Codice di Procedura Civile art. 721 - [Provvedimenti conservativi nell'interesse dello scomparso] 1

Rosaria Giordano

[Provvedimenti conservativi nell'interesse dello scomparso]1

[[I]. I provvedimenti indicati nell'articolo 48 del codice civile sono pronunciati dal tribunale in camera di consiglio [737 ss.], su ricorso degli interessati, sentito il pubblico ministero [70 1 n. 3]2.]

 

[1]  Articolo abrogato dall'art. 3, comma 49, lett. a), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149  (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

[2] Comma modificato dal r.d. 20 aprile 1942, n. 504.

Inquadramento

Si riporta, considerata la pendenza di procedimenti regolati dal regime anteriore al d.lgs. n. 149 del 2022, il testo delle disposizioni, corredato del relativo commento, anteriore all'abrogazione dell'articolo in commento.

Quando una persona non è più comparsa nel suo luogo di residenza o domicilio e non se ne abbiano notizie il tribunale della residenza o dell'ultimo domicilio può, ex art. 48 c.c., su ricorso dei successori, del p.m., e degli altri soggetti interessati, nominare un curatore affinché assuma provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio dello scomparso.

La dichiarazione di scomparsa, ai sensi degli artt. 48 ss. c.c., determina solo la quiescenza dei rapporti giuridici facenti capo allo scomparso, e la necessità di conservazione del suo patrimonio, a cui provvede il curatore all'uopo nominato (Cass. n. 1253/2005).

Dato che la legge non fissa a tal fine alcun termine, si ritiene che il ricorso possa essere proposto in ogni tempo: tuttavia, il giudice può valutare discrezionalmente l'opportunità della pronuncia (Santoro Passarelli, 377).

Il procedimento segue le forme di quello in camera di consiglio disciplinato dagli artt. 737 e ss.

Il curatore ha il potere di rappresentare lo scomparso in giudizio ovvero in negozi determinati e di impartire i provvedimenti necessari per la conservazione del patrimonio dello stesso.

In sede applicativa si è affermato che il decreto che dispone la formazione dell'inventario dei beni dello scomparso e designa il notaio alle relative operazioni è revocabile perché il curatore dello scomparso non ha un dovere legale di redigere l'inventario e la competenza del notaio di procedere alla redazione di inventari in materia civile e commerciale sorge, a seguito di delega giudiziale, nei soli casi previsti dalla legge (Trib. Piacenza, 16 settembre 2005, in Riv. not., 2006, n. 4, 1123, con nota di Rocca).

Presupposti e finalità dei provvedimenti ex art. 48 c.c.

La norma in commento si limita ad individuare le forme processuali per l'emanazione dei provvedimenti previsti dall'art. 48 c.c., ossia la nomina di un curatore per il soggetto scomparso. Invero, la mancanza assoluta di notizie in ordine ad un soggetto allontanatosi dal luogo del suo ultimo domicilio (an et ubi sit) determina una paralisi di attività per chi vanta diritti o abbia aspettative nei confronti dello scomparso, privo di un rappresentante legale o di un procuratore: a tale situazione e possibile ovviare soltanto attraverso l'emanazione del provvedimento di nomina del curatore speciale, a norma del combinato disposto degli artt. 48 comma 1 c.c. e 721, nei cui confronti e consentito instaurare un regolare rapporto processuale (Cass. II, n. 1906/1974).

Presupposto per la richiesta di provvedimenti siffatti è il mancato reperimento di un soggetto nei luoghi di sua abituale presenza, accompagnato dall'assoluta assenza di notizie per un certo periodo di tempo, situazione nella quale può essere opportuno prevedere strumenti conservativi dell'integrità del suo patrimonio, allo scopo di evitare possibili pregiudizi per i soggetti che vantino diritti o abbiano aspettative nei confronti dello scomparso (Cass. n. 1906/1974).

