Codice di Procedura Penale art. 133 - Accompagnamento coattivo di altre persone.

Francesco Mancini

Accompagnamento coattivo di altre persone.

1. Se il testimone [194 s.], il perito [221], la persona sottoposta all'esame del perito diversa dall'imputato, il consulente tecnico [225, 233], l'interprete [143] o il custode di cose sequestrate [259], regolarmente citati o convocati, omettono senza un legittimo impedimento di comparire nel luogo, giorno e ora stabiliti, il giudice [377] può ordinarne l'accompagnamento coattivo [46 att.] e può altresì condannarli, con ordinanza, al pagamento di una somma da 51 euro a 516 euro a favore della cassa delle ammende [47 att.] nonché alle spese alle quali la mancata comparizione ha dato causa 1.

1-bis. La disposizione di cui al comma 1 non si applica in caso di mancata comparizione del querelante all'udienza in cui sia stato citato a comparire come testimone, limitatamente ai casi in cui la mancata comparizione del querelante integra remissione tacita di querela, nei casi in cui essa è consentita2.

2. Si applicano le disposizioni dell'articolo 132.

 

[1] Le parole «la persona sottoposta all'esame del perito diversa dall'imputato,», sono state inserite dall'art. 26 della legge 30 giugno 2009, n. 85.

[2] Comma inserito dall'art. 7, comma 1, lett. d), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

La norma predispone un meccanismo volto ad assicurare la presenza coatta di persone diverse dall'indagato o dall'imputato nel processo, quando ciò si renda necessario per il compimento di un atto processuale ed esse, benché regolarmente citate, non siano comparse senza addurre un legittimo impedimento.

Profili generali

La disposizione si ricollega a quella contenuta nell'articolo precedente, che disciplina in via generale l'istituto dell'accompagnamento coattivo dell'imputato, estendendone la disciplina anche a persone diverse la cui presenza si renda, però, necessaria per il compimento di un atto del processo.

La ratio della disposizione è intuitiva: assicurare la presenza nel processo di persone la cui assenza potrebbe determinarne una intollerabile stasi, sempre che a tale presenza esse, dolosamente o colposamente, intendano sottrarsi.

Il richiamo, espressamente formulato dalla disposizione in commento, all'art. 132 rende però immediatamente percepibili i connotati essenziali dell'istituto, che sono:

a) la necessità di un decreto motivato del giudice che disponga l'accompagnamento coatto;

b) la necessaria temporaneità della limitazione della libertà personale, che non può protrarsi oltre le 24 ore.

La disciplina, dunque, si pone in diretta attuazione dell'art. 13 Cost. che, nel sancire la inviolabilità della libertà personale, ne ammette restrizioni solo per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei casi e modi previsti dalla legge.

Ed i casi che qui vengono in considerazione sono, appunto, la necessità della presenza della persona per il compimento di un atto del processo, sempre che essa abbia deciso di non presenziare spontaneamente, senza addurre alcun legittimo impedimento.

La disposizione non si applica al pubblico ministero, per il quale trovano applicazione l'art. 376, che disciplina analogo potere dell'organo dell'accusa nelle ipotesi in cui debba procedere ad interrogatorio o confronto, nonché l'art. 375, in tema di invito a presentarsi. Mentre per il potere del pubblico ministero di disporre l'accompagnamento coatto delle persone informate sui fatti si applica, invece, l'art. 377.

Destinatari della disposizione

La norma individua espressamente i soggetti passivi del potere di accompagnamento coatto: il perito, la persona che deve essere sottoposta ad esame del perito, il consulente tecnico, il custode e l'interprete.

L'interpretazione della norma è tassativa: essa non è dunque suscettibile di applicazione analogica ad altri soggetti la cui presenza possa eventualmente risultare necessaria nel processo penale.

