Codice di Procedura Civile art. 732 - [Provvedimenti su parere del giudice tutelare] 1[Provvedimenti su parere del giudice tutelare]1 [[I]. I provvedimenti relativi ai minori [315 ss., 343 ss. c.c.], agli interdetti [414 c.c.] e agli inabilitati [415 c.c.] sono pronunciati dal tribunale in camera di consiglio [737 ss.], salvo che la legge disponga altrimenti.] [[II]. Quando il tribunale deve pronunciare un provvedimento nell'interesse di minori, interdetti o inabilitati sentito il parere del giudice tutelare [320 3-5, 344 c.c.], il parere stesso deve essere prodotto dal ricorrente insieme col ricorso [125].] [[III]. Qualora non sia prodotto, il presidente provvede a richiederlo d'ufficio.] [1] Articolo abrogato dall'art. 3, comma 49, lett. a), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". InquadramentoSi riporta, considerata la pendenza di procedimenti regolati dal regime anteriore al d.lgs. n. 149 del 2022, il testo delle disposizioni, corredato del relativo commento, anteriore all'abrogazione dell'articolo in commento. La disposizione in esame, considerato che la regolamentazione della volontaria giurisdizione in materia di incapaci è pressoché interamente disciplinata dal codice civile, costituisce una norma in bianco in materia di competenza, avente carattere residuale (Andrioli, IV, 1968, 411). Il Tribunale provvede secondo il procedimento in camera di consiglio (v. artt. 737 e ss.). Se il provvedimento richiesto deve essere rilasciato previo parere (non vincolante ai fini della decisione) del giudice tutelare, il parere dovrà essere prodotto unitamente al ricorso ed, in mancanza, il Presidente provvede a richiederlo d'ufficio. Avverso il provvedimento può essere, ex art. 739, proposto reclamo dinanzi alla Corte d'Appello. PremessaLa disposizione in esame, considerato che la regolamentazione della volontaria giurisdizione in materia di incapaci è pressoché interamente disciplinata, anche quanto ai profili processuali, dal codice civile, costituisca una norma in bianco in materia di competenza, avente carattere residuale (Andrioli, IV, 1968, 411). Competenza del TribunaleRispetto ai provvedimenti che riguardano i minori, la competenza del Tribunale ordinario è delimitata dall'art. 38 disp. att. c.c., non trovando invero applicazione la norma in commento con riguardo ai provvedimenti demandati al Tribunale per i minorenni. Occorre chiedersi, stante l'emanazione della disposizione prima dell'introduzione dell'istituto dell'amministrazione di sostegno ad opera della l. n. 6/2004, se la disposizione, che pure fa riferimento esclusivo ai provvedimenti da assumere che riguardano interdetti ed inabilitati, possa applicarsi anche in detta ipotesi. Un precedente di merito esclude la competenza del tribunale ad autorizzare l'amministratore di sostegno per l'alienazione di un immobile, spettando al giudice tutelare rilasciare l'autorizzazione (Trib. Modena I, 5 dicembre 2007). Il Tribunale provvede secondo il procedimento in camera di consiglio (v. artt. 737 e ss.). Parere del giudice tutelareSe il provvedimento richiesto deve essere rilasciato previo parere — peraltro non vincolante ai fini della decisione — del giudice tutelare, il parere dovrà essere prodotto unitamente al ricorso ed, in mancanza, il Presidente provvede a richiederlo d'ufficio. Le ipotesi nelle quali il parere del giudice tutelare è obbligatorio sono quelle previste dall'art. 320, comma 5, c.c. (parere in ordine all'esercizio dell'impresa commerciale appartenente ai figli da parte dei genitori), artt. 356, comma 2, c.c. (parere in ordine al compimento da parte del curatore speciale, di atti eccedenti l'ordinaria amministrazione per l'amministrazione di beni donati o lasciati), 375, comma 2, c.c. (parere circa il compimento, da parte del tutore di atti eccedenti l'ordinaria amministrazione elencati nell'art. 375 c.c.), 394, comma 2, c.c. (parere in ordine al compimento, da parte dell'emancipato, di atti eccedenti l'ordinaria amministrazione rientranti nell'elenco di cui all'art. 375 c.c.), 397 c.c. (parere in ordine all'esercizio di un'impresa commerciale senza l'assistenza del curatore da parte dell'emancipato), art. 425 c.c. (parere sulla continuazione dell'impresa da parte dell'inabilitato). ReclamoTrovando applicazione il rito camerale, il provvedimento emesso dal Tribunale in composizione collegiale sarà reclamabile ex art. 739 dinanzi alla Corte d'Appello. Contro i decreti emessi in sede di reclamo, l'art. 739, comma 3, atteso l'assoggettamento dei provvedimenti alla clausola c.d. rebus sic stantibus, esclude l'esperibilità del ricorso per cassazione (Cass. n. 424/1988). 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