La dichiarazione di scomparsa, ai sensi degli art. 48 ss. c.c., determina solo la quiescenza dei rapporti giuridici facenti capo allo scomparso, e la necessità di conservazione del suo patrimonio, a cui provvede il curatore all'uopo nominato: pertanto, non vi è immissione, neppure temporanea, degli eredi nel possesso dei beni, come si prevede per il caso di assenza, né liberazione o sospensione delle obbligazioni, anche strettamente personali, assunte da terzi verso lo scomparso, né assume alcun rilievo la questione della trasmissibilità del diritto agli eredi (Cass. n. 1253/2005).

La scomparsa non produce di per sè conseguenze sulla capacità processuale della persona, per cui — se non è stato nominato un curatore e questi non ha comunicato la nomina a colui che agisce — la citazione deve essere diretta e notificata allo scomparso (Cass. I, n. 2672/1983).

Procedimento

La disposizione in commento stabilisce che i provvedimenti sono assunti su ricorso dei soggetti interessati, ossia, oltre ai successori legittimi ed al p.m. ex art. 48 c.c., quanti potrebbero subire un danno in ragione della scomparsa.

Poiché la legge non fissa alcun termine, si ritiene che il ricorso possa essere proposto in ogni tempo: tuttavia, il giudice può valutare discrezionalmente l'opportunità della pronuncia (Santoro Passarelli, 377).

A riguardo, è stato ad esempio affermato in sede applicativa che quando risulti che una persona, per il trascorrere degli anni, sia certamente deceduta, non si può far luogo alla nomina di un curatore allo scomparso (Trib. Monza, 24 novembre 1987, in Giur. mer., 1989, 921).

Il procedimento segue le forme di quello in camera di consiglio disciplinato dagli artt. 737 e ss.: pertanto, lo stesso è introdotto con ricorso dinanzi al tribunale competente. Il giudice istruttore avrà poteri di carattere inquisitorio nel corso dell'istruttoria potendo assumere sommarie informazioni ex art. 738.

Forma e regime del provvedimento

Il provvedimento è emesso dal tribunale in composizione collegiale nella forma del decreto motivato.

Tale decreto è reclamabile ex art. 739.

Non è invece, attesa la natura volontaria del procedimento e la conseguente revocabilità e modificabilità del provvedimento emesso al mutare delle circostanze ai sensi dell'art. 742, ammesso il ricorso straordinario per cassazione contro il provvedimento emanato in sede di reclamo.

Poteri del curatore

Il curatore ha il potere di rappresentare lo scomparso in giudizio ovvero in negozi determinati e di impartire i provvedimenti necessari per la conservazione del patrimonio dello stesso. Il curatore conserva tali poteri anche quando siano trascorsi due anni dall'ultima notizia, ove non sia stato promosso un procedimento per la dichiarazione di assenza dello scomparso (Cass. II n. 2247/1972).

Il decreto che dispone la formazione dell'inventario dei beni dello scomparso e designa il notaio alle relative operazioni è revocabile perché il curatore dello scomparso non ha un dovere legale di redigere l'inventario e la competenza del notaio di procedere alla redazione di inventari in materia civile e commerciale sorge, a seguito di delega giudiziale, nei soli casi previsti dalla legge (Trib. Piacenza, 16 settembre 2005, in Riv. not. 2006, n. 4, 1123, con nota di Rocca).

Il curatore dello scomparso, nominato ai sensi dell'art. 48 c.c., può essere autorizzato ad alienare un immobile appartenente al patrimonio dello scomparso, al fine di provvedere al pagamento di debiti maturati e maturandi cui non sia possibile far fronte col normale attivo della gestione del detto patrimonio, giacché tale alienazione può considerarsi rientrante nella finalità di conservazione e gestione del patrimonio stesso (App. Bari 22 gennaio 1997).

Il curatore dello scomparso, in quanto abilitato, ai sensi dell'art. 48 c.c., alla conservazione del patrimonio della persona scomparsa, nel quale rientra anche il diritto, precedentemente acquisito dalla stessa, al trattamento di pensione di vecchiaia, è legittimato a riscuotere, non “iure proprio” ma in nome e per conto dello scomparso, i ratei pensionistici a questo spettanti, senza che a tale legittimazione sia di ostacolo la mancata prova dell'esistenza in vita del pensionato ai sensi dell'art. 69 c.c. essendo tale norma inapplicabile alla specie per l'indubitabile anteriorità dell'insorgenza del diritto alla pensione rispetto alla scomparsa del suo titolare. È legittimo il provvedimento camerale del giudice col quale viene autorizzato il coniuge, in veste di curatore speciale, ad incassare i ratei pensionistici dello scomparso fino alla avvenuta dichiarazione di assenza (Cass. lav., n. 4338/1989).

