Codice di Procedura Civile art. 581 - Modalità dell'incanto (1).Modalità dell'incanto (1). [I]. L'incanto ha luogo davanti al giudice dell'esecuzione [578 1], nella sala delle udienze pubbliche. [II]. Le offerte non sono efficaci se non superano il prezzo base o l'offerta precedente nella misura indicata nelle condizioni di vendita [576 1 n. 6]. [III]. Allorché siano trascorsi tre minuti dall'ultima offerta senza che ne segua un'altra maggiore, l'immobile è aggiudicato all'ultimo offerente. [IV]. Ogni offerente cessa di essere tenuto per la sua offerta quando essa è superata da un'altra, anche se poi questa è dichiarata nulla. (1) Articolo così sostituito dall'art. 2 l. 3 agosto 1998, n. 302. InquadramentoLa vendita con incanto, ormai residuale in quanto può essere disposta soltanto laddove il giudice ritenga che all’esito della stessa possa conseguirsi un prezzo pari a quello determinato ex art. 568 aumentato della metà, si svolge dinanzi al giudice dell'esecuzione ovvero al professionista delegato. Le offerte devono essere in linea con il prezzo indicato nell'ordinanza di vendita e l'aggiudicazione segue alla presentazione di offerte senza che ne vengano presentate altre nei successivi tre minuti (Cass. n. 11328/2009). La vendita con incanto è valida anche se si svolge con la partecipazione di un solo offerente (contra Castoro). Non è obbligatoria la partecipazione del creditore all'udienza di vendita (Cass. S.U., n. 18185/2013). Per converso, in accordo con l’impostazione più risalente, invalsa anche all’interno della dottrina più autorevole (Satta III, 384), la partecipazione del creditore all’udienza di celebrazione della vendita era necessaria con conseguente obbligo del giudice dell’esecuzione di disporre in detta ipotesi un rinvio ex art. 631 ad una successiva udienza, poiché il significato apparente dell’assenza del creditore è quello di voler pervenire all’estinzione del procedimento esecutivo. In linea con questa tesi, la stessa giurisprudenza riteneva nulla la vendita effettuata in assenza dei creditori (Cass. n. 6603/1984). Luogo di svolgimento dell'incantoSebbene il comma 1 della disposizione in esame preveda che l'incanto si svolge dinanzi al giudice dell'esecuzione nella sala delle udienze pubbliche, la circostanza che siano delegabili ex art. 591-bis anche le operazioni di vendita forzata con incanto implica che le stesse possano svolgersi secondo le stesse modalità dinnanzi al professionista delegato. Sotto altro profilo, è pacifico nella giurisprudenza di legittimità che, in tema di espropriazione forzata immobiliare, l'assenza del creditore procedente e dei creditori intervenuti all'udienza di vendita con incanto non impedisce né invalida lo svolgimento delle attività del giudice dell'esecuzione o del professionista da questo delegato (Cass. S.U., n. 18185/2013). Meccanismo di aggiudicazioneLa vendita per incanto non può considerarsi invalida per la presentazione di un solo acquirente (Cass. n. 2910/1980). In tale prospettiva è stato anche precisato che poiché il sistema della vendita all'incanto postula che il prezzo di aggiudicazione sia determinato oggettivamente dalla gara, e quindi che le offerte siano formulate nel corso della stessa, nel caso in cui l'offerta formulata in udienza dall'unico partecipante alla gara superi il prezzo base di un importo pari almeno all'aumento minimo prescritto dalle condizioni di vendita, è irrilevante, ai fini della sua efficacia, la circostanza che nell'istanza di partecipazione sia stato erroneamente indicato un prezzo base inferiore. La S.C. ha evidenziato, invero, che l'offerta precedente, al cui superamento nella misura indicata dalle condizioni di vendita l'art. 581, comma 2, subordina l'efficacia di ulteriori offerte, è infatti quella formulata da altro offerente