Non sono invece individuati i casi. Dunque, a parte la testimonianza, il conferimento dell'incarico peritale, l'esame del perito e del consulente tecnico di parte ed, infine, l'esame del periziando, spetterà di volta in volta al giudice, in relazione alle specificità del caso concreto, valutare la necessità a fini processuali della convocazione di uno di tali soggetti nel processo, se del caso anche mediante accompagnamento coattivo.

La sanzione

Oltre al potere di ordinare l'accompagnamento della persona diversa dall'imputato che abbia ritenuto di non ottemperare alla convocazione, il giudice ha altresì un ulteriore duplice potere sanzionatorio:

a) l'applicazione di una sanzione amministrativa da devolversi a favore della cassa delle ammende da euro 51 ad euro 516;

b) la condanna al pagamento delle spese alle quali la mancata comparizione ha dato causa.

Si ritiene generalmente che il potere di applicare la sanzione in capo al giudice sia ritrattabile. E nella prassi giudiziaria è ampiamente in uso l'istituto della revoca della sanzione una volta che l'interessato, comparso nel processo, abbia eventualmente chiarito le ragioni della sua mancata comparizione.

La posizione del querelante

Il d. lgs. 10 Ottobre 2022, n. 150, recante attuazione della legge 27 settembre 2021 n. 134 (c.d. “riforma Cartabia”), ha innovato l'art. 152 cod. pen.  in tema di remissione di querela prevedendo espressamente che si determina remissione tacita sia quando il querelante, senza giustificato motivo, non compare all'udienza alla quale è stato citato in qualità di testimone, e sia quando egli ha partecipato a un programma di giustizia riparativa concluso con un esito riparativo.

Dunque, almeno per la prima parte della disposizione, la norma ha canonizzato un istituto già ampiamente elaborato dalla giurisprudenza, che in prevalenza riteneva che, a seguito della notifica di un avviso alla persona offesa contenente l'espresso avvertimento che una mancata comparizione sarebbe stata intesa dal giudicante quale tacita remissione di querela, riconnetteva alla mancata presentazione l'effetto, tacito, di una remissione di querela.

Ora invece, si è detto, per espressa previsione normativa la mancata comparizione, senza giustificato motivo, del querelante regolarmente citato è da valutarsi – sempre – quale tacita remissione di querela.

Coerentemente, la norma sull'accompagnamento coattivo è stata modificata dal legislatore nel senso di escluderne l'applicabilità nei confronti del querelante in caso di mancata comparizione all'udienza in cui sia stato citato a comparire come testimone, limitatamente ai casi in cui la sua mancata comparizione integri remissione tacita di querela, nei casi in cui essa è consentita.

Casistica

In applicazione di tali principi, la giurisprudenza ha ritenuto:

a) la mancata comparizione del teste dopo regolare citazione può dare luogo alla applicazione di sanzioni a norma dell'art. 133 ma non può comportare di per sé il potere del giudice di revocare l'ammissione della testimonianza (Cass. IV, n. 26775/2006);

b) il perito che, nominato dal giudice per l'espletamento di un incarico, non compaia all'udienza fissata per il giuramento senza giustificare il motivo è suscettibile di sanzione a norma dell'art. 133 e può essere accompagnato coattivamente, ma non commette il reato di rifiuto di uffici legalmente dovuti, previsto dall'art. 366 c.p. (Cass. VI, n. 26925/2005);

c) l'invito a presentarsi per essere ascoltato in corso di indagini preliminari dalla polizia giudiziaria o dal pubblico ministero non rientra nella previsione dell'art. 133, che fa riferimento a una situazione in cui dominus è il giudice e che non è richiamato dal successivo art. 378 che disciplina i poteri coercitivi del pubblico ministero durante le attività di indagine; tale invito, invece, si qualifica come provvedimento dato dall'Autorità per ragioni di giustizia e la sua inosservanza integra il reato previsto dall'art. 650 c.p. (Cass. I, n. 9613/1998).

Bibliografia

Vedi sub art. 125.

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