Codice di Procedura Penale art. 49 - Nuova richiesta di rimessione (1).Nuova richiesta di rimessione (1). 1. Anche quando la richiesta è stata accolta, il pubblico ministero o l'imputato può chiedere un nuovo provvedimento per la revoca di quello precedente o per la designazione di un altro giudice. 2. L'ordinanza che rigetta o dichiara inammissibile per manifesta infondatezza la richiesta di rimessione [48] non impedisce che questa sia nuovamente proposta purché fondata su elementi nuovi. 3. È inammissibile per manifesta infondatezza anche la richiesta di rimessione non fondata su elementi nuovi rispetto a quelli già valutati in una ordinanza che ha rigettato o dichiarato inammissibile una richiesta proposta da altro imputato dello stesso procedimento o di un procedimento da esso separato. 4. La richiesta dichiarata inammissibile per motivi diversi dalla manifesta infondatezza può essere sempre riproposta. (1) Articolo così sostituito dall'art. 1 4 l. 7 novembre 2002, n. 248. Il testo originario recitava: «1. Anche quando la richiesta di rimessione è stata accolta, il pubblico ministero o l'imputato può chiedere un nuovo provvedimento per la revoca di quello precedente o per la designazione di un altro giudice. Si osservano le disposizioni dell'articolo 47. 2. L'ordinanza che rigetta o dichiara inammissibile per manifesta infondatezza la richiesta di rimessione non impedisce che questa sia nuovamente proposta purché sia fondata su elementi nuovi. La richiesta dichiarata inammissibile per altri motivi può essere sempre riproposta». V. la disposizione transitoria dettata dall'art. 1 5 l. n. 248, cit. InquadramentoLa definizione del procedimento di rimessione è immutabile rebus sic stantibus. Fatti nuovi che restituiscono all'ambiente originario la sua naturale serenità impongono il ritorno del processo alla sua sede naturale. Lo spostamento non preclude, a sua volta, ulteriori spostamenti se nella nuova sede si ripetono le medesime condizioni. Gli effetti dell'accoglimento della richiesta. La revoca della remissione e l'ulteriore rimessioneL'ordinanza con cui la Corte di cassazione accoglie la richiesta di remissione del processo non preclude: a) la successiva richiesta di revoca del provvedimento di rimessione, se sopravvengono fatti nuovi o fatti ignorati dal giudice, perché non acquisiti agli atti del procedimento (ma non prove nuove relative a fatti preesistenti), dai quali risulti il venir meno delle ragioni che determinarono lo spostamento del processo e la sua sottrazione al giudice naturale (Cass. V, n. 505/1995; cfr. altresì, Cass. VII, n. 8151/2003); b) la richiesta di rimessione ad altro giudice se anche presso quello ad quem dovessero riscontrarsi le gravi situazioni locali di cui all'art. 47. Gli effetti non (sempre) preclusivi della dichiarazione di inammissibilità o di rigetto della richiestaSe la richiesta di remissione è stata respinta o dichiarata inammissibile, occorre distinguere. Se il rigetto o l'inammissibilità riguardano il merito della richiesta, la domanda non può essere reiterata in assenza di fatti nuovi. Per «elementi nuovi» vanno intesi non solo quelli sopravvenuti alla precedente che non sia stato possibile produrre all'udienza di discussione di essa, ma anche quelli a quest'ultima preesistenti, incolpevolmente ignorati e dei quali l'istante sia venuto a conoscenza dopo l'udienza medesima (Cass. VII, n. 8151/2003). Non sono nuovi gli elementi comunque valutati in un'ordinanza che ha rigettato o dichiarato inammissibile una richiesta proposta da un altro imputato dello stesso procedimento o di un procedimento da esso separato. Se la richiesta è stata dichiarata inammissibile per motivi diversi dalla manifesta infondatezza, essa può essere sempre riproposta. BibliografiaCaputo, sub art. 49, in Codice di procedura penale, a cura di Canzio e Tranchina, t. I, Milano, 2012, 607 ss. |