Codice di Procedura Civile art. 819 - Questioni pregiudiziali di merito1.Questioni pregiudiziali di merito1. [I]. Gli arbitri risolvono senza autorità di giudicato tutte le questioni rilevanti per la decisione della controversia, anche se vertono su materie che non possono essere oggetto di convenzione di arbitrato, salvo che debbano essere decise con efficacia di giudicato per legge. [II]. Su domanda di parte, le questioni pregiudiziali sono decise con efficacia di giudicato se vertono su materie che possono essere oggetto di convenzione di arbitrato. Se tali questioni non sono comprese nella convenzione di arbitrato, la decisione con efficacia di giudicato è subordinata alla richiesta di tutte le parti. [1] Articolo sostituito dall'art. 22, d.lg. 2 febbraio 2006, n. 40, a far data dal 2 marzo 2006. Ai sensi dell'art. 27, comma 4, d.lg. n. 40, cit., la disposizione si applica ai procedimenti arbitrali, nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta successivamente alla data di entrata in vigore del decreto. . L'articolo era stato precedentemente sostituito dall'art. 10 l. 5 gennaio 1994, n. 25. Il testo anteriore alla riforma recitava: «Questioni incidentali. - [I]. Se nel corso del procedimento sorge una questione che per la legge non può costituire oggetto di giudizio arbitrale, gli arbitri, qualora ritengano che il giudizio ad essi affidato dipende dalla definizione di tale questione, sospendono il procedimento. [II]. Fuori di tali ipotesi gli arbitri decidono tutte le questioni insorte nel giudizio arbitrale. [III]. Nel caso previsto dal primo comma il termine stabilito nell'articolo 820 resta sospeso fino al giorno in cui una delle parti notifichi agli arbitri la sentenza passata in giudicato che ha deciso la causa incidentale; ma se il termine che resta a decorrere ha una durata inferiore a sessanta giorni, è prorogato di diritto fino a raggiungere i sessanta giorni». InquadramentoAlla luce della disposizione gli arbitri risolvono, senza autorità di giudicato, tutte le questioni rilevanti per la decisione della controversia, anche se vertono su materie non arbitrabili, escluso il caso che si tratti di questioni che per legge devono essere decise con autorità di giudicato. È stato in tal modo generalizzato il potere di cognizione incidentale degli arbitri limitando simmetricamente la rilevanza del requisito della compromettibilità al caso di questione da decidersi con efficacia di giudicato. In quest'ultimo caso, ai sensi dell'art. 819-bis, comma 1, n. 2, gli arbitri hanno l'obbligo di sospendere il procedimento, indipendentemente dalla attuale pendenza della causa ordinaria sul rapporto pregiudiziale. È poi previsto che gli arbitri possono decidere con efficacia di giudicato anche le questioni pregiudiziali, ovviamente vertenti su materie che possono essere oggetto di convenzione di arbitrato, quando vi sia l'accordo delle parti. Non è invece richiesto il consenso degli arbitri, nonostante vi sia una dilatazione dell'oggetto del processo ed un ampliamento della prestazione posta a loro carico contrattuale. BibliografiaAuletta F., Dell'arbitrato, in Sassani B. (a cura di), La riforma delle società. Il processo, Torino, 2003, 336; Bertoldi, Art. 813-bis. Decadenza degli arbitri, in Consolo (diretto da), Codice di procedura civile commentato, I, Milano, 2013; Borghesi, L'arbitrato del lavoro dopo la riforma, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2006, 823; Bove, L'arbitrato nelle controversie societarie, in Giust. civ. 2003, II, 476; Bove, L'arbitrato irrituale dopo la riforma, in judicium.it 2006; Bove, Art. 808-ter. Arbitrato irrituale, in Menchini (a cura di), La nuova disciplina dell'arbitrato, Padova, 2010, 65; Bove, Arbitrato e fallimento, in Riv. arb. 2012, 293; Briguglio, Inderogabilità della competenza territoriale ex art. 810 c.p.c., in Riv. arb. 1993, 430; Briguglio, La dimensione transnazionale dell'arbitrato, in Riv. arb. 2005, 679; Carpi, Profili dell'arbitrato in materia di società, in Riv. arb. 2003, 417; Chiarloni, Appunti sulle controversie deducibili in arbitrato societario e sulla natura del lodo, in Riv. trim. dir. e proc. civ. 2004, 127; Cusa, La società di arbitrato amministrato, in Riv. trim. dir proc. civ. 2007, 779; Di Marzio, Arbitrato e procedimento per convalida: una relazione difficile, in Giur. mer. 2007, 2822; Fazzalari, L'arbitrato, Torino, 1997; Grasso, La clausola compromissoria in caso di cessione del credito, in Giust. civ. 2004, I, 2302; La China, L'arbitrato: il sistema e l'esperienza, Milano, 2011; Luiso, Clausola compromissoria e clausola di deroga alla competenza territoriale, in Riv. arb. 2003, 75; Menchini (a cura di), La nuova disciplina dell'arbitrato, Padova, 2010; Motto, Art. 806. Controversie arbitrabili, in Briguglio A. e Capponi B. (a cura di), Commentario alle riforme del processo civile, III, 2, Padova, 2009; Odorisio, Arbitrato rituale e «lavori pubblici», Milano, 2011, 598; Punzi, Disegno sistematico dell'arbitrato, Padova, 2012; Ricci, Il nuovo arbitrato societario, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2003, 521; Ricci, Dalla «transigibilità» alla «disponibilità» del diritto. I nuovi orizzonti dell'arbitrato, in Riv. arb. 2006, 265; Ricci, La convenzione di arbitrato e le materie arbitrabili nella riforma, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2007, 759; Ruffini, Arbitrato e disponibilità dei diritti nella legge delega per la riforma del diritto societario, in Riv. dir. proc. 2002, 149; Ruffini, Il nuovo arbitrato per le controversie societarie, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2004, 495; Ruffini, Il patto compromissorio, in Fazzalari (a cura di), La riforma della disciplina dell'arbitrato, Milano, 2006; Salvaneschi, La cessione di credito trasferisce al cessionario anche la clausola compromissoria che accede al credito stesso, in Riv. arb. 2001, 519; Salvaneschi, Impugnativa in via arbitrale della delibera di impugnativa del bilancio, in Riv. arb., 2010, 59; Sassani, L'arbitrato a modalità irrituale, in judicium.it, 2006; Sassani, Art. 808-ter. Arbitrato irrituale, in Comoglio, Consolo, Sassani e Vaccarella (a cura di), Commentario del codice di procedura civile, Torino, 2012, 116; Spatuzzi A., L'indisponibilità del diritto soggettivo quale limite di arbitrabilità delle controversie, Riv. arb., 2014, 763; Vaccarella, Art. 813-ter. Decadenza degli arbitri, in Briguglio e Capponi, Commentario alle riforme del processo civile, III, 2, Padova, 2009; Verde, Arbitrato irrituale, in Riv. arb. 2005, 674; Verde, Lineamenti di diritto dell'arbitrato, Torino, 2010; Zucconi Galli Fonseca, Ancora su successione e arbitrati, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2008, 1363; Zucconi Galli Fonseca, L'arbitrato nelle controversie di lavoro: bilancio e prospettive di riforma, in Riv. arb. 2008, 459; Zucconi Galli Fonseca, Art. 806. Controversie arbitrabili, in Menchini S. (a cura di), La nuova disciplina dell'arbitrato, Padova, 2010; Zucconi Galli Fonseca, Ancora su arbitrato rituale e fallimento, in Riv. arb. 2014, 1. |