Codice di Procedura Civile art. 763 - Provvedimento di rimozione.Provvedimento di rimozione. [I]. La rimozione dei sigilli è ordinata con decreto dal giudice1 su istanza di alcuna delle persone indicate nell'articolo 753 numeri 1, 2 e 42. [II]. Nei casi previsti nell'articolo 754 può essere ordinata anche d'ufficio e, se ricorrano le ipotesi di cui ai numeri 2 e 3, la rimozione deve essere seguita dall'inventario. [III]. L'istanza e il decreto sono stesi di seguito al processo verbale di apposizione.
[1] V. sub art. 660. [2] A norma dell'art. 27, comma 1, lett. c), numero 1) del d.lgs. 13 luglio 2017, n. 116, dopo le parole: «dal giudice» sono inserite le seguenti: «di pace», ai sensi dell'art. 32, comma 3 del d.lgs. 116 cit. le disposizioni di cui all'art. 27 citato entrano in vigore il 31 ottobre 2021. InquadramentoCompetente a disporre la rimozione, come per l'apposizione, è il tribunale in composizione monocratica, ex ar\t. 763 (a norma dell'art. 27 d.lgs. n. 116/2017, al comma 1 dell'articolo in commento, dopo le parole: «dal giudice» sono inserite le seguenti: «di pace», ai sensi dell'art. 32, d.lgs. n. 116/2017 cit. le disposizioni di cui all'art. 27 cit. come da ultimo modificato dall'art. 8-bis, comma 1, lett. b), d.l. 30 dicembre 2019, n. 162, conv., con modif., in l. 28 febbraio 2020, n. 8, entreranno in vigore il 31 ottobre 2025) e art. 105 d.lgs. n. 51/1998. Nessun potere, in proposito, spetta al giudice di pace, che, una volta eseguita la sigillazione, ai sensi dell'art. 752, comma 2, deve limitarsi a trasmettere il verbale (Moscati, 320). Territorialmente competente è il giudice del luogo dell'apertura della successione ossia, secondo l'opinione preferibile, lo stesso giudice competente per l'apposizione. Legittimati a chiedere la rimozione dei sigilli sono tutti coloro che possono chiedere la sigillazione, ai sensi dell'art. 753, eccezion fatta per i coabitanti e le persone di servizio. Ciò anche nel caso che l'apposizione dei sigilli sia stata disposta d'ufficio, ex art. 754. La rimozione dei sigilli, poi, può essere ordinata anche d'ufficio, quando sia stata disposta ai sensi dell'art. 754. Si sostiene che sia legittimato a chiedere la rimozione dei sigilli anche il curatore dell'eredità giacente medio tempore nominato (Natoli, 272; Ferri, in Comm. S.B., 1997, 164). Il provvedimento è dato con decreto, senza che sia richiesta motivazione, la quale è prevista nel solo caso che non sia rispettato il termine dilatorio di tre giorni, ai sensi dell'art. 762. La dottrina che pure ammette il reclamo contro l'apposizione dei sigilli, esclude che il medesimo rimedio possa trovare applicazione in caso di rimozione dei sigilli. Difatti, per impugnare il provvedimento di rimozione dei sigilli, gli interessati — come ora si vedrà — devono proporre opposizione, ai sensi dell'art. 764 (Grossi, 535). Si ritiene, invece, che il decreto che ordina la rimozione sia in ogni momento modificabile e revocabile dal giudice che lo ha emesso, ex art. 742. Nell'interrogarsi sulla delimitazione dei poteri del giudice dei sigilli successivamente alla rimozione dei medesimi, la giurisprudenza si è chiesta se a questo competa, a norma degli artt. 752 ss., anche il potere di impartire al custode ed agli istituti bancari le opportune disposizioni in ordine alla consegna dei beni a colei che i giudici di merito hanno identificato, ormai irrevocabilmente, come legittima proprietaria. Si è detto che incombe al giudice il potere-dovere di impartire al custode, suo ausiliario, tutte le disposizioni che, senza incidere su eventuali diritti in conflitto, si rendano necessarie, relativamente alla consegna dei beni inventariati. per prevenire ogni questione sulla legittimità di tale consegna o dirimere quelle già in atto, sempre limitatamente a questo oggetto (Pret. Napoli 18 gennaio 1980, n. 326, Dir e giur., 1980, 326). 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