Codice di Procedura Civile art. 743 - Copia degli atti.

Rosaria Giordano

Copia degli atti.

[I]. Qualunque depositario pubblico, autorizzato a spedire copia degli atti che detiene, deve rilasciarne copia autentica [2714, 2715 c.c.], ancorché l'istante o i suoi autori non siano stati parte nell'atto, sotto pena dei danni e delle spese, salve le disposizioni speciali della legge sulle tasse di registro e bollo.

[II]. La copia d'un testamento pubblico [603 c.c.] non può essere spedita durante la vita del testatore, tranne che a sua istanza, della quale si fa menzione nella copia.

Inquadramento

La norma è la prima di quelle dedicate alla copia e collazione degli atti pubblici in modo da consentire ai soggetti interessati di richiedere copia di atti pubblici con la conseguente possibilità di adire il giudice a fronte di un illegittimo diniego (Cass. S.U., n. 1629/2010).

Sebbene la disposizione abbia carattere sostanziale, tutelando il bene della vita ad ottenere il documento (Evangelista, 1), alla richiesta dell'istante seguono una serie di attività che possono sfociare in un procedimento di giurisdizione volontaria (Panzarola, 2001, 293 ss.).

I pubblici depositari cui può essere diretta l'istanza sono stati identificati dalle Sezioni Unite in soggetti come i notai, cancellieri, conservatori di registri etc., ai quali la legge attribuisce la qualifica di pubblico depositario, nel senso che detiene non soltanto per sé per l'esercizio di una pubblica funzione, ma anche per il pubblico, salvo che sussistano impedimenti previsti dalla legge (Cass. S.U., n. 1629/2010).

Premessa

La disposizione apre quelle che regolano la copia e collazione degli atti pubblici in modo da consentire ai soggetti interessati di richiedere copia di atti pubblici con la conseguente possibilità di adire il giudice a fronte di un illegittimo diniego (sulla sussistenza della giurisdizione del giudice ordinario v. Cass. S.U., n. 1629/2010).

Appare prevalente la tesi per la quale la norma avrebbe carattere sostanziale, sebbene collocata nel codice di procedura civile, in quanto avente ad oggetto il diritto ad un bene della vita identificabile nell'ottenimento di documenti aventi efficacia rappresentativa (Evangelista, 1).

Peraltro, alla richiesta dell'istante dei documenti seguono una serie di attività procedimentali sicché la dottrina dominante attribuisce al procedimento natura giurisdizionale, collocandolo nell'ambito della giurisdizione volontaria (Panzarola, 2001, 293).

Nozione di pubblici depositari

La norma resta silente sul novero dei soggetti che possono essere destinatari della richiesta di copia di atti e documenti.

Sulla questione sono intervenute le Sezioni Unite della Corte di Cassazione chiarendo che si tratta di soggetti come i notai, cancellieri, conservatori di registri etc., ai quali la legge attribuisce la qualifica di pubblico depositario, nel senso che detiene non soltanto per sé per l'esercizio di una pubblica funzione, ma anche per il pubblico, salvo che sussistano impedimenti previsti dalla legge (Cass. S.U., n. 1629/2010).

Istanza

La richiesta ha ad oggetto il rilascio della copia autentica di un atto pubblico.

È stato evidenziato che deve trattarsi di uno specifico atto o documento, sicché deve ritenersi illegittima una pretesa esplorativa dell'istante.

È legittimato qualunque interessato e la violazione del dovere da parte del pubblico ufficiale determina il diritto dell'istante di agire a tal fine in un autonomo giudizio di cognizione di carattere risarcitorio, oltre che di utilizzare il procedimento ex art. 745 (Trisorio Liuzzi, 401).

Limitazioni

Il diritto di ottenere il rilascio della copia è subordinato al rispetto della legislazione in materia di registro e bollo, secondo quanto previsto dall'art. 66 d.P.R. n. 131/1986, dichiarato parzialmente illegittimo nella parte in cui subordinava il diritto di ottenere copia di provvedimenti giudiziari necessari per procedere ad esecuzione forzata al pagamento dell'imposta di registro (Corte cost., n. 22/2002).

In conformità all'art. 67 l. n. 89/1913, c.d. l. not., inoltre la copia di un testamento pubblico non può essere spedita durante la vita del testatore che su sua richiesta a lui stesso o ad un mandatario speciale munito di procura speciale in forma autentica.

Bibliografia

Civinini, I procedimenti in camera di consiglio, Torino, 1994; Comoglio, Decreto ex art. 745 c.p.c. Condanna della P.A. a un facere, in Nuova giur. civ. comm. 1987, I, 63 s.; Evangelista, Copia, collazione e riproduzione di atti e documenti, in Enc giur., IX, Roma, 1988; Fazzalari, Giurisdizione volontaria (dir. proc. civ.), in Enc. dir., XIX, Milano, 1970, 330 s.; Jannuzzi-Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Lanfranchi, La cameralizzazione del giudizio sui diritti, in Giur. it. 1989, IV, 33 s.; Martinetto, Copia e collazione di atti, in Nss. D.I., IV, Torino, 1964, 842 s.; Panzarola, Il procedimento per copia e collazione di atti pubblici (artt. 743 ss. c.p.c.), in Giusto processo civile e procedimenti decisori sommari, a cura Lanfranchi, Torino, 2001, 293; Panzarola, Copia, collazione e riproduzione di atti e documenti, in Enc giur., Agg., Roma, 2007; Petrucci, Copia e collazione di atti pubblici, in Enc. dir., X, Milano, 1962, 636 s.; Trisorio Liuzzi, Copia e collazione di atti, in Dig. civ., IV, Torino, 1989, 400 s.; Verde, Sulla consultazione del fascicolo fallimentare e sul rilascio di copie degli atti, in Giust. civ. 1970, I, 1687.

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