Codice di Procedura Civile art. 669 undecies - Cauzione (1).Cauzione (1). [I]. Con il provvedimento di accoglimento [669-octies 1] o di conferma [669-sexies 2] ovvero con il provvedimento di modifica [669-decies 1] il giudice può imporre all'istante, valutata ogni circostanza, una cauzione per l'eventuale risarcimento dei danni [96 2, 119, 669-novies 3; 86 att.]. (1) La sezione (comprendente gli articoli da 669-bis a 669-quaterdecies ) è stata inserita dall'art. 74, comma 2, l. 26 novembre 1990, n. 353, entrata in vigore il 1° gennaio 1993. L' art. 92 stabilisce inoltre: « Ai giudizi pendenti a tale data si applicano, fino al 30 aprile 1995, le disposizioni anteriormente vigenti ». L'art. 90, comma 1, l. n. 353, cit., come sostituito dall'art. 9 d.l. 18 ottobre 1995, n. 432, conv., con modif., nella l. 20 dicembre 1995, n. 534, estende ulteriormente l'applicabilità delle disposizioni ai giudizi pendenti alla data del 30 aprile 1995. InquadramentoL'art. 669-undecies correla la facoltà di imporre all'istante una cauzione alle ipotesi di accoglimento, conferma o modifica della cautela. Tale facoltà va orientata in base all'eventuale risarcimento dei danni discendente dall'esecuzione illegittima del provvedimento cautelare. Presupposti e modalità di imposizione della cauzioneNell'accogliere l'istanza cautelare, ovvero in sede di conferma (dopo la pronuncia con decreto inaudita altera parte, o all'esito del reclamo), o, ancora, con una modifica a norma dell'art. 669-decies, il giudice può imporre all'istante una cauzione. Non si reputa pertanto più ammessa l'imposizione di una cauzione con provvedimento autonomo, né al di fuori delle indicate ipotesi in cui il giudice comunque conceda, ovvero confermi o modifichi la misura cautelare già assentita. La cauzione assolve ad una funzione di “controcautela”, ovvero di rimedio alla intrinseca pericolosità dei provvedimenti cautelari, e perciò suppone l'esercizio di un potere discrezionale che merita il controllo assicurato dal reclamo ex art. 669-terdecies Essa, in particolare, è correlata all'eventuale risarcimento dei danni derivante, in forza dell'art. 96, comma 2, dall'esecuzione illegittima del provvedimento cautelare. L'imposizione della cauzione prescinde peraltro dalle valutazioni circa la consistenza o la fondatezza della situazione giudica cautelata, posta a base del ricorso, e dipende, piuttosto, dall'esame delle condizioni patrimoniali delle parti. La discrezionalità del giudice abbraccia non solo l'an dell'imposizione della cauzione, ma pure il quantum ed il quomodo della prestazione. Opera al riguardo la regola generale dell'art. 119, sicché il provvedimento impositivo è chiamato a stabilire l'oggetto della cauzione (che può essere costituito da denaro, o da titoli del debito pubblico, o da garanzie reali o personali), il modo di prestarla ed il termine (ordinatorio, e non perentorio, e perciò prorogabile ex art. 154) entro il quale deve avvenire il versamento. In via supplementare, laddove il giudice non abbia diversamente disposto, le forme da seguire nel prestare la cauzione saranno quelle di cui all'art. 86 disp. att. BibliografiaAiello - Giacobbe, Guida ragionata i provvedimenti cautelari, Milano, 1996; Barberio, Sulla reclamabilità dei provvedimenti di attuazione delle misure cautelari, in Giur. mer. 2006, 12, 2637 ss.; Barletta, Caponi, Provvedimenti cautelari e azioni possessorie, in Le modifiche al codice di procedura civile previste dalla l. n. 80 del 2005, in Foro it. 2005, V, 136 ss.; Celeste, Il nuovo procedimento cautelare civile, Milano, 2010; Cirulli, 1995, Il reclamo avverso i provvedimenti cautelari, in Giur. mer. 1995, 1, 172 ss.; Dalmotto, Eccezioni alla monocraticità cautelare del tribunale e competenza per il reclamo, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1997, 4, 1101 ss.; Dalmotto, Il rito cautelare «competitivo”, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2007, 1, 267 ss.; De Matteis, La riforma del processo cautelare, Milano, 2006; Giordano, Contenuto dei ricorsi cautelari ante causam e strumentalità c.d. attenuata, in Corr. mer. 2006, 1278 ss.; Giordano, Qualificazione del provvedimento cautelare e obbligo di instaurare il giudizio di merito, in Giur. mer. 2008, 1, 155 ss.; Iannicelli, Domanda cautelare in corso di causa ed incompetenza del giudice di merito, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2000, 745 ss.; Iofrida - Scarpa, I nuovi procedimenti cautelari, Milano, 2006; Lombardi, Sulla tutela del terzo in sede di reclamo cautelare, in Giust. civ. 2001, 11, 2797 ss.; Querzola, Tutela cautelare e dintorni: contributo alla nozione di "provvedimento anticipatorio”, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2006, 787 ss.; Salciarini - Scarpa, I procedimenti cautelari. Questioni processuali, Milano, 2010; Saletti, Il processo cautelare, oggi, in Riv. dir. proc. 2014, 541 ss.; Sapone, Litisconsorzio necessario e procedimenti cautelari, in Giur. mer. 2008, 7-8-, 2096 ss.; Tarzia, Saletti, Processo cautelare, in Enc. dir., App. aggiorn., V, Milano, 2002, 837 ss. |