Codice di Procedura Civile art. 759 - Informazioni e nomina del custode.Informazioni e nomina del custode. [I]. Durante le operazioni di apposizione dei sigilli, il giudice1 assume le informazioni che ritiene opportune allo scopo di accertare che nessuna cosa sia stata asportata. [II]. Per la conservazione delle cose sigillate nomina un custode [65 1].
[1] V. sub art. 660. InquadramentoDurante le operazioni di apposizione dei sigilli, il giudice ha la facoltà di assumere informazioni al fine di verificare, secondo quanto la norma espressamente stabilisce, che nessun bene sia stato asportato: è da credere, tuttavia, che la disposizione minus dixit quam voluit, e che il giudice possa, secondo le circostanze, acquisire informazioni, ad esempio interrogando i coabitanti col defunto o i vicini di casa, anche in ordine all'esistenza di ulteriori luoghi attualmente utilizzati dal de cuius per il ricovero dei propri beni. Non sembra al contrario potersi condividere l'opinione dottrinale secondo cui l'assunzione delle informazioni prevista dalla norma potrebbe avere luogo soltanto in caso di assenza degli interessati, negando che il giudice abbia poteri istruttori (Satta, 1971, 72): in questa fase, infatti, può essere tutt'altro che agevole individuare tali interessati e, d'altronde, l'iniziativa della sigillazione è nella pratica spesso motivata da situazioni di potenziale conflittualità nelle quali non sempre chi assume l'iniziativa dell'apposizione dei sigilli è in condizione di indicare dove il defunto conservasse i suoi beni. Qualora risulti che alcuni beni sono stati collocati presso terzi, il giudice deve provvedere alla sigillatura presso di loro, nei limiti già individuati nel commento all'art. 752. Dell'attività di acquisizione delle informazioni il cancelliere redige processo verbale ai sensi dell'art. 126. Eseguita la sigillazione, il giudice nomina un custode delle cose sigillate, e quest'ultimo ha normalmente un compito di mera vigilanza, dal momento che le chiavi delle serrature, ivi comprese innanzitutto le porte di accesso, sono custodite dal cancelliere fino a quando non sia ordinata la rimozione dei sigilli, ex art. 756. La previsione della nomina del custode trova tuttavia fondamento nella funzione stessa dell'istituto, che è volto a supplire ad uno stato di vacanza nell'amministrazione. Nell'esperienza pratica è difatti il custode che si occupa delle eventuali necessità, se del caso previa autorizzazione all'accesso nei luoghi sigillati, come nell'ipotesi che occorre eseguire interventi particolarmente urgenti all'interno dell'immobile. Non vi sono ostacoli a che la nomina del custode ricada sul ricorrente ovvero su uno dei chiamati all'eredità. Egli è soggetto alla disciplina prevista dagli artt. 62 ss. e, dunque, deve eseguire l'incarico con la diligenza del buon padre di famiglia, ex art. 67. 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