nel corso di una gara alla quale abbiano partecipato più concorrenti; laddove invece sia stata presentata un'unica offerta, il parametro di riferimento ai fini dell'aumento è costituito dal prezzo base fissato nelle condizioni di vendita (Cass. n. 11328/2009). Nell'ipotesi in cui vengano presentate più offerte si perviene all'aggiudicazione — venuto meno dopo la riforma del 1998 il pregresso sistema delle candele vergini — qualora siano trascorsi tre minuti dall'ultima offerta ove non ne segua un'altra. La norma in esame chiarisce che ogni offerta è condizionata nella sua efficacia alla presentazione delle altre, di talché l’offerta precedente è caducata anche ove quella successiva sia invalida o inefficace. Questo meccanismo è importante nella pratica poiché il rapido succedersi delle offerte impedisce una ponderazione della validità delle stesse (Cerino Canova, 180). Per altro verso, è stato chiarito che l'ordinanza di aggiudicazione del bene emessa dal giudice dell'esecuzione immobiliare a seguito d'incanto a norma dell'art. 581, non è suscettibile di impugnazione con regolamento di competenza (nella specie proposto dall'esecutato in relazione alla pendenza di un procedimento esecutivo promosso nei suoi confronti dal medesimo creditore dinanzi ad altro giudice) tenuto conto che il predetto giudice non ha il potere di pronunziare sentenze o comunque decisioni con carattere di definitività e segnatamente sentenze affermative o declinatorie della competenza dell'ufficio cui appartiene, e considerato inoltre, in particolare, che l'ordinanza di aggiudicazione è provvedimento privo di privo di decisorietà e di definitività, attesa la possibilità della sua caducazione nel caso di nuove offerte dopo l'incanto o di decadenza dell'aggiudicatario inadempiente all'obbligo del pagamento del prezzo (Cass. n. 7139/1992). Conseguenze del mancato rispetto delle regole sullo svolgimento dell’incantoAnche con riferimento alla vendita all’incanto, è stato affermato il principio, condiviso in generale dalla recente giurisprudenza, per il quale, in tema di espropriazione immobiliare, il giudice, pur avendo constatato un'illegittimità della procedura, non deve accogliere l'opposizione se non venga dimostrato che dalla stessa sia derivata la lesione dell'interesse del debitore a conseguire dalla vendita il maggior prezzo possibile per aver impedito ulteriori e più convenienti offerte di acquisto. (Cass. n. 14774/2014, con riguardo ad una fattispecie nella quale, pur partendosi da un prezzo base di asta illegittimamente ribassato di un quinto, l'asta si era poi svolta con rilanci tali da pervenire ad un prezzo di aggiudicazione addirittura superiore a quello originario). In senso analogo, si è evidenziato che, sempre in tema di espropriazione immobiliare, il debitore esecutato è carente di interesse a proporre opposizione agli atti esecutivi, per violazione delle disposizioni che disciplinano le modalità dell'incanto, se non deduce contestualmente che dalla violazione di esse, è derivata la lesione del diritto a conseguire dalla vendita il maggior prezzo possibile, avendo detta violazione impedito ulteriori e più convenienti offerte di acquisto (Cass. n. 3950/2006). 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D.I., VI, Torino, 1964, 902; Turroni, Commento agli artt. 570 e ss., in Commentario alle riforme del processo civile, diretto da S. Chiarloni, Bologna, 2007, 916 e ss.; Vaccarella, Orientamenti e disorientamenti giurisprudenziali in tema di aumento di sesto, in Foro it. 1989, I, 1923; Vaccarella, La vendita forzata immobiliare fra delega al notaio e prassi giudiziarie «virtuose», in Riv. esecuz. forzata 2001, 289 ss.; Vocino, Irrevocabilità dell’offerta di aumento di sesto nella vendita forzata immobiliare, in Riv. dir. proc. 1964, 144. |