Codice di Procedura Civile art. 742 bis - Ambito di applicazione degli articoli precedenti 1 .Ambito di applicazione degli articoli precedenti 1. [I]. Le disposizioni del presente capo si applicano a tutti i procedimenti in camera di consiglio, ancorché non regolati dai capi precedenti o che non riguardino materia di famiglia o di stato delle persone [706 ss.].
[1] Articolo inserito dall'art. 51 l. 14 luglio 1950, n. 581. InquadramentoLa disposizione in commento estende il modello processuale di cui agli artt. 737 e ss. trovano applicazione per tutti i procedimenti camerali, anche se non disciplinati dal codice di procedura civile ed esulanti la materia della famiglia e dello stato delle persone. Ambito applicativo del rito cameraleLa norma in esame precisa che le disposizioni dettate dagli artt. 737 e ss. trovano applicazione per tutti i procedimenti camerali, anche se non disciplinati dal codice di procedura civile ed esulanti la materia della famiglia e dello stato delle persone. Il modello camerale è adottato, in particolare, e solo a titolo esemplificativo, per svariati procedimenti in materia di diritto societario regolati dal codice civile (v. art. 2409 c.c.), in tema di procedure concorsuali secondo quanto previsto dal r.d. n. 267/1942, (per la nuova disciplina v. art. 55 d.lgs. n. 14/2019 – Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza), n materia di equa riparazione per irragionevole durata del processo ai sensi della l. n. 89/2001, ex art. 185 disp. att. per la prima fase sommaria delle opposizioni esecutive, per alcuni procedimenti in materia di comunione e condominio. Pertanto, ad esempio, il decreto con il quale il tribunale quantifica il compenso al commissario liquidatore nell'ambito della procedura di concordato preventivo ha natura giurisdizionale e non è revocabile (Cass. n. 7591/2016). BibliografiaAsprella, Il regime delle spese nei procedimenti camerali, in AA. VV., Le spese nel processo, Suppl. a Giur. mer. 2009, n. 7/8, 44 ss.; Bove, Art. 111 cost. e «giusto questo processo civile», in Riv. dir. proc. 2002, 479; Cerino Canova, Per la chiarezza delle idee in tema di procedimento camerale e di giurisdizione volontaria, in Riv. dir. civ. 1987, I, 431 s.; Chiarloni, Il nuovo art. 111 Cost. e il processo civile, in Riv. dir. proc. 2000, 1010; Chizzini, La revoca dei provvedimenti di volontaria giurisdizione, Padova, 1994; Civinini, I procedimenti in camera di consiglio, Torino, 1994; Comoglio, Difesa e contraddittorio nei procedimenti in camera di consiglio, in Riv. dir. proc., 1997, 731; Denti, La giurisdizione volontaria rivisitata, Riv. trim. dir. proc. civ. 1987, 325 s.; Fazzalari, Giurisdizione volontaria. Profilo sistematico, Padova, 1953; Fazzalari, Giurisdizione volontaria (dir. proc. civ.), in Enc. dir., XIX, Milano, 1970, 330 s.; Fazzalari, Procedimento camerale e tutela dei diritti, in Riv. dir. proc. 1988, 909 s.; Jannuzzi-Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2002; Micheli, Camera di consiglio (dir. proc. civ.), in Enc. dir., V, Milano, 1959, 981 s.; Monteleone, Camera di consiglio (dir. proc. civ.), in Nss. D.I. - App., I, Torino, 1980, 986 s.; Montesano, « Dovuto processo » su diritti incisi da giudizi camerali e sommari, in Riv. dir. proc. 1989, 915 s.; Pagano, Contributo allo studio dei procedimenti in camera di consiglio, in Dir. e giur. 1988, 11 s.; Proto Pisani, Usi e abusi della procedura camerale ex art. 737 ss., in Riv. dir. civ. 1990, 393 ss.; Verde, La volontaria giurisdizione, Padova, 1989. |