Il tempo e le risorse professionali impiegate dal curatore dello scomparso nell'attività di amministrazione di società non possono essere retribuiti anche come attività di curatela 'generica', trattandosi di attività che dev'essere retribuita direttamente dalla società, cioè dal soggetto che l'ha ricevuta come prestazione (Cass. II, n. 4081/2014).

Casistica

La «conservazione del patrimonio dello scomparso», ai sensi dell'art. 48 c.c., pur non configurandosi come intrinsecamente dinamica, può implicare la gestione di attività economiche complesse, affinché non subiscano pregiudizio per la momentanea assenza del titolare, sicché il giudice può autorizzare il curatore dell'imprenditore scomparso a gestire le società a lui facenti capo (Cass. n. 4081/2014).

La scomparsa del creditore, con la nomina di un curatore speciale ai sensi dell'art. 48 c.c., non implica di per sè che il debitore dello scomparso debba eseguire od offrire la prestazione dovuta al curatore predetto: invero, la scomparsa non incide sulla capacità o sullo “status” del soggetto (a differenza di quanto si verifica nelle ipotesi di assenza o di morte presunta), mentre è onere del curatore dare notizia della nomina ricevuta, indicando luogo, tempo e modalità dell'adempimento (Cass. I, n. 7364/1991).

Previa autorizzazione del tribunale competente, il curatore dello scomparso può conferire ad una terza persona procura ad amministrare i beni, siti all'estero, alla persona scomparsa intestati e bisognevoli di adeguata amministrazione (Trib. Isernia 8 ottobre 1997, in Dir. fam., 1999, 163, con nota di Fuccillo).

La revindica è atto che non eccede l'ordinaria amministrazione e non è, quindi, necessario che il curatore dello scomparso sia munito di autorizzazione del tribunale per proporla (Cass. I, n. 1987/1962).

L'obbligo dell'Inail di pagamento della rendita vitalizia non rimane sospeso in caso di scomparsa del beneficiario atteso che la dichiarazione di scomparsa, ai sensi degli art. 48 ss. c.c., determina solo la quiescenza dei rapporti giuridici facenti capo allo scomparso, e la necessità di conservazione del suo patrimonio, a cui provvede il curatore all'uopo nominato; non vi è immissione, neppure temporanea, degli eredi nel possesso dei beni, come si prevede per il caso di assenza, nè liberazione o sospensione delle obbligazioni, anche strettamente personali, assunte da terzi verso lo scomparso, nè assume alcun rilievo la questione della trasmissibilità del diritto agli eredi (Cass. lav., n. 1253/2005).

Il curatore dello scomparso, in quanto abilitato, ai sensi dell'art. 48 c.c., alla conservazione del patrimonio della persona scomparsa, nel quale rientra anche il diritto, precedentemente acquisito dalla stessa, al trattamento di pensione di vecchiaia, è legittimato a riscuotere, non "iure proprio" ma in nome e per conto dello scomparso, i ratei pensionistici a questo spettanti, senza che a tale legittimazione - la quale, in mancanza di limiti temporali imposti dal provvedimento di nomina, permane per tutto il periodo della scomparsa, fino alla promozione del procedimento per la dichiarazione di assenza (art. 49 c.c.) - sia di ostacolo la mancata prova dell'esistenza di vita del pensionato ai sensi dell'art. 69 c.c. (secondo cui nessuno è ammesso a reclamare un diritto in nome della persona di cui si ignora l'esistenza, se non prova che la persona esisteva quando il diritto è nato), essendo tale norma inapplicabile alla specie per l'indubitabile anteriorità dell'insorgenza del diritto alla pensione rispetto alla scomparsa del suo titolare (Cass. n. 4338/1989).

Bibliografia

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