974).

Il custode è tenuto a richiedere al giudice dell'esecuzione l'autorizzazione per l'uso della cosa, che può rendersi necessario sia per finalità conservative che produttive nell'ipotesi di beni suscettibili di produrre frutti naturali o civili. Il custode è tenuto a rendere il conto ai sensi dell'art. 593. Pertanto, nel termine fissato dal giudice dell'esecuzione e in ogni caso alla fine di ciascun trimestre, deve presentare il conto della sua gestione e depositare le rendite disponibili nei modi stabiliti dal giudice, ed, al termine della gestione, deve presentare il rendiconto finale. I conti parziali e quello finale debbono essere approvati dal giudice dell'esecuzione con ordinanza che si ritiene non impugnabile, neppure ex art. 617 (Castoro, 468).

Custodia dell'Istituto Vendite Giudiziarie dopo l'istanza di vendita

La norma in esame è stata modificata dalla l. n. 52/2006 nel senso di prevedere che dopo il deposito dell'istanza di vendita il giudice dell'esecuzione sostituisce il custode già nominato con l'Istituto Vendite Giudiziarie che provvederà, di regola, all'asporto dei beni pignorati presso la propria sede o altri locali nella propria disponibilità. L'obbligo di custodia dell'Istituto Vendite Giudiziarie sorge con l'asporto dei beni (Cass. n. 7577/1991).

Bibliografia

Bonsignori, L'esecuzione forzata, II ed., Torino, 1996; Bonsignori, Pignoramento, Nss. D.I., XIII, Torino, 1966, 75 ss.; Bucolo, Il processo esecutivo ordinario, Padova, 1994; Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2017; Gobio Casali, Prime osservazioni sul nuovo pignoramento di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi ex art. 521-bis c.p.c., in judicium.it; Martinetto, Insequestrabilità ed impignorabilità, Nss. D.I., VIII, Torino 1962, 744; Picardi, L'ufficiale giudiziario: una figura ambigua, in Studi in onore di Mario Vellani, II, Milano, 1998, 721; Tarzia, Indicazione del bene da pignorare e opposizione per impignorabilità, in Giur. it. 1964, I, 2, 315; Tedoldi, Le novità in materia di esecuzione forzata nel d.l. 132/2014, in Corr. giur. 2015, n. 3, 390; Verde, Pignoramento mobiliare, Enc. Dir., XXXIII, Milano, 1983, 822; Ziino, Sub artt. 514, 515, 517, 518, 520, 521, 524, in La riforma del processo civile, a cura di Cipriani e Monteleone, Padova, 2007, 279 e ss.

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