Codice di Procedura Civile art. 816 septies - Anticipazione delle spese 1 .Anticipazione delle spese1. [I]. Gli arbitri possono subordinare la prosecuzione del procedimento al versamento anticipato delle spese prevedibili. Salvo diverso accordo delle parti, gli arbitri determinano la misura dell'anticipazione a carico di ciascuna parte. [II]. Se una delle parti non presta l'anticipazione richiestale, l'altra può anticipare la totalità delle spese. Se le parti non provvedono all'anticipazione nel termine fissato dagli arbitri, non sono più vincolate alla convenzione di arbitrato con riguardo alla controversia che ha dato origine al procedimento arbitrale. [1] Articolo inserito dall'art. 22, d.lg. 2 febbraio 2006, n. 40, a far data dal 2 marzo 2006. Ai sensi dell'art. 27, comma 4, d.lg. n. 40, cit., la disposizione si applica ai procedimenti arbitrali, nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta successivamente alla data di entrata in vigore del decreto. InquadramentoCon tale disposizione il legislatore ha inteso tutelare gli arbitri, garantendo loro di non lavorare in perdita. Viceversa, l'art. 814, comma 1, contemplando il diritto degli arbitri al rimborso delle spese e all'onorario per l'opera prestata, pare implicitamente subordinare detto pagamento alla conclusione dell'attività. Poiché l'inottemperanza di una delle parti non deve impedire lo svolgimento dell'arbitrato, è consentito all'altra, in questo caso, di versare l'intero, salvo poi a ripetere quanto corrisposto all'esito, ove favorevole, dell'arbitrato. Se, viceversa, l'anticipazione non è corrisposta, gli arbitri non sono vincolati a dare seguito all'incarico ricevuto, dal quale possono pertanto sciogliersi. In caso di subordinazione, da parte degli arbitri, della prosecuzione del procedimento al versamento anticipato delle spese prevedibili, il mancato versamento del fondo spese nel termine fissato determina ipso iure, ex art. 816 septies c.p.c., lo scioglimento del vincolo derivante dalla convenzione di arbitrato, limitatamente alla controversia che ha dato origine al procedimento arbitrale, non necessitando alcuna dichiarazione in tal senso degli arbitri (Cass. n. 3259/2022). Si discute se la norma si riferisca alle sole spese, o anche agli onorari. Secondo la giurisprudenza, per spese prevedibili devono intendersi quelle parametrate agli esborsi necessari per lo svolgimento dell'arbitrato, quelle di segreteria (Cass. n. 15820/2008; Cass. n. 10141/2004; Cass. n. 14182/2004) o di eventuali consulenti. Il riferimento della disposizione agli onorari è stato di recente escluso. In tema di arbitrato rituale, la previsione dell'art. 816-septies, secondo cui gli arbitri possono subordinare la prosecuzione del procedimento al versamento anticipato delle spese prevedibili, pur dettata a tutela degli arbitri e fondata sui doveri di collaborazione scaturenti dal rapporto di mandato, non è ricollegabile ad una mera richiesta degli arbitri stessi, essendo necessaria - come ben evidenzia il termine «subordinare» usato dal legislatore - una specifica manifestazione di volontà diretta a condizionare la prosecuzione del procedimento al versamento delle somme dovute a titolo di anticipazione delle spese, la cui indicazione non può comprendere anche gli onorari, non essendo consentito agli arbitri procedere alla liquidazione del proprio compenso (Cass. n. 17956/2015). BibliografiaAuletta F., Dell'arbitrato, in Sassani B. (a cura di), La riforma delle società. Il processo, Torino, 2003, 336; Bertoldi, Art. 813-bis. 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Controversie arbitrabili, in Briguglio A. e Capponi B. (a cura di), Commentario alle riforme del processo civile, III, 2, Padova, 2009; Odorisio, Arbitrato rituale e «lavori pubblici», Milano, 2011, 598; Punzi, Disegno sistematico dell'arbitrato, Padova, 2012; Ricci, Il nuovo arbitrato societario, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2003, 521; Ricci, Dalla «transigibilità» alla «disponibilità» del diritto. 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