Codice di Procedura Penale art. 58 - Disponibilità della polizia giudiziaria.

Aldo Aceto

Disponibilità della polizia giudiziaria.

1. Ogni procura della Repubblica dispone [327] della rispettiva sezione [56]; la procura generale presso la corte di appello dispone di tutte le sezioni istituite nel distretto [9 att.; 83 ord. giud.; 6 att. ord. giud.].

2. Le attività di polizia giudiziaria per i giudici del distretto [131] sono svolte dalla sezione [56] istituita presso la corrispondente procura della Repubblica.

3. L'autorità giudiziaria si avvale direttamente del personale delle sezioni a norma dei commi 1 e 2 e può altresì avvalersi di ogni servizio o altro organo di polizia giudiziaria [56] (1).

(1) V. l'art. 12 4 e 5 d.l. 13 maggio 1991, n. 152, conv., con modif., in l. 12 luglio 1991, n. 203 e l'art. 8 d.l. 15 gennaio 1991, n. 8, conv., con modif. in l. 15 marzo 1991, n. 82.

Inquadramento

La norma ribadisce e disciplina il principio della disponibilità diretta della polizia giudiziaria da parte dell'autorità giudiziaria codificato dall'art. 109 Cost.

La dipendenza della polizia giudiziaria dall'autorità giudiziaria. Rinvio

La disponibilità della polizia giudiziaria non equivale alla sua dipendenza gerarchica dall'autorità giudiziaria, bensì ad una dipendenza funzionale (si veda il commento all'art. 56 e la giurisprudenza costituzionale ivi riportata).

Non è inutile ricordare, in questa sede, che l'Assemblea Costituente, nel deliberare la definitiva stesura della norma di cui all'art. 109 Cost., approvò un ordine del giorno con il quale si facevano «voti per la creazione di un corpo specializzato di polizia alle dirette dipendenze dell'autorità giudiziaria» (La Costituzione della Repubblica Italiana, illustrata con i lavori preparatori, a cura di Falzone-Palermo-Cosentino, 1976, 352 ss.).

Come affermato dalla Corte cost. n. 122/1971, l'art. 109, «a prescindere dalle sue possibili implicazioni di carattere organizzativo, ha comunque il preciso ed univoco significato di istituire un rapporto di dipendenza funzionale della polizia giudiziaria dalla autorità giudiziaria, escludendo interferenze di altri poteri nella condotta delle indagini, in modo che la direzione ne risulti effettivamente riservata all'autonoma iniziativa dell'autorità giudiziaria medesima» (Corte cost. n. 114/1968), un rapporto che riguarda l'ufficiale e l'agente di polizia giudiziaria quale organo ausiliario dell'ufficio giudiziario, posto alle sue dipendenze per lo svolgimento delle indagini, non in quanto testimone (sent. n. 114, cit.); un rapporto che non è però incompatibile con «l'assoggettamento a particolari vincoli di dipendenza nei confronti dei procuratori generali presso le corti d'appello di una parte soltanto delle forze di polizia che esercitano funzioni di polizia giudiziaria (restando peraltro anche le altre forze di polizia tenute all'osservanza degli ordini dell'autorità stessa e soggette alle sanzioni disciplinari direttamente irrogabili dal competente procuratore generale), come [a suo tempo] disposto dall'art. 220, modificato con la novella del 1955, e dagli artt. 1-3 del d.P.R. n. 932/1955».

La norma ribadisce il rapporto di dipendenza funzionale della polizia giudiziaria all'autorità giudiziaria secondo gradi crescenti di dipendenza funzionale, che si traduce: a) nella disponibilità diretta da parte della procura della Repubblica della sezione istituita presso di essa (sezione che dipende dal procuratore capo che la dirige e ne coordina le attività, artt. 59 e 9, disp. att.); b) nella disponibilità diretta, anche da parte dei giudici, della sezione di polizia giudiziaria istituita presso la corrispondente procura della Repubblica; c) nella possibilità, da parte di giudici e pubblici ministeri, di avvalersi (si noti il diverso termine utilizzato) dei servizi e degli altri organi di polizia giudiziaria.

La norma ribadisce, altresì, la disponibilità diretta, da parte della procura generale presso la corte di appello, di tutte le sezioni di polizia giudiziaria del distretto.

Va ricordato che a norma dell'art. 83, r.d. n. 12/1941 (Ordinamento giudiziario), come sostituito dall'art. 23, d.P.R. n. 449/1988, «il procuratore generale presso la corte d'appello esercita la sorveglianza nel distretto della corte di appello sulla osservanza delle norme relative alla diretta disponibilità della polizia giudiziaria da parte della autorità giudiziaria» e che a norma dell'art. 6, d.lgs. n. 273/1989, «il procuratore generale presso la corte di appello coordina i rapporti dei procuratori della Repubblica con le autorità di polizia del distretto al fine di assicurare la diretta disponibilità dei servizi e delle sezioni di polizia giudiziaria da parte dell'autorità giudiziaria».

Bibliografia

Caló, sub art. 58, in Codice di procedura penale, a cura di Canzio e Tranchina, t. I, Milano, 2012, 717 ss.

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