Codice di Procedura Civile art. 649 - Sospensione dell'esecuzione provvisoria.Sospensione dell'esecuzione provvisoria. [I]. Il giudice istruttore, su istanza dell'opponente, quando ricorrono gravi motivi, può, con ordinanza non impugnabile [177 3 n. 2], sospendere l'esecuzione provvisoria del decreto concessa a norma dell'articolo 642 [650 2]. InquadramentoL'articolo in commento disciplina l'ipotesi in cui la provvisoria esecuzione viene concessa all'atto della pronuncia del decreto ingiuntivo: in questo caso l'opponente ha la facoltà di chiedere la sospensione dell'esecuzione provvisoria del decreto se sussistono gravi motivi. Il giudice competente è il giudice istruttore che decide con ordinanza non impugnabile. La norma non individua in modo rigido i presupposti della sospensione, ma parla genericamente della necessità che vi siano “gravi motivi”. Tale clausola, ad avviso della giurisprudenza di merito, deve interpretarsi nel senso che l'esecuzione forzata del decreto ingiuntivo possa danneggiare in modo grave il debitore, senza garanzia di risarcimento in caso di accoglimento dell'opposizione; la verifica della sussistenza dei gravi motivi deve essere compiuta dal giudice anche alla stregua della fondatezza dell'opposizione, affinché il pregiudizio paventato dall'opponente non si concretizzi esclusivamente nel pericolo di versare il quantum oggetto di ingiunzione ma trovi riscontro nella probabilità di successo dell'opposizione (Trib. Modena 22 gennaio 2014). PresuppostiL'esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo disposta ai sensi dell'art. 642può essere oggetto di sospensione e non di revoca da parte del giudice dell'opposizione (Cass. II, n. 6546/2002). Sulla scorta della formulazione letterale dell'art. 649 è pacificamente ritenuta inammissibile in sede applicativa l'istanza finalizzata alla sospensione dell'esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo invece concessa in sede di opposizione ai sensi dell'art. 648, ossia qualora l'opposizione non sia fondata su prova scritta o di pronta soluzione (Garbagnati, 192; Giordano, 498). La valutazione dei gravi motivi previsti dall'art. 649 per la sospensione della esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo deve riguardare soprattutto la probabile fondatezza dell'opposizione, in considerazione dei motivi posti a fondamento della stessa, tale da far presumere che l'esecuzione del decreto impugnato possa cagionare all'opponente un danno ingiusto, tenuto conto della mancanza originaria o sopravvenuta delle ragioni di credito poste a base del titolo opposto (Trib. Roma, XIII, 29 dicembre 2023; Trib. Perugia, II, 2 ottobre 2020; Trib. Velletri, II, 5 marzo 2020; Trib. Fermo 24 settembre 2018). Di conseguenza non è possibile disporre la sospensione dell'esecuzione provvisoria del decreto sulla scorta, carente di ogni fumus boni juris l'opposizione proposta dal debitore, di un mero pericolo nel ritardo, costituito ad esempio dalla difficoltà di restituzione o di risarcimento del danno ovvero dal pericolo di insolvenza per il debitore stesso (pericolo che, per converso, andrà attentamente valutato ove anche in parte i motivi dell'opposizione proposta appaiano prima facie fondati). Anche la dottrina evidenzia come i gravi motivi in forza dei quali può essere concessa la sospensione della provvisoria esecuzione devono coincidere con una grave incertezza probatoria sui fatti costitutivi del diritto azionato risultante a seguito della opposizione (Gabellini, 1045, Valitutti - De Stefano, 421). Per l'ipotesi di provvisoria esecuzione del decreto concessa nella fase sommaria in forza di documentazione sottoscritta dal debitore attestante il riconoscimento dell'avversa pretesa creditoria da parte dello stesso, la giurisprudenza è incline a ritenere che il disconoscimento dell'autenticità della sottoscrizione apposta in calce alla scrittura privata sulla quale è fondato il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, se tempestivamente e ritualmente manifestato dall'opponente, è sufficiente a integrare i gravi motivi necessari per la sospensione dell'esecuzione provvisoria del provvedimento monitorio, da parte del giudice dell'opposizione (Trib. Latina 20 febbraio 1996). Altro grave motivo che può essere posto a fondamento dell'istanza ex art. 649 è quello che attiene all'insussistenza delle condizioni previste dall'art. 642 ai fini della concessione, eccezionalmente, dell'esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo. In tale prospettiva si è ad esempio ritenuto nella giurisprudenza di merito che poiché la perizia stragiudiziale di parte non ha valore probatorio pieno nell'ambito di un giudizio ordinario di merito, quale deve essere considerata la fase di opposizione a decreto ingiuntivo, l'inadeguatezza della prova legittima la sospensione della provvisoria esecuzione del decreto ai sensi dell'art. 649, quando questo sia stato concesso sulla base di essa (Trib. Parma 11 marzo 2004). Si è altresì ritenuto che la notevole sproporzione tra il considerevole importo di cui al decreto opposto e il capitale sociale della debitrice, integra certamente un grave motivo idoneo ai fini di cui all'art. 649, risultando quanto mai opportuno, a fronte di tale sproporzione, prevedere che l'eventuale versamento del rilevante importo del decreto ingiuntivo venga semmai disposto all'esito