Codice di Procedura Civile art. 535 - Prezzo base dell'incanto (1).Prezzo base dell'incanto (1). [I]. Se il valore delle cose risulta da listino di borsa o di mercato, il prezzo base è determinato dal minimo del giorno precedente alla vendita. [II]. In ogni altro caso il giudice dell'esecuzione (2), nel provvedimento di cui all'articolo 530, sentito quando occorre uno stimatore, fissa il prezzo di apertura dell'incanto o autorizza, se le circostanze lo consigliano, la vendita al migliore offerente senza determinare il prezzo minimo. (1) Articolo così sostituito dall'art. 11 d.P.R. 17 ottobre 1950, n. 857. (2) Le parole « giudice dell'esecuzione » sono state sostituite alla parola « pretore » dall'art. 93 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto, ai sensi dell'art. 247 comma 1 dello stesso decreto quale modificato dall'art. 1 l. 16 giugno 1998, n. 188, dal 2 giugno 1999. InquadramentoNella vendita mobiliare con incanto è di norma il giudice dell'esecuzione a fissare il prezzo di apertura avendo riguardo alla valutazione operata dall'ufficiale giudiziario ovvero, se necessario, mediante ausilio di uno stimatore (Castoro, 505). Se peraltro si tratta di beni aventi valore risultanti da listino di borsa o di mercato si deve guardare per determinare il prezzo base al valore minimo del giorno precedente la vendita. È possibile, ove le circostanze lo richiedano, con specifica motivazione, che il giudice autorizzi la vendita al miglior offerente senza previa determinazione del prezzo minimo (Andrioli III, 174). Non costituisce ostacolo a tale scelta il rilevante valore del bene (Cass., n. 21090/2007). Determinazione del prezzo baseÈ previsto che il giudice dell'esecuzione determini il prezzo base per la vendita all'incanto nei modi seguenti: se il valore delle cose risulta da listino di borsa o di mercato, il prezzo base è determinato dal minimo del giorno precedente alla vendita (e del giorno successivo se la vendita dovesse continuare: Andrioli III, 173); negli altri casi, in modo corrispondente al valore indicato dall'ufficiale giudiziario (Castoro, 505) o con l'ausilio di uno stimatore. In un risalente ma non smentito precedente la S.C. ha affermato che poiché, nell'espropriazione mobiliare, la compilazione e la pubblicazione dei bandi di vendita e la stessa vendita all'incanto costituiscono atti esecutivi dell'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione ha disposto la vendita, tali atti debbono essere compiuti secondo le direttive fissate in tale provvedimento, sicché l'inosservanza di queste direttive nella redazione e pubblicazione dei bandi, che abbia importato la nullità dei bandi medesimi, determina, ove si sia riprodotta in sede di vendita, la nullità anche di quest'ultima. Da tanto consegue che se si sia verificato, quanto al prezzo base di incanto, una divergenza fra l'ordinanza del giudice dell'esecuzione ed il bando e la vendita sia stata eseguita al prezzo indicato in quest'ultimo, la venduta stessa e nulla ed il termine per far valere tale nullità, mediante opposizione agli atti esecutivi, decorre non già dalla pubblicazione del bando ma dalla data della vendita, cui la nullità direttamente afferisce (Cass. n. 1569/1966). Autorizzazione della vendita al miglior offerenteLa norma in esame consente inoltre al giudice dell'esecuzione, se le circostanze lo consigliano, di disporre la vendita al miglior offerente, senza previa determinazione del prezzo minimo. In dottrina si è osservato che tale scelta deve essere motivata (Andrioli III, 174). Sebbene in relazione alla procedura fallimentare, la S.C. ha chiarito che il rilevante valore del bene non costituisce di per sé ostacolo allo svolgimento della vendita senza previa determinazione del prezzo minimo (Cass. n. 21090/2007). BibliografiaAcone, Conversione del pignoramento e pignoramento dei crediti, in AA.VV., Il processo civile di riforma in riforma, Andrioli, Commento al Codice di procedura civile, III, Napoli, 1968; Bonsignori, Assegnazione forzata e distribuzione del ricavato, Milano, 1962; Bruschetta, La riforma del processo civile, Milano, 2006, 320 e ss.; Capponi, Note a prima lettura sul c.d. decretone competitività in relazione a taluni aspetti concernenti l'esecuzione forzata, in judicium.it; Carnacini, La piccola espropriazione mobiliare, in Scritti giuridici in onore di F. Carnelutti, II, Padova, 1950, 657; Castoro, Il processo d'esecuzione nel suo aspetto pratico, 15a edizione, Milano, 2019; Cattani, La vendita forzata, in AA.VV., Il nuovo processo di esecuzione, Milano, 2006, 103 ss.; Cordopatri, Le nuove norme sull'esecuzione forzata, in Riv. dir. proc., 2005, 768; D'Alessandro, Corretto uso del ricorso al giudice dell'esecuzione ex artt. 534-ter e 591-ter c.p.c., in Riv. esec. forzata 2000, 338; De Stefano, Assegnazione nell'esecuzione forzata, Enc. dir., III, Milano, 1958, 270; Farina, L’espropriazione forzata nella riforma del processo civile, in Ilprocessocivile.it; Giordano, I professionisti delegati nell’espropriazione immobiliare nella legge n. 206 del 2021, in ilprocessocivile.it; Oriani, L'opposizione agli atti esecutivi, Napoli, 1987; Parisi, Inammissibile il ricorso straordinario avverso l'ordinanza del tribunale che risolve le controversie sorte in sede di vendita forzata delegata, in Ilprocessocivile.it; Saletti, Le (ultime) novità in tema di esecuzione forzata, in Riv. dir. proc. 2006, 194 ss.; Travi, Espropriazione mobiliare, Nss. D.I., VI, 1960, 920; Travi, Vendita dei beni pignorati, Nss. D.I., XX, Torino, 1975, 636. |