Codice di Procedura Penale art. 33 quater - Effetti della connessione sulla composizione del giudice1 .

Aldo Aceto

Effetti della connessione sulla composizione del giudice1 .

1. Se alcuni dei procedimenti connessi [12] appartengono alla cognizione del tribunale in composizione collegiale [33-bis] ed altri a quella del tribunale in composizione monocratica [33-ter], si applicano le disposizioni relative al procedimento davanti al giudice collegiale, al quale sono attribuiti tutti i procedimenti connessi.

 

[1] L’ art. 169 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51 ha sostituito l’intero contenuto del capo, originariamente costituito dal solo art. 33, con effetto dal termine indicato sub art. 6 , salvo per quanto riguarda gli artt. 33-bis e 33-ter , per i quali è stata stabilita come data di efficacia quella del 2 gennaio 2000, ai sensi dell'art. 247, comma 2-bis lett. a) d.lg. n. 51, cit., inserito dall'art. 3 d.l. 24 maggio 1999, n. 145, conv., con modif., dalla l. 22 luglio 1999, n. 234.

Inquadramento

La connessione opera quale criterio originario di attribuzione della competenza (art. 12) e quale motivo di possibile riunione dei processi (art. 17). La norma in commento ne disciplina le conseguenze anche sulla composizione del giudice.

I presupposti di applicabilità della norma

La connessione di procedimenti di cui all'art. 12, opera, nell'ambito del medesimo ufficio giudiziario, quale criterio di applicazione del rito cd. collegiale a tutti i procedimenti connessi quando anche un solo reato appartiene alla cognizione del collegio. 

In tal caso la riunione è sempre disposta davanti al tribunale in composizione collegiale e tale composizione resta ferma anche in caso di successiva separazione dei processi (art. 17, comma 1-bis).

Ma se la riunione presuppone, come già detto (si veda il commento all'art. 17), l'esercizio dell'azione penale, la norma in commento, che fa riferimento al procedimento, si applica sin dalla fase delle indagini preliminari, imponendo al pubblico ministero l'esercizio dell'azione nei modi previsti per il rito collegiale anche per i reati di competenza del tribunale in composizione monocratica (amplius, sub art. 33-septies).

Gli effetti della connessione sull'attribuzione monocratica o collegiale si determinano al momento del rinvio a giudizio da parte del giudice dell'udienza preliminare e, qualora venga meno la connessione per effetto di pronuncia di sentenza di proscioglimento, il giudice deve disporre il rinvio a giudizio davanti al tribunale in composizione monocratica anche nel caso in cui residuino solo reati per i quali è previsto il decreto di citazione diretta a giudizio (Cass. S.U., n. 48590/2019).

Bibliografia

Ciarniello, Sub art. 33-quater, in Codice di procedura penale, a cura di Canzio e Tranchina, t. I, Milano, 2012, 407 ss.

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