del giudizio, in ipotesi di rigetto dell'opposizione (Trib. Perugia 4 dicembre 2018). Non impugnabilità dell'ordinanza che sospende l'esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo oppostoL'ordinanza di sospensione della provvisoria esecuzione, ove concessa, non è impugnabile (né modificabile o revocabile) per espressa deroga contenuta nell'art. 649 al principio generale stabilito dall'art. 177. Bisogna, tuttavia, osservare che la non impugnabilità si riferisce solamente all'ordinanza che sospenda l'esecuzione provvisoria concessa ex art. 642, atteso che la norma in commento nulla dice in merito al rigetto della richiesta di sospensione della provvisoria esecuzione: di qui il problema circa la sua impugnabilità. La S.C. si è espressa evidenziando che l'ordinanza con cui viene negata la sospensione dell'esecuzione provvisoria del decreto opposto ha natura interinale e produce effetti destinati ad esaurirsi con la sentenza che pronunzia sull'opposizione, senza interferire sulla definizione della causa, sicché non è impugnabile con regolamento di competenza, neppure se reca una sommaria delibazione della questione di competenza, finalizzata alla decisione sulla sussistenza o meno delle condizioni per la concessione della richiesta sospensione, attesa la natura strumentale e provvisoria del provvedimento, che non comporta alcuna decisione definitiva, neppure implicita, sulla competenza stessa (Cass. VI, n. 9553/2020). Inoltre, l'ordinanza ex art. 649 non è impugnabile per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., trattandosi di provvedimento privo di contenuto decisorio, in quanto destinato ad operare in via meramente temporanea, producendo effetti che si esauriscono con la sentenza che pronuncia sull'opposizione (Cass. III, n. 905/2005). Parimenti, la prevalente giurisprudenza di merito reputa inammissibile il rimedio del reclamo ex art. 669 -terdecies avverso l'ordinanza con la quale il giudice istruttore rigetta o accoglie, ex art. 649, l'istanza di sospensione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo autorizzata a norma dell'art. 642 (Trib. Savona, 22 luglio 2019, n. 4; Trib. Reggio Emilia 18 ottobre 2012; Trib. Arezzo 15 dicembre 2011; Trib. Venezia 4 aprile 2000). Ciò nondimeno, la S.C. ha ritenuto che la natura di cautela in senso lato dell'ordinanza di sospensione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo ex art. 649 consente di applicare la normativa sul cosiddetto procedimento cautelare uniforme e, pertanto, l'art. 669-sexies, nella parte in cui permette l'adozione di provvedimenti prima dell'instaurazione del contraddittorio sull'istanza cautelare stessa, salva loro conferma o modifica o revoca a contraddittorio pieno (Cass. III, n. 3979/2012). Allo stesso modo un recente precedente di merito ha ritenuto che «l'ordinanza di rigetto prevista dall'art. 649, subordinata alla sola verifica dell'esistenza di "gravi motivi", ha natura prettamente cautelare. Per questo motivo, sarebbe irragionevole ed ingiustificato escludere l'applicabilità della clausola generale di reclamabilità di cui all'art. 669-terdecies. Inoltre, il carattere espansivo delle norme sul procedimento cautelare uniforme - espressione di principi generali dell'ordinamento - l'assenza di un divieto normativo e l'esigenza di garantire il pieno diritto di difesa portano complessivamente a ritenere che non sussistano ragioni concrete per escludere la reclamabilità del provvedimento in esame» (Trib. Roma, XIII, 29 dicembre 2023). EffettiLa giurisprudenza ritiene che il provvedimento di sospensione dell'esecutorietà del decreto ingiuntivo, adottato ai sensi dell'art. 649, si limita ad eliminare ex nunc l'efficacia esecutiva del titolo posto a base dell'esecuzione, senza, però, far venir meno il titolo stesso e, soprattutto, senza incidere sugli atti esecutivi già compiuti; dunque, mentre la sopravvenuta caducazione (anche non definitiva) del titolo importa l'illegittimità dell'esecuzione con effetto «ex tunc», la sospensione, non integra revoca dell'esecutorietà del titolo stesso e, quindi, non tocca la legittimità degli atti esecutivi già compiuti, la cui validità ed efficacia rimangono pertanto impregiudicate (Trib. Nocera Inferiore 19 agosto 2005). Anche la dottrina risulta orientata in tal senso (Garbagnati, 193; Valitutti - De Stefano, 430). BibliografiaAsprella, Opposizione a decreto ingiuntivo tra teoria e pratica, in Giur. mer. 2011, 7-8, 2013 ss.; Balbi, Ingiunzione (procedimento di), in Enc. giur., XVII, Roma, 1997; Franco, Guida al procedimento di ingiunzione, Milano, 2009; Garbagnati, Il procedimento d’ingiunzione, Milano, 1991; Giordano, Note in tema di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, in Giust. civ. 2013, 9, 489 ss.; Ronco, Struttura e disciplina del rito monitorio, Torino, 2000; Scarselli, I compensi professionali forensi dopo il decreto sulle specializzazioni, in Corr. giur., Speciale, 2012, 2, 67 ss; Sciacchitano, Ingiunzione (dir. proc. civ.), in Enc. dir., XXI, Milano, 1971; Vaccari, Le modifiche alla disciplina del procedimento di ingiunzione derivanti dalla c.d. riforma parametri, Giur. mer. 2013, 4, 857 ss; Valitutti, Il procedimento di ingiunzione: le problematiche più controverse, in Giur. mer. 2010, 7-8, 2032 ss.; Valitutti - De Stefano, Il decreto ingiuntivo e la fase di opposizione, Padova, 2013. |