Codice di Procedura Civile art. 718 - [Legittimazione all'impugnazione] 1

Rosaria Giordano

[Legittimazione all'impugnazione]1

[[I]. La sentenza che provvede sulla domanda d'interdizione o d'inabilitazione può essere impugnata da tutti coloro che avrebbero avuto diritto di proporre la domanda [417 c.c.], anche se non parteciparono al giudizio, e dal tutore o curatore nominato con la stessa sentenza.]

[1]  Articolo abrogato dall'art. 3, comma 49, lett. a), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149  (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

Inquadramento

Si riporta, considerata la pendenza di procedimenti regolati dal regime anteriore al d.lgs. n. 149 del 2022, il testo delle disposizioni, corredato del relativo commento, anteriore all'abrogazione dell'articolo in commento.

In deroga alle regole generali viene attribuita la legittimazione ad impugnare la sentenza che provvede sulla domanda anche:

a) ai soggetti che avrebbero potuto proporre ricorso, sebbene non intervenuti in giudizio e purché deducano, tuttavia, fatti ed informazioni indebitamente pretermesse per effetto della loro esclusione (Cass. n. 15346/2000);

b) al tutore o curatore nominato con la sentenza, peraltro in proprio e non quali rappresentanti processuali dell'interdetto o dell'inabilitato (Cass. n. 5359/1992).

Il giudice istruttore con decreto, anche d'ufficio, può nominare un curatore o tutore provvisorio.

Tenuto conto dell'art. 716 anche l'interdetto o l'inabilitato possono impugnare.

Legittimazione ad impugnare

La disposizione in commento detta specifiche regole, in deroga a quelle generali, in ordine alla legittimazione ad impugnare la sentenza — di accoglimento o di rigetto — della domanda di interdizione o di inabilitazione.

Invero, viene conferita la legittimazione ad impugnare ai soggetti che avrebbero potuto proporre il ricorso a prescindere dall'intervento degli stessi nel giudizio di primo grado e, quindi, dall'acquisizione nello stesso della qualità di parte.

Peraltro, la S.C. ha precisato che la legittimazione a proporre impugnazione di tali soggetti, che non sono parti necessarie nel procedimento nel quale svolgono solo un ruolo consultivo, è limitata alla deduzione di fatti ed informazioni indebitamente pretermesse per effetto della loro esclusione (Cass. n. 15346/2000).

Inoltre, può impugnare il curatore ed il tutore nominato con la sentenza. Tale legittimazione è autonoma non potendo tali soggetti assumere nei giudizi in esame la veste di rappresentanti processuali dell'interdetto o dell'inabilitato (Cass. n. 5359/1992).

Tenendo conto del disposto dell'art. 716 è, inoltre, legittimato ad impugnare l'interdicendo o l'inabilitando, senza alcuna limitazione a seconda del contenuto della sentenza (Sorace, 981).

In senso contrario si è osservato, anche tenendo conto dell'interesse ad impugnare, che la legittimazione ex art. 716 sarebbe limitata alla sentenza di accoglimento della domanda (Poggeschi, 116).

Bibliografia

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